Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
Un editore al mese
Un granello alla volta e Sabbiarossa edizioni
diventa progetto di buona stampa e cultura
Passione, impegno e voglia di fare informazione obiettiva e seria,
senza censure, di due giornalisti innamorati della parola scritta
di Selene Miriam Corapi  
Così si presenta Sabbiarossa edizioni: «Casa editrice libera e indipendente, nata per creare nuovi granelli. Per tipografie e affini rivolgersi altrove». Questa è la formula nella quale si identifica il progetto editoriale dei giornalisti Alessandro Russo, Paola Bottero, Viviana Viola e Caterina Luciano, che operano tra Roma, Piemonte e Calabria. I fondatori paragonano il loro lavoro all’accumulo di granellini di sabbia, gli inediti, che, attraverso la loro passione, possono essere conosciuti e diventar parte di quel grande programma culturale verso cui protendono: “le sabbie rosse”.
«Forse ci siamo avviati nella folle avventura di Sabbiarossa Ed per rendere meno rumorosa la solitudine dei tanti inediti che potrebbero non diventare mai carta. Forse sapevamo da sempre che ci saremmo incontrati per abbracciarci in un progetto editoriale che nasce nell’autunno 2011 con due titoli e grandi obiettivi. Forse crediamo nei granelli di sabbia»: così descrivono il loro impegno e la loro mission sul sito, consultabile al link sabbiarossa.com.

Le collane di sabbia
I titoli proposti da Sabbiarossa edizioni evidenziano la molteplicità degli interessi articolati in ambiti molto diversi e, per certi aspetti, eterogenei. Un’eterogeneità che, però, grazie a un’accurata catalogazione risulta ben equilibrata nelle rispettive collane, ognuna delle quali è accompagnata da una frase che la definisce. «Per vedere la strada, per sapere cosa hanno visto gli occhi di chi racconta e si racconta», ad esempio, è la definizione che rappresenta Tracce, collana diretta da Paola Bottero, all’interno della quale troviamo Il Pogrom della Continassa. I rom a Torino, opera di Carla Osella e Mara Francese, in cui viene riportato un episodio di cronaca che tocca le corde del cuore e della sensibilità umana in seguito ad una presunta bugia e ad una violenza sessuale per le quali il campo rom di Torino ha subito l’ira dei cittadini ed esclama: «Abbiamo rischiato di morire, abbiamo avuto tanta paura». Nella stessa collana troviamo anche l’opera di Aldo Libri Il porto senza Gioia, in cui l’autore descrive le difficoltà nel dover superare i limiti invalicabili derivanti dall’ottusità delle persone oltre che alla malavita. È un racconto che non risparmia fatti, nomi e cognomi, nel ricordo vivo di chi si è scontrato con la dura realtà del porto di Gioia Tauro.
Nella collana diretta da Viviana Viola, E-re(a)d – dedicata interamente ai libri digitali, «perché i pensieri diventano improvvisamente e-book. E perché oggi è molto facile trovarsi di fronte al reale in rete» –, è presente 50’ di Augusto Antonio Viola: un dialogo serrato di cinquanta minuti, durante i quali l’autore affronta il proprio mondo interiore, tra passato e presente, mette in discussione i valori trasmessi dalla famiglia, comprendendone lentamente le radici e gli eventi che ne hanno determinato l’esistenza: «un’introspezione che diventa espulsione».
La collana Impronte, diretta da Gabriel J. Greco, raccoglie libri che trattano tematiche forti e attuali legate al fenomeno malavitoso della ’ndrangheta, tra i quali figura l’opera collettanea di Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso e Alessandro Russo, con i contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza e don Ennio Stamile, La ’ndrangheta davanti all’altare. La Chiesa che resiste, la Chiesa che si volta dall’altra parte. Ci si chiede, in questo libro, cosa succede quando i confini tra chiesa e ’ndrangheta diventano tanto labili da mescolarsi e confondersi. Cosa succederebbe se accanto alla chiesa che resiste, quella degli “apostoli”, esistesse un’altra chiesa, quella che si volta dall’altra parte?
All’interno della stessa collana troviamo Marchiati. Come ’ndrangheta, stampa e tv hanno inventato la nuova «calabrofobia» del fondatore della casa editrice Alessandro Russo, in cui si affronta la “paura nei confronti della Calabria” e si cerca di spiegarne le motivazioni, dimostrando come questo pregiudizio si sia radicato a causa delle inchieste-truffa della tv e dei giornali.
In ultimo, la più importante, soprattutto in termini di vendite: Storie, diretta da Angela Potente – siamo particolarmente contenti di ritrovarla qui in quanto è nostra “vecchia” (ma non anagraficamente) “bottegaia” –; «la collana di narrativa di Sabbiarossa Ed. Per non tornare mai ai tempi delle caverne», che raccoglie piccole grandi storie, come quella di Francesco, un ragazzo calabrese di diciotto anni, ennesima vittima della ’ndrangheta, che ne ha spento i sogni e il sorriso, protagonista dell’opera di Paola Bottero, Bianco come la vaniglia. O come quelle contenute in Esperanza di Paolo e Pierre Groppo: le storie di Mathias e Nicole in Germania, di Antonia in Argentina; tra i lager per lo sterminio degli ebrei, le torture e la morte dei dissidenti dell’Erp, l’esercito rivoluzionario del popolo argentino. Sono certamente contesti diversi, che però si incrociano perché per vivere è necessario far conoscere ciò che è avvenuto, e pongono tante domande che hanno come unica risposta “Esperanza”. In Carta vetrata di Paola Bottero, giovani giornalisti, con un ritmo incalzante e frenetico, si muovono a caccia di notizie per raggiungere la notorietà e saranno coinvolti in un caso di rapimento organizzato dalla ’ndrangheta: l’epilogo conferma ancora una volta la triste e unica verità.
Collane di spessore e di qualità, che affrontano tematiche di cronaca, di attualità, di storia, che cercano di scoprire i pregiudizi che infettano la nostra terra cercando di epurarla.

Granelli nel vento
Numerosi sono anche gli eventi, i granelli nel vento, organizzati dalla casa editrice, come la presentazione del libro Beltempo di Saverio Pazzano, tenutasi a Porta Palazzo (Torino) il 18 maggio 2015, un testo nel quale tre diverse voci, quella di una donna, di un vecchio e di un bambino, si intrecciano tra loro descrivendo lo spettacolo inquietante di un barcone pieno di migranti che disperde le sue vittime in mare prima di arenarsi come animale ferito sulla spiaggia: immagine indelebile di un profondo tormento.
Tra gli altri, ricordiamo anche il battesimo del libro sopracitato, con la presentazione tenutasi a Reggio Calabria il 14 novembre 2014. E ancora un’altra presentazione, quella di Marchiati, il volume di Alessandro Russo, tenutasi a Lamezia il 25 luglio 2015.
In ultimo, la presentazione d’esordio della casa editrice ad opera di Luigi Ciotti e del senatore De Sena a Torino il 20 aprile 2012.
Questi e molti altri eventi sono stati realizzati da Sabbiarossa, come l’editore afferma: «Questa non è propriamente una galleria: è piuttosto il cammino verso un unico orizzonte condiviso. Di cui non abbiamo ancora tutte le tappe. Stiamo cercando di recuperare ogni istantanea, ma sono stati così tanti gli eventi di Sabbiarossa, a partire dai primi passi tenuti a battesimo da Luigi Ciotti, da non riuscire a documentarli tutti. […] Servono soprattutto a noi, per non smettere mai di ricordare e ringraziare le tantissime belle persone che ci sono state e continuano a starci accanto».

Una forte passione che diventa realtà
Grande impegno e grande interesse nel raccontare ciò che ci circonda senza mezzi termini, con l’intento di risvegliare le menti e far conoscere la dura realtà, questo il proposito che emerge osservando i titoli in catalogo.
Così afferma sul sito la casa editrice riportando il pensiero di Norberto Bobbio: «“Qualche volta è accaduto che un granello di sabbia sollevato dal vento abbia fermato una macchina. Anche se ci fosse un miliardesimo di miliardesimo di probabilità che il granello, sollevato dal vento, vada a finire nel più delicato degli ingranaggi per arrestarne il movimento, la macchina che stiamo costruendo è troppo mostruosa perché non valga la pena di sfidare il destino”. Fermamente convinti che Norberto Bobbio abbia indicato l’unica strada percorribile, creiamo granelli di sabbia. Rossa».

Selene Miriam Corapi

(direfarescrivere, anno XI, n. 115, luglio 2015)
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