Galzerano editore: in lotta contro le sopraffazioni
con passione, coraggio e impegno militante
Un marchio editoriale che dà voce ai sofferenti e agli sconfitti
con storie sempre controcorrente, alla ricerca di verità e giustizia
di Federica Lento
La casa editrice di cui parleremo questo mese prende il nome dal suo fondatore, il quale, all’epoca della creazione, era un giovane studente lavoratore con un capitale di appena trecentomila lire. Giuseppe Galzerano riuscì a mettere in piedi la casa editrice nel 1975, con sede a Casal Velino Scalo, in provincia di Salerno.
I testi selezionati per la pubblicazione in questa particolarissima azienda rispondono a dei criteri importanti. Si tratta, infatti, di testi «dell’altra Italia», come possiamo leggere nel sito: «Storia sociale e politica, anarchismo, antifascismo, emigrazione, rivolte contadine, cultura popolare, questione meridionale e Cilento sono alcuni dei temi affrontati e proposti per dare voce ai ribelli e ai rivoluzionari, ai vinti e ai sofferenti».
Un notevole interesse per la cultura militante
Certamente non è un caso se la casa editrice ha ottenuto il Premio della cultura della Presidenza del consiglio dei ministri per quattro volte. Giusto per dare un assaggio dell’alto valore dei testi pubblicati, l’autore Antonio Margariti, con America! America!, è stato finalista al Premio “Viareggio” e anche medaglia d’oro al Premio “Villa S. Giovanni”, grazie al quale ha ottenuto la pubblicazione per sei edizioni consecutive, con ventiduemila copie di tiratura. In questo testo si affronta il tema della camorra rivisitato in maniera autobiografica. Dalla Calabria, il protagonista emigra negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento e incontra tutte le difficoltà del quotidiano di un emigrante. Nel testo si ricostruisce fedelmente non solo l’ambientazione americana, ma anche quella di Ferruzzano, il paese da cui proviene il protagonista. Sullo sfondo, la mafia – calabrese e siciliana – che diventa sempre più potente a livello locale, per poi allargare i suoi tentacoli in America.
Tra gli altri riconoscimenti letterari guadagnati dai testi editi da Galzerano ricordiamo il Premio “Arena” al volume Giovanni Passannante e il Premio internazionale “Grazia Deledda” al testo Michele Schirru, entrambi scritti dal fondatore. Nel primo si racconta, appunto, della figura di Giovanni Passannante, cuoco lucano che nel 1878, a Napoli, attentò alla vita di Umberto I. Il testo è il risultato di una dettagliata ricerca che porta alla ricostruzione del primo attentato al re d’Italia e di tutte le vicende legate al gesto di Passannante, il quale vendette la giacca per acquistare un coltello e mettere in pericolo la vita del re. Il volume racconta della dura repressione seguita al suo gesto e dell’arresto di Giovanni Pascoli, ritenuto colpevole d’aver letto a una riunione un’Ode a Passannante. Il cuoco fu condannato a morte ma la pena fu modificata dal re nell’ergastolo a Portoferraio, dove il dissidente venne legato ad una catena di diciotto chili e sbattuto in una cella buia, sotto il livello del mare, in condizioni disumane.
Il secondo testo racconta invece la vicenda dell’anarchico italo-americano fucilato per la sola intenzione di uccidere Mussolini. Schirru era sardo, emigrato a New York e arrestato il 3 febbraio 1931, durante un soggiorno a Roma. Trovato in possesso di due bombe e di una pistola, fu condotto in caserma. Esasperato dall'interrogatorio, aveva raccontato di voler uccidere il Duce, firmando così la sua condanna. Il giorno dopo Schirru venne ucciso davanti al plotone d’esecuzione.
Un altro esempio di notevole valore storico-letterario è il testo dal titolo La vita proletaria, di Bartolomeo Vanzetti, documento che ripercorre le tappe della sua esperienza di operaio negli Stati Uniti insieme all’amico Nicola Sacco. I due dissidenti sono il simbolo di una libertà e una giustizia mancanti, sepolte dal pregiudizio e dalla paura che condannarono i due.
Nuovamente il tema dell’emigrazione torna nel testo Faccia a Faccia col nemico, di Luigi Galleani. Il volume raccoglie una serie di articoli redatti dal giornalista sul settimanale anarchico Cronaca Sovversiva, che si pubblicava negli Stati Uniti d’America.
Questi sono solo alcuni esempi del ricchissimo patrimonio culturale messo a disposizione dalla casa editrice. Documenti che testimoniano le ingiustizie ma anche la forza di reagire da parte di chi, soprattutto tra gli emigranti, viveva in condizioni di disagio.
La cultura che non si arresta davanti alle difficoltà
Lo scorso 23 gennaio, sul sito del Corriere del Mezzogiorno si riportava la notizia dello straripamento del fiume Alento che ha allagato il deposito della casa editrice di Casal Velino Scalo. Nel corso di quella calamità sono stati «Distrutti un migliaio di libri pubblicati nel corso degli ultimi anni dall’editore Giuseppe Galzerano tra testi storici sui moti rivoluzionari, su Carlo Pisacane e la spedizione di Sapri, ma anche raccolte di poesie in “lingua” cilentana e testimonianze varie di scrittori e intellettuali che hanno intercettato la sensibilità del piccolo grande editore».
Ma la cultura è resistenza, significa andare avanti nonostante le difficoltà: è questa la lezione di Galzerano editore. E l’elenco dei testi in catalogo – dal 2012 consultabile anche sul sito www.galzeranoeditore.blogspot.it – ne è un emblematico esempio.
Federica Lento
(www.direfarescrivere.it, anno X, n. 100, aprile 2014)