Anno XX, n. 226
dicembre 2024
 
Un editore al mese
Creatività e spirito di iniziativa: ecco i punti forti
che caratterizzano la piccola inEdition bolognese
Inizialmente specializzata in manuali di Arti grafiche ed editoria varia,
la dinamica casa editrice si è proiettata verso la poesia e la narrativa
di Giuseppe Licandro  
L’attuale situazione editoriale italiana, caratterizzata, rispetto alle potenzialità del mercato, da un eccesso di aziende operanti nel settore e di pubblicazioni annualmente stampate, richiede agli editori, soprattutto a quelli più piccoli, una notevole inventiva, fantasia e spirito d’iniziativa, per riuscire a barcamenarsi nel mare magnum, affollato, oltre che da squali, anche dalle balene dei grandi editori.
C’è chi fa la scelta di dedicarsi a una precisa “nicchia” come le discipline specifiche, culture o subculture emarginate, ambiti locali o localistici, target particolari. Purtroppo non esiste una ricetta vincente e occorre, quasi sempre, stare ben attenti a cogliere le (poche) opportunità e le “fette” che il mercato e il mondo della cultura offrono nel Belpaese.
È necessario, in altre parole, essere sempre pronti alla flessibilità e al cambiamento.
Al riguardo, il caso di una piccola, ma attiva casa editrice di Bologna può essere emblematico.

Dalle Arti grafiche all’idea di una rivista telematica
La inEdition editrice di Bologna ( www.inedition.it ) nasce nel 2002.
La sua prima produzione è costituita da manuali tecnici e scolastici ed editoria varia.
L’idea vincente – e iniziale fiore all’occhiello – è stata quella di coprire un settore lasciato al tempo “scoperto” dall’editoria: i manuali di Arti grafiche. Libri, dunque, destinati ai professionisti, agli operatori del settore, nonché alle scuole medie superiori.
I vari volumi, tra i quali un innovativo Il Dizionario delle Arti Grafiche, multimedialità e comunicazione (italiano/inglese) di Angelo Picciotto, unico del genere, hanno riscosso un immediato e notevole successo di vendite, che hanno consentito alla novella azienda di “respirare” e poter cominciare a guardarsi intorno alla ricerca di nuove idee per espandersi.
“L’uovo di Colombo” è stato probabilmente la creazione e l’uscita on line, a partire dal febbraio 2006, di Lucidamente. Rivista di cultura ed etica civile ( www.lucidamente.com), direttore responsabile Rino Tripodi. Il periodico telematico si caratterizza immediatamente per la gradevolezza e l’eleganza grafica e iconografica, nonché per l’impegno culturale e a favore dei diritti civili, riscuotendo un buon riscontro in termini di contatti (circa 70 al giorno).

LucidaMente... e le sue edizioni
Con redattori e collaboratori disseminati un po’ in tutta Italia, ogni numero (attraverso le varie rubriche di recensioni, citazioni, dibattito) affronta una tematica culturale o civile. Alcuni esempi: la minaccia alla laicità della scienza (n. 4), i rischi di un totalitarismo mondiale “strisciante” (n. 5), la violenza sugli animali (n. 7), lo sfruttamento dell’umanità fatto passare come “globalizzazione” (n. 9), la “diversità” (n. 10), ecc. Uno dei numeri più “decisi” è stato il diciottesimo, del giugno 2007, a favore della libera scelta su testamento biologico e dell’eutanasia.
Tra le interviste più importanti, quelle allo scienziato Edoardo Boncinelli, alla vedova di Tiziano Terzani, Angela Terzani Staude, alla scrittrice iraniana Farian Sabahi, al musicista Scott Underwood e a vari personaggi della realtà bolognese.
Uno dei collaboratori più attivi, Andrea Spartaco, ha realizzato un video di straordinaria e commovente bellezza sulla situazione dei bambini palestinesi nei territori occupati (il sito per poterlo vedere è Salam’s Dreams).
Infine, partendo dalla rubrica IneditiOn, nella quale viene proposta all’attenzione dei lettori una poesia o un racconto breve, inediti, offrendo la possibilità a giovani autori di mettersi in luce, il passo successivo è stato consequenziale: la pubblicazione su carta. Si sono ideate, con lo stesso Tripodi nella veste di direttore editoriale, alcune collane di letteratura targate Edizioni di LucidaMente, quale costola, appunto, “letteraria”, del gruppo inEdition.
Tali collane sono: La scacchiera di Babele (narrativa, direttore sempre Tripodi), Le costellazioni sonore (poesia straniera o di autori italiani emergenti, diretta dal giovane critico calabrese Marco Gatto), Il crocicchio/Le invetriate (poesia di affermati autori italiani contemporanei, diretta dal forlivese Gianfranco Fabbri e dall’imolese Salvatore Della Capa).

La narrativa...
Le collane targate Edizioni di LucidaMente cercano di caratterizzarsi nel panorama editoriale bolognese per varie peculiarità quali: la cura tipografica e lo stile grafico delle pubblicazioni; la ricerca di nuovi autori; la valorizzazione degli scrittori emiliano-romagnoli; “una certa visione” della letteratura incentrata sulla creatività, sulla trasfigurazione, sul simbolismo, piuttosto che sul realismo e l’autobiografismo.
All’interno della collana di narrativa La scacchiera di Babele, la punta di diamante è il romanzo Le felicità nascoste. Memorie involontarie di un bevitore di vino del torinese Paolo Bonesso, un’opera di alto valore letterario e stilistico.
I delitti della terza via del budriese Davide Piazzi è un giallo ambientato a Bologna, sulla scia della scuola di Loriano Macchiavelli e Carlo Lucarelli, romanzo ricchissimo di “bolognesità”. Sempre bolognese è l’autrice del delicato Malìa d’Eurasia, Anna Marani, la quale, però, con tale opera, s’inoltra nel territorio del genere fantasy.
Di “genere” sono anche L’incontro. Dipinti assassini di Maria Cristina Buoso, di Rovigo, e La polvere eterna del milanese Giovanni Nebuloni. Il primo è un thriller, in cui prevalgono le figure e le tematiche femminili, con un buon condimento di forte eros, unito alla pulsione al thanatos; il secondo è un romanzo d’azione – vorticoso e trascinante –, con risvolti esoterici e spionistici.
Più tradizionali i Racconti incantati del palermitano Rocco Chinnici – solo omonimo del magistrato assassinato dalla mafia –, ambientati in un mondo arcaico, quasi sospeso fuori dal tempo, con ricche connotazioni morali.

...e la poesia
Passando alle sillogi poetiche, la collana Le costellazioni sonore ha al proprio attivo Aperto di notte (Nattåpent) del norvegese Rolf Jacobsen: prima traduzione in lingua italiana della raccolta del celebre poeta scandinavo, con testo originale a fronte, a cura di Randi Langen Moen e Christer Arkefors.
Altre pubblicazioni: Tintinnio di farfalle della carpigiana Arianna Agnoletto, brevi illuminazioni di straordinaria intensità lirica, e Il lavoro del tempo dell’esordiente poeta laziale Luca Viglialoro, figlio del post ermetismo al suo impatto con le zone d’ombra della contemporaneità.
Di alto livello, nell’ambito della poesia contemporanea italiana, gli autori pubblicati ne Il crocicchio/Le invetriate. L’attracco sulla luna di Daniela Monreale, Per soglie d’increato di Francesco Marotta e Nome, nome di Massimo Sannelli – a volte anche con la loro indubbia asprezza e oscurità – sono senz’altro raccolte che si pongono ai vertici dell’attuale produzione lirica italiana.
Un’ultima, doverosa, annotazione sulla cura grafica delle copertine, che rendono le pubblicazioni gradevoli al primo impatto, grazie alle elaborazioni e alle scelte cromatiche e iconografiche operate da Germana Luisi per le collane La scacchiera di Babele e Il crocicchio/Le invetriate, e da Matteo Scanavini per Le costellazioni sonore.

I progetti futuri
Molti altri sono i romanzi e le sillogi “in cantiere”.
Il punto di congiunzione più alto tra impegno civile, culturale ed editoriale per la casa editrice di cui stiamo parlando potrebbe essere rappresentato dalla prima traduzione in italiano, di Je ne suis pas un assassin del medico francese Frédéric Chaussoy (centomila copie vendute in Francia). I diritti di traduzione per l’Italia – congiuntamente a LiberaUscita, associazione per il testamento biologico e la depenalizzazione dell’eutanasia ( www.liberauscita.it) – sono stati acquisiti dall’editore francese Oh Éditions. L’opera, straziante, è centrata sul caso di eutanasia del giovane Vincent Humbert, che ha sollevato la questione oltralpe, permettendone il dibattito legislativo. La versione italiana sarà a cura di Christiane Krzyzyk.
Un altro progetto in divenire riguarda la traduzione, sempre per la prima volta in Italia, di una scelta di testi del poeta irlandese William Wall, finanziata in parte anche dall’Ile (Ireland literature exchange), l’ente nazionale che promuove la letteratura irlandese all’estero, sia in lingua inglese che irlandese.
Infine, con Fotografie, la già citata poetessa Agnoletto, pur mantenendo un tono lirico, si cimenta con una piccola serie di “quasi racconti”, che, per il loro stile tra Joyce e Proust, costituiranno una piacevole sorpresa per molti.

Giuseppe Licandro

(direfarescrivere, anno III, n. 20, agosto 2007)
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