Chiarelettere: quando i libri aiutano la riflessione spostando il dibattito sui problemi dell’Italia reale
Un progetto editoriale fondato sull’informazione libera e imparziale che coniuga i metodi dell’inchiesta con una ricercata multimedialità
di Paola Zagami
L’infausta stagione politica che gli italiani flagellati dalla crisi stanno attraversando sembra sorreggersi su due elementi contrapposti e complementari: gli scandali e il giustizialismo. A colpi di scoop, veri o presunti, giornali e televisioni tentano ossessivamente di influenzare l’opinione dei cittadini sulla questione etica in politica, spostandosi gradualmente dall’inchiesta alla moralizzazione spinta.
Rilevare quanto questa deriva giornalistica incida sul pensiero degli italiani è assai difficile, tuttavia il successo dei saggi d’inchiesta degli ultimi anni spinge a credere che la popolazione abbia il desiderio di conoscere la realtà nella sua forma meno inquinata possibile dalla parzialità delle opinioni.
A inaugurare il successo di questo genere letterario sono stati senza dubbio due testi editi rispettivamente da Mondadori e Rizzoli: nel 2006 Gomorra del giornalista Roberto Saviano e nel 2007 La casta di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, firme del Corriere della sera. Entrambi, seppur incentrati su differenti tematiche – il sottobosco della camorra e gli abusi e i privilegi della politica – oltre a regalare fama e autorevolezza ai propri autori, hanno avuto persino ricadute sul linguaggio della politica e del giornalismo.
E sempre nel 2007 nasce una casa editrice che dell’inchiesta e dell’approfondimento di tematiche di impatto sociale ha fatto la sua prerogativa principale: la milanese Chiarelettere (www.chiarelettere.it).
Essa sin dal suo esordio adotta come coordinate l’informazione libera e la multimedialità. Pubblica, infatti, alcuni testi che trovano favorevole riscontro da parte del pubblico italiano e anche della stampa estera (Italiopoli di Oliviero Beha, L’agenda rossa di Paolo Borsellino di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, Mani sporche di Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio, e Toghe rotte di Bruno Tinti) non solo perché trainati dalla fama degli autori – giornalisti, magistrati, professori, artisti – ma per le scottanti tematiche politiche e sociali trattate.
La multimedialità voluta da Chiarelettere si presta con successo alla promozione dei libri – come avviene nel caso dei book trailer, che sul modello dei trailer cinematografici costituiscono una promozione alternativa delle novità in uscita – e sconfina nel libero dibattito grazie all’interattività tra lettori all’interno dei blog e attraverso i social network, che offrono la possibilità di seguire i principali eventi su Facebook e YouTube, per esempio, come appare evidente dal sito.
Non solo libri, ma ampio spazio alla comunicazione
La Home Page del sito si presenta densa di aree tematiche e informazioni. Spicca nella parte superiore un riquadro in cui, in successione, si mostrano le ultime novità del catalogo con i link delle relative schede di approfondimento. Per conoscere nel dettaglio tutti gli appuntamenti di autori e staff di Chiarelettere basta consultare la sezione Agenda. Nell’originale spazio dei Pretesti si riportano le citazioni più emblematiche tratte dai testi della casa editrice, utile escamotage per incuriosire, ed invogliare, alla lettura. L’impegno civile in favore dell’informazione libera trova nel sito un piccolo riquadro, In evidenza, con il link all’appello dei giuristi uniti contro il disegno di legge sulle intercettazioni. Non si trascura il continuo aggiornamento delle news, con recenti estratti della rassegna stampa (Parlano di noi) e l’ultimo book trailer (Multimedia). Sono presenti, inoltre, i collegamenti alle rubriche dei blog nate da alcuni testi di successo della casa editrice (Rubriche), ovvero Vaticano S.p.A. di Gianluigi Nuzzi, Adesso basta di Simone Perotti, e I nuovi mostri di Oliviero Beha. Spicca, inoltre, uno spazio dedicato agli eventi a cui la casa editrice ha preso parte quest’anno (2010): non solo tradizionali appuntamenti dell’editoria come il Salone internazionale del libro di Torino, ma anche eventi più strettamente legati alla vocazione informativa di Chiarelettere, come il Festival del giornalismo di Perugia. Ancor più importante è l’organizzazione da parte della casa editrice del Festival del giornalismo d’inchiesta “A chiare lettere” a Marsala: tre giorni di dibattiti con giornalisti, scrittori, magistrati e artisti per discutere, nell’edizione 2010, sul tema “Viva l’Italia, biografia di un Paese da inventare”.
Un catalogo all’insegna dell’inchiesta
Il sito web di Chiarelettere, pur essendo particolarmente ricco di informazioni “extra-librarie”, dedica un esaustivo spazio alla sua produzione. È possibile infatti trovare una pagina riservata alla storia e al progetto della casa editrice e una sezione sugli autori, di cui sono presenti foto, una breve biografia e i testi.
Merita particolare attenzione il catalogo cui si può accedere dal menu o dal link al centro della Home, Sfoglia il catalogo.
Cliccando su qualsiasi testo si accede alla relativa scheda corredata da sinossi, citazioni, biografia e foto dell’autore, e rassegna stampa. Ma a dare il valore aggiunto sono la multimedialità, con la possibilità di visionare le prime pagine del libro, e l’interattività, con l’opportunità di acquisto on line, di ricerca della libreria più vicina e soprattutto di discussione a proposito del libro sul social network Te lo dico a Chiarelettere.
A un’eccessiva diversificazione delle tematiche Chiarelettere preferisce la specializzazione nella direzione dell’inchiesta e dell’approfondimento, ben rappresentata dalle due collane Reverse e Principio attivo.
La prima, che raccoglie pamphlet, documenti e storie, vanta numerosi autori noti che spaziano dalla politica alla magistratura, dal giornalismo alla letteratura, come il magistrato Luigi de Magistris, il giornalista Marco Travaglio e il vignettista Vauro Senesi. Si strizza l’occhio all’informazione televisiva con il recente L’Italia in Presadiretta del giornalista Riccardo Iacona, raccolta delle inchieste dell’apprezzata trasmissione in onda su Raitre, e si offrono perle di scrittura di Andrea Camilleri che con il giornalista Saverio Lodato è autore di Di testa nostra. Cronache con rabbia 2009-2010, un collage di articoli pubblicati su l’Unità nell’ultimo anno. Non mancano testi che si discostano dalla politica mantenendo un impatto sociale forte, come Pane e bugie del ricercatore universitario Dario Bressanini, che smonta alcuni stereotipi sull’alimentazione veicolati dalla cattiva informazione, o Passione reporter di Daniele Biacchessi, che raccoglie le storie di brillanti, e spesso eroici, giornalisti di guerra.
Meno nutrita è la collana Principio attivo, che conta inchieste e reportage su vari argomenti a cura di professionisti del giornalismo. Spiccano anche qui nomi noti come quello di Marco Travaglio, fecondo autore per Chiarelettere, presente in questa collana con Bavaglio, Mani sporche, Papi. Uno scandalo politico, e Se li conosci li eviti scritti con la collaborazione di altri colleghi giornalisti come Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Lillo.
Ma la casa editrice non nasconde la vocazione alla multimedialità, con dvd che raccolgono prodotti dal taglio tipico dell’inchiesta come Alza la testa, cronaca sulle denunce dei misfatti del potere da parte dell’attivista e blogger Piero Ricca, Il sol dell’avvenire, film sulla storia delle Brigate rosse, La strada di Levi, road movie sulle orme dello scrittore Primo Levi, e Miss Little China, inchiesta sulla vita degli emigrati cinesi in Italia.
Fuori collana vi sono dei testi che si discostano dalle tematiche trattate, come la musica di Fabrizio de Andrè (Fabrizio de Andrè & Pfm. Evaporati in una nuvola rock).
Date la vastità e l’eterogeneità degli argomenti, Chiarelettere mette a disposizione nel sito la sezione Tags per facilitare la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave.
Uno spazio aperto al dibattito nel segno della multimedialità
Tratto distintivo non solo del sito web ma anche del progetto editoriale è l’attenzione all’interazione con il lettore-internauta.
Risulta assai ricca la Blog area, che contiene il link del blog ufficiale di Chiarelettere e i vari spazi web di alcuni autori di punta, i cui titoli sono spesso omonimi dei corrispettivi romanzi.
Non poteva mancare l’occhio critico dei giornalisti, come Marco Travaglio che con Pino Corrias e Peter Gomez confeziona un graffiante blog su tutti gli autogol dei politici italiani (link www.voglioscendere.it), oppure Oliviero Beha che svela retroscena spesso ignoti ai cittadini (link www.italiopoli.it). Uno sguardo al contraddittorio universo della giustizia è rivolto dall’ex magistrato Bruno Tinti (link www.togherotte.it), mentre la psicologa Vania Lucia Gaito si sofferma sul fenomeno della pedofilia nel clero (link viaggionelsilenzio.ilcannocchiale.it), e l’economista Loretta Napoleoni approfondisce temi inerenti alla disciplina di cui si occupa (link www.lanapoleoni.it).
Ulteriore strumento di diffusione di idee, oltre che di promozione delle novità in uscita, è il social network Te lo dico a Chiarelettere (link www.chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it), dove molti partecipanti inviano post sugli articoli messi in evidenza dalla redazione su tematiche di interesse generale. In molti casi, tuttavia, sono proprio gli “amici” del blog a offrire spunti di discussione sulle ingiustizie quotidiane subite dal semplice cittadino, ulteriore segnale di come Internet possa somigliare a una moderna piazza democratica.
L’abile uso di questi strumenti del web, connesso all’assidua presenza degli autori nella community di Chiarelettere attraverso blog e interventi, non può che essere un valore aggiunto a un catalogo ricco seppur nato solo tre anni fa.