Anno XX, n. 224
ottobre 2024
 
Un editore al mese
4 Punte edizioni: i loro libri
contro il revisionismo storico
Militanza politica e sociale,
ma anche riscoperta di classici
di Mario Saccomanno  
Basta soltanto rifarsi al nome scelto per comprendere come la casa editrice 4 Punte edizioni abbia deciso di percorrere binari ben tracciati. Di sicuro, mostrare così apertamente gli intenti prefissi ai lettori fa sì che risulti praticamente impossibile sbagliare direzione nell’approcciarsi a questa realtà editoriale.
Infatti, come si può leggere sul sito (www.4punte.it), il rimando è a una vicenda storica ben precisa. Nell’ottobre del 1943 i primi nuclei partigiani decisero di operare in maniera semplice, ma innovativa ed efficace: cosparsero di chiodi a quattro punte le strade attorno alla capitale. Così facendo, squarciarono molti pneumatici ai mezzi tedeschi durante l’occupazione.
Dunque, il nome della casa editrice, da questa forte presa di posizione, come si vedrà ampiamente, si sposta fino a discutere innumerevoli aspetti della quotidianità. Di sicuro, con un semplice elemento, le quattro punte, si ha dinanzi un ventaglio di significati che confluiscono tutti nella lotta.
Date queste premesse, risulta inevitabile rifarsi agli intenti e al catalogo che presenta 4 Punte edizioni.

Il bisogno di agire nel presente
La lotta di cui si discuteva poc’anzi diventa evidente se si fa cenno al tema del revisionismo storico. La posizione di 4 Punte edizioni parte da un assunto: con la morte dei sopravvissuti, muore spesso anche la memoria di quanto realmente accaduto. Questo perché diverse persone tendono a dimenticare, a confondere il ruolo del nemico con quello del liberatore, a idolatrare il primo e a infangare il secondo.
Da qui, 4 Punte edizioni diventa in primo luogo una lotta per la verità, un costante tentativo di conservare intatta la memoria degli avvenimenti affinché chiunque possa confrontarsi col passato, riviverli tramite i libri e il ricordo, leggerli come monito per non imbattersi negli stessi errori e nelle stesse tragiche conseguenze.
A questo proposito risulta opportuno riportare quanto si legge sulla pagina di presentazione del sito della casa editrice per comprenderne a fondo gli intenti: «4 Punte edizioni si dedica soprattutto alla storia del fascismo e dell’antifascismo, della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, della Guerra fredda. Il nostro progetto, tuttavia, riguarda anche quelle fasi storiche durante le quali, da qualche parte nel mondo, un oppresso ha levato il capo contro un oppressore, e popoli interi si sono ribellati al sopruso del potere reazionario».

#ilTrenoVersoSud
Mostrato il tassello principale del manifesto programmatico di 4 Punte edizioni, si può discute di un altro importante «progetto di ricerca e di divulgazione storiche» che si lega alla creazione e alla diffusione dell’hashtag #ilTrenoVersoSud.
Intanto, l’immagine del treno riporta inevitabilmente alla memoria la persecuzione e lo sterminio sistematico degli ebrei attuato dal regime nazista. È tramite il treno che innumerevoli persone, stipate come carne da macello, sono state trascinate via dalle loro occupazioni giornaliere e scaraventate nell’orrore dei lager, luoghi di tortura prima e cimiteri a cielo aperto dopo.
Ebrei, omosessuali, disabili, oppositori politici. Chiunque rappresentasse il diverso non era degno di far parte della società “civile” e, proprio per questo, si decise deliberatamente di eliminare dalla faccia della terra tutti coloro che percorrevano una direzione percepita come differente, lontana da quella decisa dall’alto.
«La storia è maestra, ma non ha scolari» affermava Antonio Gramsci. Purtroppo, il negazionismo storico si ripresenta sotto varie vesti anche nel contesto odierno. Così, risulta indispensabile affrontare queste tematiche impellenti e spinose con un certo piglio.
Di più: nel farlo, è necessario usufruire di tutti i mezzi di cui si dispone. È proprio questo l’obiettivo che si è posta 4 Punte edizioni. Un progetto importante, che vede la volontà di creare #ilTrenoVersoSud, «viaggio simbolico lungo i binari della deportazione – ma verso “casa”».
Un viaggio di ritorno, un approdo, dunque. Non si tratta di modificare il passato. Le brutture compiute devono restare tali. Al contrario, occorre ridare dignità a tutte le persone che hanno subito le ingiustizie del tempo.
Per questo motivo, Resistenza diventa anche e soprattutto il coraggio di urlare ai quattro venti la verità impedendo a chiunque di infangarla.

I testi presenti nel catalogo
A questo punto è possibile soffermarsi su alcuni testi presenti nel catalogo della casa editrice.
Si noterà che accanto alla militanza politica, la casa editrice predilige anche la riscoperta dei migliori classici italiani e non solo. In primo luogo, all’interno della collana editoriale I Diamanti si può scorgere uno dei capolavori della letteratura italiana. Il riferimento è al testo Storia di una capinera (pp. 112, €15,00) di Giovanni Verga, in un’edizione arricchita dall’Introduzione di Federica Petti. Il celebre romanzo epistolare, com’è noto, è ispirato alle vicende dello stesso autore, in particolare al periodo della sua giovinezza. Nelle pagine che compongono il testo, si incontrano le vicende di una giovane donna, Maria, che si confessa all’amica Marianna. Riferisce della sua vita monastica che non avrebbe mai voluto per sé, se non fosse stata costretta dal suo stesso padre. A causa dell’epidemia di colera scoppiata a Catania, la giovane potrà trasferirsi dal genitore. In seguito, potrà conoscere le molteplici gioie frammiste alle insidie che può presentare una vita priva di catene.
Sfogliando ancora il catalogo di 4 Punte edizioni, si incontra un altro importante lavoro che impreziosisce ancor di più questa collana. Si tratta de Il carcere (pp. 152, € 10,00) di Cesare Pavese, romanzo breve introdotto da Carmelo Musumeci. L’opera è particolarmente significativa per comprendere lo sviluppo del pensiero dell’autore, considerato a ragione tra i maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Infatti, soffermandosi sui contenuti, si nota come siano ispirati al periodo di confino che Pavese fu costretto a trascorrere a Brancaleone, tra il 4 agosto 1935 e il 15 marzo 1936. È attraverso Stefano, uno dei personaggi del libro, che Pavese racconta del suo confino a causa del suo antifascismo.

Tematiche spinose affrontate tramite la cultura
Invece, per la collana Le Rocce, viene proposto il testo di Bruno Buozzi, Scritti dell’esilio (pp. 128, € 12,00) correlato dalla Prefazione di Massimo Congiu. Il libro in questione è un saggio scritto dallo stesso Buozzi, sindacalista, antifascista e politico socialista che perse la vita per mano dei tedeschi nel 1944 a Roma. Il testo mostra le vicende del sindacato all’interno del nostro paese. Lo fa passando in rassegna sia gli anni immediatamente prima dell’ascesa di Mussolini, sia quelli successivi alla dittatura fascista. Inoltre, non manca di analizzare con la giusta attenzione il problema, sentitissimo e assai doloroso, dell’emigrazione italiana all’estero.
Nella stessa collana si incontra l’opera Livorno 1921. Dentro e oltre la classe operaia (pp. 144, € 15,00) di Olimpia Capitano, con la Prefazione di Vladimiro Giacché. La data non è affatto messa a caso: si tratta di un rimando storico ben preciso. Infatti, proprio in quell’anno e in quella città, il 21 gennaio il Partito socialista si sfaldò in maniera clamorosa. D’altro canto, sempre a Livorno, operava lo squadrismo fascista che, però, faticò non poco a far breccia. Inevitabili, quindi, gli scontri tra le due contrapposte posizioni. Il saggio in questione risulta essere capace di mettere in luce con la giusta attenzione i molteplici aspetti peculiari di un momento storico decisivo.
Un altro dei testi presenti in catalogo, in particolare nella collana Le Matite, a cui si può far cenno è Non ci resta che resistere (pp. 120, € 15,00) nata dall’unione della casa editrice 4 Punte edizioni e dall’Associazione abruzzese Libert’aria, che ha anche curato la Premessa dell’antologia proposta. Numerosi scrittori si sono riuniti per creare un testo capace di parlare di resistenze sociali e politiche. In tal modo, Marco Cinque, Domenico D’Angelo, Guido D’Ovidio, Tiziana Di Cicco, Stefania Evandro e Sara Morelli hanno mostrato la loro voglia di ribellarsi alle ingiustizie. Tematiche quali guerra, fascismo, lotta sociale sono messe nero su bianco, affrontate tramite uno dei mezzi più potenti di cui si dispone: la cultura.

Uno sguardo alle prossime uscite
Per capire ancora più a fondo gli intenti della casa editrice è possibile dare un’occhiata anche alle prossime uscite in programma. In particolare, nel mese di gennaio 2022 il catalogo di 4 Punte edizioni si arricchirà di alcuni libri molto interessanti che rimarcano e avvalorano tutti gli aspetti finora passati in rassegna.
In primo luogo occorre citare Il piccolo Lord (pp. 210, € 10,00), uno dei testi più apprezzati della commediografa e scrittrice britannica Frances H. Burnett. Il contenuto si sofferma sul piccolo Cedric e sul suo radicale cambiamento. Infatti, partendo da una condizione precaria, segnato dalla povertà, il protagonista delle vicende, spinto anche dal nonno, diviene erede del titolo paterno di Lord. Seguono numerose altre circostanze che rendono la storia intramontabile e di sicuro interesse per un pubblico di ogni età.
Sempre in programma per gennaio è il libro Meridionale. Frammenti di un mondo alla rovescia di Giuseppe Di Matteo (pp. 112, € 12,00). Anche in questo caso, già prendendo in esame il titolo del testo presentato, si nota facilmente come si allinei in pieno a quella voglia di schierarsi apertamente da parte di 4 Punte edizioni che è stata sottolineata fino a questo momento. Di sicuro, i Meridionali si trovano dalla parte opposta della barricata, sempre seduti dalla parte del torto, per dirla con Bertolt Brecht. Combattono contro le ingiustizie del tempo, remando controcorrente. Tramite i frammenti contenuti nel libro, Di Matteo dona voce al loro riscatto.

La ricerca costante della verità
Per concludere questo breve accenno alle prossime uscite è inevitabile citare Sonata a Kreutzer (pp. 104, € 10,00), uno dei romanzi brevi più amati e discussi del celebre pensatore russo Lev N. Tolstoj. Nel testo, il lettore incontrerà uno scrittore ormai completamente imbevuto nei cambiamenti radicali che lo coinvolsero durante il corso della sua esistenza. Infatti, il libro in questione venne scritto dopo quella che lo stesso Tolstoj definì rinascita spirituale. Ai grandi affreschi antropologici – basti pensare a Guerra e Pace – contrappone ormai una ricerca religiosa e morale in cui spiccano tematiche forti, di opposizione, che si legano indissolubilmente ancora una volta al manifesto programmatico che caratterizza 4 Punte edizioni. Tolstoj espone nel testo quella che lui stesso definirà Dottrina della purezza. Sono riflessioni scaturite dalla visione stessa che l’autore maturò in merito a temi quali il matrimonio, l’amore o il tradimento.
Da quanto mostrato in questo contesto si sarà ormai compresa l’enorme sfida di cui si è fatta carico questa casa editrice. La lotta alla strumentalizzazione della storia è stata lanciata attraverso l’arma affilata della cultura, attraverso la ricerca della verità e il tentativo sempiterno di presentarne i tratti.

Mario Saccomanno

(direfarescrivere, anno XVIII, n. 192, gennaio 2022)
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