La Rubbettino: al centro del dibattito
storico-politico nazionale. Ma non solo
Il prestigioso editore di saggistica
punta anche alla narrativa di qualità
di Mario Saccomanno
Un abusato refrain dice che non tutto il Mezzogiorno è sonnolento, non tutta l’imprenditoria meridionale è capace solo di prosperare all’ombra dei finanziamenti pubblici. La Rubbettino editore rappresenta la dimostrazione che qualche volta non ci troviamo dinnanzi solamente al solito citato vacuo refrain ma che tali realtà imprenditoriali esistono veramente. Si tratta di un fattore vieppiù importante quando si determina, come nel caso in ispecie, nell’ambito culturale.
Dalla Calabria la Rubbettino ha saputo difatti imporsi al centro dell’agone editoriale nazionale competendo pari a pari con i blasonati marchi editoriali. Ciò è avvenuto soprattutto nella saggistica politica, ma non solo. Negli ultimi anni la casa editrice sta con progressiva determinazione allargando la propria sfera di interesse anche nell’ambito della narrativa.
Per questo motivo, la casa editrice è ormai da anni al centro del dibattito storico e politico italiano. In merito, solo come esempio, si vedano i tre volumi Cronache dall’interno del vertice del PCI di Luciano Barca oppure i testi L’influenza del comunismo nella storia d’Italia. Il PCI tra via parlamentare e lotta armata e Storia di Forza Italia. 1994-2018 di Fabrizio Cicchitto. Sempre in quest’ottica sono da inquadrare libri quali Non Solo Euro. Democrazia, lavoro, uguaglianza. Una nuova frontiera per l’Europa di Massimo D’Alema, L’Italia che vorrei di Gianfranco Fini o Il colpo di Stato del 1964. La madre di tutte le fake news di Mario Segni, Non è vero. Liberiamo dagli inganni. Rimettiamo in ordine l’Italia di Francesco Rutelli.
Inoltre, a dimostrazione del fatto che sulle pagine della Rubbettino si svolge una parte non indifferente del dibatto storico politico nazionale (e non solo) potremmo ricordare le analoghe pubblicazioni di Angelino Alfano, Gerardo Bianco, Rocco Buttiglione, Mario Caligiuri, Alessandro Campi, Pierluigi Castagnetti, Giuliano Cazzola, Enzo Ciconte, Francesco Cossiga, Lamberto Dini, Rino Formica, Giuseppe Galasso, Sergio Garavini, Maurizio Gasparri, Elisabetta Gualmini, Giordano Bruno Guerri, Emanuele Macaluso, Valerio Onida, Luciano Pellicani, Tonino Perna, Fulco Pratesi, Gaetano Quagliariello, Andrea Romano, Giulio Sapelli, Paolo Savona, Vittorio Sgarbi, Edgardo Sogno, Valdo Spini, Sofia Ventura, e potremmo continuare ancora.
Un’enorme fabbrica di cultura
L’anno di nascita della casa editrice è il 1972 a opera di Rosario Rubbettino. Oggi è gestita dal figlio, Florindo. Sin dai primi momenti la realtà editoriale ha saputo contraddistinguersi fino a diventare parte integrante del panorama culturale italiano. In particolare, è opportuno far notare come su alcuni temi quali la scienza politica, l’economia o la riflessione sulla metodologia delle scienze sociali ci sia stato un duraturo interesse, come emerge anche solo osservando la natura dei libri presenti sin dai primi anni nel catalogo della casa editrice. Proprio sotto questa prospettiva è da leggere la celebre collana Biblioteca austriaca diretta da intellettuali del calibro di Dario Antiseri, Lorenzo Infantino e, fino alla loro scomparsa, da Massimo Baldini e Sergio Ricossa. Classici del pensiero austriaco liberale sono stati tradotti in italiano, spesso per la prima volta. Scelte come questa hanno accresciuto a dismisura l’interesse nei riguardi di Rubbettino editore.
Si è già avuto modo di discutere di questa enorme fabbrica di cultura che spicca nel contesto editoriale italiano per serietà e coraggio. Nel farlo, si è fatto cenno anche alle caratteristiche che presenta lo spazio web e i servizi di condivisione che vengono offerti dal sito (Cfr.: http://www.bottegaeditoriale.it/uneditorealmese.asp?id=120).
Come sottolineato, nel corso degli anni la linea editoriale di Rubbettino editore ha focalizzato l’attenzione principalmente sulla saggistica. Eppure, si può notare con facilità come, in particolare nell’ultimo periodo, la casa editrice stia progressivamente espandendo la propria zona d’influenza. Infatti, è nell’ambito letterario che si assiste a una crescita esponenziale, di cui, anche in questo caso, ne avevamo evidenziato alcune caratteristiche (Cfr.: http://www.bottegaeditoriale.it/uneditorealmese.asp?id=206).
Di sicuro, per avvalorare quanto appena affermato, occorre fare cenno alla collana Velvet, dedicata proprio alla letteratura di qualità, in cui spiccano testi di scrittori come Giuseppe Aloe, Fabio Andina, Andrea Apollonio, Gianluigi Bruni, Ettore Castagna, Marco Ciriello, Daniel Cundari, Andrea Frezza, Mimmo Gangemi, Stefano Marelli, Valerio Nicolae, Pietro Criaco, Lou Palanca, Mimmo Rando, Sonia Serazzi, Bashkim Shehu, Luan Starova e Visar Zhiti.
Inoltre, nel catalogo si notano con facilità un numero consistente di sillogi poetiche, diversi studi teatrali e svariate letterature di viaggio. Sono altresì numerose le antologie, in cui è possibile leggere testi di autori quali Corrado Alvaro, Girolamo De Rada, Sharo Gambino, Luigi Lacquaniti, Vittorio Nicita Mauro, Scipione Pasquale e Roberto Ruspanti. Infine, non mancano libri universitari e un numero corposo di testi di storia e critica letteraria.
L’attenzione nei riguardi delle radici calabresi
Dato quanto affermato fino a questo momento, risulterà ormai evidente che Rubbettino editore è una realtà editoriale saldamente collocata all’interno del dibattito storico-politico nazionale. Eppure, nonostante la voglia di ampliare costantemente i propri confini, è opportuno sottolineare che nel corso degli anni questa casa editrice non ha mai affievolito l’interesse a scandagliare storie, tradizioni e vicende locali. Infatti, si nota con facilità come vengano puntualmente rinvigorite le sue radici calabresi con diverse pubblicazioni in molte collane che compongono il catalogo.
Gli esempi che possono dar credito a quest’altro aspetto che connatura Rubbettino sono davvero numerosi. In questo contesto ci si limiterà a sottolineare soltanto due opere che fanno parte della “Scuderia letteraria” di Bottega editoriale.
In prima battuta occorre far cenno al libro Sila. Luoghi e stagioni (pp. 126, € 15,00), opera di notevole valore di Piergiorgio Iannaccaro. Il testo contiene una serie di fotografie che immortalano sia il paesaggio della Sila Grande, sia quello della Sila Piccola. Ci si trova dinanzi a un racconto articolato fatto di immagini (e non solo) in cui vengono evidenziati tutti i tratti caratteristici che contraddistinguono i paesaggi calabresi nell’alternarsi delle stagioni. Inoltre, molto peso è dato alle impronte disseminate dall’uomo tramite i suoi insediamenti e le sue attività millenarie.
Il secondo esempio che permette di comprendere a fondo il forte legame tra la Rubbettino e la Calabria sono i ventidue volumi che compongono la collana Le città della Calabria (a cura di Fulvio Mazza). Un’«opera monumentale» per la Storia calabrese, come ha sottolineato Marta Petrusewicz in un ricordo alla memoria di Fausto Cozzetto, lo storico scomparso il mese scorso, che di tale opera è stato il Consulente scientifico.
Uno sguardo attento alle dinamiche del presente
Proprio per le numerose novità che caratterizzano l’ultimo periodo – sintomo palese della continua voglia di rimettersi in gioco e consolidare la fiducia di un numero sempre crescente di lettori – può risultare proficuo passare in rassegna alcuni degli ultimi testi presenti nel catalogo della casa editrice.
Tra le nuove proposte, nella collana Il diritto nella società spicca il libro Il governo dell’arbitrio (pp. 210, € 14,00) di Luca Perfetti, professore ordinario di diritto amministrativo, che si interroga su alcune tematiche attualissime come il lockdown scaturito dalla pandemia Covid-19, il blocco dei migranti sulla nave Diciotti a Catania nel 2018 o, ancora, la manifestazione della Lega dell’8 dicembre 2018 in cui l’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini chiese alla piazza i pieni poteri. L’autore fa notare come tutte queste vicende, in apparenza ben distanti e senza alcun punto in comune, rappresentino, al contrario, sempre una violazione dei principi esposti nella Costituzione. Per questo motivo, Perfetti avanza nel testo una lettura differente della sovranità che appare sempre più sottratta al potere politico. Quest’ultimo, conseguentemente, diviene funzionale ai diritti inviolabili delle persone.
Altre riflessioni su problemi stringenti della quotidianità vengono discussi nella collana Problemi aperti. Tra le novità è opportuno segnale il testo Avere o non avere. Il miraggio dell’uguaglianza nella nostra democrazia (pp. 206, € 16,00) di Claudio Brachino che si interroga sui motivi che hanno portato la forbice sociale ad allargarsi sempre più nel panorama italiano. L’autore fa notare come la democrazia rischi di diventare una maschera incapace di celare sempre più le disuguaglianze sociali.
Proprio sul significato e sulla definizione di democrazia si sofferma Rocco Pezzimenti col testo Le ancore della democrazia. Nuova visione dei poteri, rappresentanza, senso del limite (pp. 188, € 15,00) presente nella collana Saggi.
Le nuove uscite presenti nella collana Storie
Tra le ultime proposte della collana Storie risulta inevitabile segnalare il testo Garibaldipoli e altre storie di terra e di mare (pp. 102, € 13,00) di Giuseppe Monsagrati. Il libro mette in luce alcune vicende poco note dell’Italia post-unitaria, che riguardano anche figure del calibro di Giuseppe Garibaldi.
Suscita molto interesse anche il testo Storia dell’antipolitica dall’Unità a oggi. Perché gli italiani considerano i politici una casta (pp. 196, € 16,00) di Roberto Chiarini. L’autore si sofferma sul termine antipolitica facendo notare come fosse sconosciuto fino a qualche decennio fa, al punto da non comparire neanche nei dizionari. Eppure, a ben vedere, col termine si fa riferimento a un atteggiamento popolare che sottende disgusto e rifiuto nei riguardi della politica e della sua casta. Da questo presupposto, Chiarini si concentra sulla caratterizzazione delle molteplici sfumature che presenta l’antipolitica.
Nella stessa collana è presente anche il testo Il gesuita comunista. Vita estrema di Alighieri Tondi, spia in Vaticano (pp. 240, € 15,00) di Matteo Manfredini che si interroga sui motivi della clamorosa abiura da parte del professore gesuita. Inoltre, l’autore passa in rassegna la cause dell’emarginazione negli anni Sessanta da parte del Partito comunista e, il successivo periodo riflessivo che portarono Tondi nuovamente al sacerdozio.
I mille volti della Città Eterna
Una delle ultime pubblicazioni presenti nella collana Problemi aperti è Liberare Roma. Come ricostruire il “sogno” della Città Eterna (pp. 118, € 13,30) di Francesco Delzio. L’autore chiarisce i motivi che lo hanno portato a considerare la Capitale prigioniera. Tra i problemi evidenziati nel testo, spicca sicuramente l’inerzia della classe dirigente manifestata soprattutto tramite il disinteresse nei riguardi del bene comune. La rinascita, a detta dell’autore, non potrà mai scaturire dalle azioni di un eroe solitario, ma da una costante progettazione tra più parti coinvolte. Solo in questo modo, la città potrà assumere una posizione di vantaggio in merito alla nuove tipologie di sviluppo che caratterizzeranno i prossimi anni.
Nella collana Zonafranca, di recente pubblicazione è il testo Fellini, Roma (pp. 172, € 12,00) di Andrea Minuz. L’autore, avvalendosi di una vasta documentazione e di uno studio minuzioso dei materiali d’archivio analizza la celebre pellicola del regista alla luce dei discorsi che vertono sul mito e sul disfacimento di Roma.
Ancora su Roma, il testo Roma A.D. 1870. Dalla Roma pontificia alla Roma liberale a cura di Andrea Ungari (pp. 206, € 15,00) che riflette, tramite i contributi di sei autori, sul 150° anniversario della presa di Roma.
La riproposizione dell’opera omnia di Saverio Strati
Di particolare interesse è la riproposizione dell’opera omnia di Saverio Strati (Sant’Agata del Bianco 1924 - Scandicci 2014), autore di testi quali La Teda (pp. 220, € 15,00), Tibi e Tàscia (pp. 334, € 16,00), Il selvaggio di Santa Venere (pp. 290, € 16,00) o Piccolo grande Sud (pp. 176, € 6,20). Tramite la scelta avanzata da Rubbettino si è potuto finalmente dare il giusto rilievo a un autore a lungo trascurato che «si è fatto parola e racconto del Meridione del suo tempo, con forza di verità e poetica priva di ogni orpello» [1].
Del resto, per avvalorare quanto affermato, basta soltanto citare La Teda, romanzo di formazione e, al contempo, racconto neorealista. Una delle caratteristiche della scrittura di Strati è notare come i suoi testi, nonostante il trascorrere degli anni, non abbiano minimamente perso «la capacità di dare voce e corpo alla questione meridionale» attraverso «una denuncia forte delle problematiche culturali, economiche e sociali (Strati è tra i primi a indicare con chiarezza l’emergere della ’ndrangheta), che non si risolve in vittimismo né in disperazione, ma piuttosto in volontà d’azione» [2].
Le peculiarità della sua scrittura emergono a gran voce da una domanda, con conseguente risposta negativa, che si è posto il critico letterario
Goffrado Fofi discutendo di Tibi e Tàscia: «C’è forse un altro romanzo italiano così fitto di dialoghi, così impastato di un presente diretto, di concreta quotidianità, di infantile (e dunque assoluta) verità?»[3].
Altre segnalazioni di un catalogo in continuo aggiornamento
Nella collana SS19 di recente pubblicazione è La storia senza redenzione. Il racconto del Mezzogiorno lungo due secoli (pp. 284, € 17,10) di Giuseppe Lupo, testo che prende le mosse dalla nozione di Storia, tema sensibile a molti scrittori meridionali. Lupo fa notare come questi autori non abbiano creduto nella Storia (da intendere vichianamente) e, proprio per questo motivo, siano arrivati spesso alla teorizzazione della negazione, oppure come abbiano sentito il bisogno di rifugiarsi in qualche utopia. L’autore evidenzia come, con l’eccezione di pochi nomi, gli intellettuali del Sud Italia abbiano spesso denunciato i fatti senza costruire una cultura capace di spingersi verso il riscatto o la redenzione degli umili.
Nella collana Biblioteca Austriaca occorre segnalare il testo Socialismo. Analisi economica e sociologica (pp. 640, € 38,00) di Ludwig von Mises a cura di Lorenzo Infantino. Il volume si è consacrato col tempo ed è diventato un punto di riferimento imprescindibile per diverse generazioni di studiosi. Mises avanza una critica feroce nei confronti del collettivismo.
Infine, in questa breve panoramica in cui sono stati messi in risalto soltanto alcuni dei numerosi libri pubblicati recentemente da Rubbettino, merita una segnalazione anche il testoViaggio dentro l’identità del Canada (pp. 242, €18,00) di Fabrizio Nava (presente nella collana ) che fa notare come lo stato dell’America Settentrionale sia il risultato di numerose influenze poiché nato da un compromesso instabile tra le componenti inglesi, francesi e indigene.