Dal linguaggio, come esigenza ed esperienza del comunicare, al web passando per il lettering, la grafica, le norme editoriali, le strutture, i metodi, i supporti e le tecnologie utili a imbrigliare, plasmare e condividere quella materia fluida, magmatica, zampillante, sfuggente, ma estremamente ricca che sono le idee e i pensieri. Il tutto illustrato con chiarezza e capacità di sintesi in un libro che non può mancare sullo scaffale di un redattore. Parliamo del Manuale di redazione. Tecniche e regole editoriali, grafiche e tipografiche per pubblicare sulla carta, su Internet e altri media, di Mariuccia Teroni (Apogeo, pp. XXXIV-398, € 35,00). L’autrice, docente di laboratorio di Editoria multimediale presso l’Università degli Studi di Milano, ha travasato la sua più che ventennale esperienza maturata nell’ambito editoriale in queste pagine, un’esperienza – come lei stessa afferma – «nata e vissuta interamente in un mondo che stava progressivamente cambiando e che ha attraversato tutte le fasi della trasformazione [...]: dalla nascita del Dtp [desktop publishing: l'insieme delle procedure di creazione, impaginazione e produzione di materiale editoriale usando un personal computer, Nda] alle prime pellicole in bianco e nero uscite da una fotounità, dal passaggio in quadricromia all’affermazione degli standard, dai testi interattivi alla nascita e allo sviluppo di Internet.»
Struttura del libro
Il volume è contraddistinto dalla presenza di un ricco apparato paratestuale: la Premessa redatta Dall’editore; la Prefazione di Gianpiero Lotito, esperto di editoria e cofondatore (con la Teroni) della società “Il Grifone” che si occupa di tecnologie digitali per la comunicazione, una breve Introduzione dell’autrice. Inoltre, una generosa (30 pagine) Appendice è dedicata alle tecniche di utilizzo più frequenti per cavarsela “da redattore” in questo mondo diventato ormai, come recita il titolo con dichiarato ottimismo, Meravigliosamente digitale. Corredano il libro ancora una ricca Bibliografia che fa da agile riferimento o (per i meno esperti) da allettante “blocco di partenza” verso i “fondamentali” della Comunicazione e un accurato Indice analitico, destinato a chi consulta il libro in modo più “operativo”. Alcune pagine finali sono dedicate ad esempi pratici di qualità di resa delle illustrazioni.
La lettura e la memorizzazione dei concetti principali sono facilitate da un’impaginazione sintetica e chiara, scandita da utili Richiami e resa riposante dall’alternanza di nero e azzurro nel testo.
Panoramica sui contenuti
I molti argomenti toccati sono disposti attraverso i capitoli in modo da costruire un’impalcatura di conoscenze su cui l’apporto delle tecnologie digitali vada a poggiarsi naturalmente, come strumento atto a potenziare l’efficacia del lavoro ma nel rispetto dei criteri e dei metodi che nel tempo si sono consolidati fino a costituire l’ossatura di un mestiere. Il messaggio “tra le righe” è, appunto, sottolineare come quella del redattore sia una professionalità ben precisa, che non si può “improvvisare” solo per il fatto di conoscere la lingua italiana o di saper usare i software messi a disposizione dal mercato.
Apre il volume una panoramica dedicata alla storia e all’evoluzione del linguaggio scritto e dei supporti materiali di cui si serve e che in taluni casi ne condizionano fortemente lo sviluppo, per considerare gli impatti di tali evoluzioni sulla storia e sulla complessità del mondo del lavoro in ambito editoriale.
Nel secondo capitolo vengono forniti alcuni concetti ed elementi di base per la gestione di un testo: font, interlinea, spaziature, ecc., con attenzione a diversi tipi di prodotto editoriale (libri illustrati, riviste, depliant, cataloghi, ma anche newsletter e siti Internet). Nel trattare un testo, l’obiettivo è rendere quest’ultimo come “deve essere”. Vale a dire:«intelligibile, cioè deve poter essere compreso in modo chiaro e inequivocabile [...] qualitativo non solo dal punto di vista del contenuto ma anche dal punto di vista dell’impatto visivo e della sua correttezza formale [...] organizzato cioè deve permettere al lettore di distinguere in modo automatico e istantaneo le parti che rappresenta».
Al nodo spinoso delle norme editoriali – mostrandone anche copiosi esempi – e della revisione dei testi è dedicata gran parte del terzo capitolo, che introduce anche elementi pratici per la correzione di bozze cartacee.
Proprio la carta, a cominciare dai tipi di carta esistenti, dai tagli, dai formati e dalle tecniche di stampa, è la protagonista del quarto capitolo che, tra l’altro, illustra le diverse componenti della struttura fisica di un libro e l’iter di realizzazione di un prodotto editoriale cartaceo, dalla definizione del progetto grafico, ai concetti di base dell’impaginazione.
Al mondo della carta fa da specchio quello della produzione digitale, nel capitolo successivo, che illustra la realizzazione di un’interfaccia multimediale, dalla progettazione alla verifica della sua effettiva fruibilità e – ove richiesto – interattività, alla resa delle immagini, ai “trucchi”per rendere leggibili in maniera ottimale i testi su schermo.
Nel sesto capitolo, tutto o quasi, su colori, retini e formati digitali delle immagini, per sciogliere alcuni o molti dei dubbi che la complessità e la spiccata dinamicità di questo ambito comportano, ma anche camminare per dirimere le questioni, come alcuni cenni sui «diritti di sfruttamento economico» delle immagini.
Dal microscopico al macroscopico: nel settimo capitolo troviamo una panoramica delle figure professionali che operano nel settore editoriale, nonché utili consigli sull’organizzazione dei flussi di lavoro, sulla naming dei documenti, la gestione e l’archiviazione dei file coinvolti nella lavorazione. Non mancano infine lungimiranti considerazioni sull’importanza di servirsi di prodotti e programmi standard (“di fatto”, se non “de jure”) per assicurare interscambiabilità, durata nel tempo e sicurezza di archiviazione alle proprie realizzazioni.
Segue infine l’Appendice, che tocca i programmi maggiormente usati per la gestione dei testi.
Il “redattore digitale”
Il volume risulta esaustivo, traspare il senso di una pratica che, per abitudine (e per professionalità) non dà nulla per scontato.
Il linguaggio usato, ancorché semplice, è specialistico e preciso, anche per consentire a tutti di familiarizzare con i termini tecnici introdotti. Nonostante questa specializzazione, grazie a un approccio che dedica molto spazio alle considerazioni metodologiche il libro non rischia di diventare obsoleto in tempi brevi.
Il testo è adatto a un ampio target di lettori, ma è esplicitamente concepito per essere «di supporto al “redattore digitale”, a questa figura in costante via di formazione man mano che le tecnologie entrano in modo sempre più “pervasivo” nella nostra vita». Dimestichezza con le tecnologie informatiche di uso più comune e multimedialità sono ormai diventate imprescindibili per chi comunica per mestiere.
Utile e quasi enciclopedico riferimento aggiuntivo per chi già lavora in ambito editoriale, il Manuale di redazione rappresenta anche, a nostro avviso, un prezioso ausilio per chi muove i primi passi in questo settore professionale.
Luciana Rossi
(direfarescrivere, anno VI, n. 60, dicembre 2010)
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