Marsilio editori (il nome della casa editrice è un omaggio a Marsilio da Padova, il filosofo del XIV secolo, pensatore e giurista ghibellino) viene fondata da un gruppo di giovani neolaureati, di sinistra e per lo più socialisti, nel 1961.
Gianni De Michelis, Giulio Felisari, Paolo Ceccarelli, Giorgio Tinazzi e Toni Negri (quest’ultimo abbandonerà la società pochi anni dopo) sono i fautori del progetto editoriale: il loro intento è quello di fornire un supporto innovativo ai sostenitori delle riforme politico-sociali che iniziano a prendere forma nell’Italia dei primi anni Sessanta.
Sono questi gli anni in cui molti giovani intellettuali ipotizzano delle grandi trasformazioni ideologiche, capaci di portare un cambiamento culturale e politico all’interno del paese attraverso la promozione e la difesa di un’idea, lo sviluppo di un progetto, l’impegno a far crescere la cultura del territorio, della regione, delle università.
Marsilio editori si fa portavoce di queste istanze con un programma editoriale che si muove nella prospettiva di dare un contributo di indagine, di intervento e di riflessione a quello che viene definito il “disegno riformistico” della nuova classe dirigente. Per tale ragione, la casa editrice vanta una vasta gamma di pubblicazioni che spaziano dall’ambito sociologico a quello economico, da quello dell’architettura urbanistica al cinema, dalla psicologia alla psichiatria e alla psicoanalisi. Il movimento del ’68 influenzerà la produzione con testi che trattano i temi della rivolta studentesca e delle lotte operaie.
Negli anni seguenti Gianni De Michelis lascia l’editoria per dedicarsi alla politica con il Psi e a succedergli alla direzione è il fratello Cesare, oggi presidente, che riorganizza la produzione e sposta la sede della casa editrice a Venezia.
Il cambio di rotta di Cesare De Michelis
Sul sito web della casa editrice si legge anche il motivo che ha indotto Cesare De Michelis a stabilire Marsilio proprio nel capoluogo veneto: «Far libri, stamparli, leggerli, scriverli, raccoglierli, venderli, recensirli, nella mia vita mi sembra di non aver fatto altro, come se un’ossessiva passione mi avesse travolto appena ragazzo. Eppure da sempre mi è sembrato non privo di significato farli qua, dov’ero cresciuto, nella nostra terra, magari a Venezia.
Quando cominciai lo sapevo e non lo sapevo che la Serenissima era stata la patria del libro, che proprio nell’isola aveva preso forma e si era definito all’alba del Cinquecento, quello strano mestiere che è far l’editore, grazie a Aldo Manuzio, il principe e il principio di tutta la storia dei libri. Per questo continuo a fare libri a Venezia, come se il tempo che intanto è passato non sia bastato a cancellare una storia che ha ormai cinque secoli e più».
Cesare De Michelis punta sul ridimensionamento dei rapporti regionali e universitari della casa editrice e mira, all’interno del panorama editoriale, a un posizionamento nazionale, istituzionale e di mercato. Tra i testi pubblicati in quegli anni troviamo: Gli scritti politici 1945-1963, di Riccardo Lombardi; un pamphlet intitolato Pinelli: un suicidio di Stato, che vendette ben 25.000 copie; e un’inchiesta scandalo di Norberto Valentini e Clara Di Meglio dal titolo Il sesso in confessionale. Quest’ultimo testo otterrà ben nove ristampe e sarà cagione della scomunica di Cesare De Michelis, che dichiarerà: «Anatema curioso, visto che la mia famiglia non è cattolica ma metodista».
Tra le prime collane della casa editrice ricordiamo Interventi, che sviluppa la saggistica di riflessione politica e culturale, In letteratura, che porta in catalogo la narrativa italiana, puntando soprattutto sui giovani autori e alla quale si affiancherà in seguito Narratori Oggi, che ospiterà diversi titoli di largo successo.
L’operazione di rinnovamento editoriale diventa importante sia da un punto di vista culturale che economico e riscuote ben presto i primi successi, come quando nel 1975 Carla Cerati si aggiudica il Premio “Campiello” con Un matrimonio perfetto. Inoltre la casa editrice diventa promotrice della scoperta di autori quali Giacomo Debenedetti, Margaret Mazzantini, Susanna Tamaro.
Marsilio editori assume negli anni sempre più la caratteristica di una casa editrice di medie dimensioni, in grado di collocarsi tra le realtà che realizzano un’editoria di servizio funzionale alle istituzioni pubbliche con committenti molto differenti: università, riviste, enti locali, banche, fondazioni, sindacati e partiti, sviluppando una politica di sponsorizzazioni, adozioni, finanziamenti che le permetteranno anche di far fronte ad alcuni momenti di crisi economica.
Marsilio editori oggi
Attualmente la casa editrice propone attraverso diverse collane – quali Romanzi e racconti, Farfalle, Marsilio X, Gocce, Le maschere – un’ampia scelta di narrativa contemporanea e straniera. Inoltre, il progetto “GialloSvezia” ha avvicinato il pubblico italiano alla letteratura poliziesca scandinava e ha ottenuto un eccezionale successo con Millennium Trilogy di Stieg Larsson.
Tra le altre collane vale la pena ricordare quella dei classici, La letteratura universale, suddivisa in ben quindici sezioni, una per lingua, con traduzioni pubblicate con testo a fronte, cura e commento di autorevoli specialisti. A questa collana si affiancano i grandi classici tascabili, che offrono dei testi a prezzi economici. Grilli, Tempi, Formiche, Interventi e altre sono invece collane di saggistica di attualità e affrontano temi politici, economici, religiosi.
In aggiunta alla produzione di Marsilio editori si possono citare i libri illustrati, le guide e i cataloghi d’arte realizzati grazie alla collaborazione con alcune istituzioni culturali di rilievo come la Biennale di Venezia e i Musei civici veneziani, i Musei civici veronesi, i Musei civici vicentini.
Una casa editrice, dunque, dall’ampio catalogo, in grado di adattarsi ai tempi e di mantenere un’identità ricca di sfumature.
M. Vitalba Giudice
(direfarescrivere, anno XI, n. 111, marzo 2015)
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