Ode edizioni, una casa editrice
che punta a diverse tipologie di lettori
Barbara Parodi mostra al proprio pubblico
varie forme di proposte editoriali
di Rosita Mazzei
Le opere letterarie hanno la capacità di trasportare i lettori in mondi nuovi che, altrimenti, non avrebbero avuto l’opportunità di scoprire. Non si parla solo di luoghi fisici realmente esistenti, ma anche di tutti quegli universi paralleli pensati dai vari autori e portati nel nostro mondo attraverso l’inchiostro e la carta.
Compito delle case editrici, quindi, è quello di mettere in atto questo momento di concretizzazione della fantasia degli scrittori e di permettere ai lettori di immergersi in contesti a loro spesso estranei, ma capaci di regalare una gran moltitudine di emozioni. Proprio di questo si occupa la Ode edizioni, acronimo di Orizzonte degli eventi, che ha sede a Palizzi (Rc).
Storia
L’Orizzonte degli eventi edizioni nasce dall’idea che ogni storia sia un vero e proprio viaggio da dover essere sviscerato nel dettaglio. Questa casa editrice, inoltre, scaturisce dalla volontà di Barbara Parodi, l’editrice, che, dopo anni di insegnamento, decide di gettarsi nel mondo editoriale concretizzando la sua visione di produzione letteraria.
Ad accompagnarla nella suddetta avventura ci pensa Anna Russo, responsabile editing che, sin dai primi momenti, ha creduto nel progetto di cui si sta discutendo.
Come si può leggere sulla sito della Ode edizioni (odeedizioni.wordpress.com/), inoltre, per questa realtà ogni libro rappresenta una sfida da portare a termine anche, e soprattutto, grazie al lavoro di squadra. Nella sua linea editoriale, quindi, apre le porte alla narrativa in ogni sua forma romanzata. Più precisamente, i generi maggiormente trattati sono il romance, il thriller, l’investigativo, il fantasy e l’horror. Una grande varietà di proposte che non manca di andare incontro ai gusti del vasto pubblico.
Il catalogo
Il catalogo della Ode edizioni, dunque, risulta essere corposo. Nella sezione fantasy storico è possibile annoverare la dilogia Neo (pp. 372, € 18,00) di Nathalie Lunalissa. Protagonista del romanzo è Leah Johnson che vive a San Francisco. Una vita all’apparenza normale se non fosse per quella strana macchia presente nel suo occhio di cui non parla mai, ma che le ha donato una capacità incredibile. Il destino, però, non può essere rinnegato e Leah sarà costretta a raggiungere il Giappone per portare al termine il compito a cui è predestinata.
Per il genere distopico bisogna citare Logos (pp. 306, € 13,90) di Matteo Tagliabue. Sono ormai trascorsi sette anni da quando il cielo ha deciso di entrare in guerra nella sanguinosa battaglia tra angeli e demoni. Gli esseri umani, da parte loro, hanno cercato di sopravvivere a una tale sciagura, ma, inevitabilmente, la legge del più forte ha preso il sopravvento. Eppure, l’apocalisse scoppiata era stata preannunciata in tempi non sospetti.
Sempre di angeli, ma in modalità diversa, si parla nell’opera La profezia dei caduti (pp. 520, € 15,90) di Tanja Mengoli. Protagonisti della vicenda sono Gadreel, un angelo dell’apocalisse decaduto in seguito alla volontà di andare contro il volere divino, ed Emma Carson, una reporter d’assalto con una particolare capacità psichica. I loro cammini sono destinati a incrociarsi.
Le novità
Tra gli ultimi romanzi proposti dalla Ode edizioni, all’interno del genere fantasy con base storica, vi è La rosa d’inchiostro (pp. 642, € 15,90) di Barbara Scotto. Nel 1400, sulle rive della Toscana, durante la notte delle streghe viene trasportata a riva una giovane donna. La stessa porta con sé solo un abito logoro, uno strano bracciale e un pentacolo al collo. Ella non è in grado di far riaffiorare alla memoria nulla, ma, stranamente, riconosce quei luoghi come se a essi fosse sempre appartenuta. Un lontano passato, infatti, sembra voler tornare alla ribalta.
Tra le novità, bisogna parlare del romanzo Per colpa di un cupcake (pp. 180, € 14,90) di Jessica Black. Elena ha il grande sogno di laurearsi e aprire una casa editrice insieme ad Anna, la sua migliore amica. Per raggiungere questo traguardo non si farà fermare da niente e da nessuno, nemmeno dall’amore. La fine della sua relazione con Marco, infatti, l’ha indotta a riorganizzare le sue priorità. Peccato che Alex, il suo migliore amico, abbia dei piani differenti per la ragazza in questione.
Infine, è doveroso citare Oltre l’amore (pp. 212, € 14,90) di Antonietta Iannone, romanzo storico da inserire nel periodo regency. Bethany, fiera e determinata figlia di un mercante irlandese, comprende sin da subito che quello che prova per lord Brice Marchant, conte di Allèman non è altro che odio. Anche l’aristocratico prova una viva antipatia per la donna, troppo sfrontata per i suoi gusti. Eppure, per un bene superiore, i due saranno costretti a collaborare tra di loro per superare indenni varie situazioni pericolose.
Intervista all’editrice Barbara Parodi
Per approfondire meglio il discorso relativo a questa realtà editoriale, abbiamo chiesto all’editrice Barbara Parodi una serie di aspetti che sono stati sviscerati e riportati di seguito.
Quando e come nasce l’idea di aprire una casa editrice?
La Orizzonte degli eventi edizioni nasce probabilmente da una necessità che non pensavo di avere. Dopo una piccola parentesi nel dietro le quinte di un’altra casa editrice ho capito che questo era ciò che desideravo. Così, dopo aver avuto l’appoggio di mio marito e quello di un’amica straordinaria, il 7 febbraio 2020 è nata la casa editrice.
Quali sono state le difficoltà affrontate per poter mettere in piedi una realtà editoriale come Ode edizioni?
Le difficoltà iniziali sono state soprattutto burocratiche. Non credo si abbia un’idea molto chiara del lavoro che c’è dietro una casa editrice. È un’intricata rete di organizzazione, pianificazione, moduli e relazioni. Oltre all’apparato tecnico l’altra grande difficoltà è certamente trovare persone di cui avere fiducia. Non solo devono essere capaci nel proprio lavoro (sia esso grafico, editing, marketing) ma devono avere la massima fiducia, altrimenti l’equilibrio intero si va a perdere.
Quali sono stati i criteri che hanno portato alla scelta di pubblicare determinati generi letterari e altri no?
Da un lato c’è stata sicuramente la necessità di rimanere in una comfort zone: io sono molto più affine al genere fantastico, sia esso horror, fantasy o sci-fi; la mia collaboratrice e amica Anna è più vicina al romance. Lavorare su testi e generi che si conoscono rende le cose molto più facili e ottimizzate.
Negli ultimi anni l’editoria è cambiata notevolmente dando ampio spazio agli ebook e al mondo digitale in generale. Come si rapporta la vostra casa editrice in merito?
Fin dal primissimo momento avevo molto chiaro un fatto: detestavo (e detesto tutt’ora) l’idea di macero. Nell’editoria tradizionale, la tiratura di base porta alla stampa di centinaia di esemplari, libri che se invenduti devono essere buttati. Secondo i dati dell’Associazione italiana editori (Aie) i numeri sono impressionanti: 75 milioni di libri al macero ogni anno.
Quindi, se da un lato c’è la mia avversione per il “buttare via” il lavoro di persone, e dall’altro il fatto che uno dei fondamentali obiettivi della Orizzonte degli eventi edizioni è quello di investire sugli esordienti è chiaro che la digitalizzazione e il print on demand siano state le politiche adottate fin dagli esordi. Ben vengano gli ebook.
Fare editoria oggi implica dover tenere in conto anche la possibilità di far conoscere i libri attraverso canali differenti, prima ritenuti impensabili. Qual è il rapporto con il mondo dei blogger e quanto possono essere utili per raggiungere un’altra fetta di pubblico?
Oggi la comunicazione passa necessariamente dai social. Lo abbiamo visto e lo vediamo ogni anno: bootoker, instagrammer e blogger rappresentano un importante strumento di diffusione.
Collaborare con queste figure diventa perciò fondamentale e non più opzionale. È necessario tuttavia crearsi una propria rete, senza perdere di vista l’elemento più importante: il libro. Ecco, forse negli ultimi tempi il libro-contenuto è stato messo da parte per dare maggior rilievo al libro-estetico. Ma potrebbe essere solo una mia sensazione.
Come si relaziona la Ode edizioni con i propri scrittori o aspiranti tali?
Questa domanda è difficile perché qualunque risposta sarebbe di parte. Credo che il rapporto fra la casa editrice e gli autori sia molto simile a quello di una famiglia o un bel gruppo di amici. Ci piace ridere e scherzare, ma quando c’è da lavorare lo si fa insieme e seriamente. Ognuno ha il proprio ruolo nel grande quadro della pubblicazione.
Sicuramente (o almeno io ne sono certa) all’interno della Orizzonte degli eventi edizioni l’editoria non è vista come una macchina e gli autori come ingranaggi. Crediamo ancora nell’aspetto umano e la persona viene e verrà sempre prima del libro.
Da questo punto di vista, quali sono gli elementi che un aspirante autore deve avere per poter vedere il proprio dattiloscritto accettato dalla vostra Ce?
Come dico sempre, deve avere una urgenza di raccontare qualcosa. Un libro è una storia e una storia è un messaggio che l’autore/autrice vuole inviare. Ci sono tanti modi di scrivere quanti essere umani nel mondo ed è per questo che noi cerchiamo una “voce”. La narrazione, il linguaggio e lo stile devono essere unici.
Quali sono le prossime mosse della vostra casa editrice?
Di mosse ce ne sono molte. Innanzitutto stiamo aprendo le strade verso una maggiore presenza nelle fiere. Abbiamo anche iniziato alcune collaborazioni con librerie indipendenti per esporre i nostri libri. Ma al di là di questo, l’obiettivo è e sarà sempre quello di offrire libri curati e interessanti, e dare voce ai talentuosi esordienti italiani.