Nel contesto dell’Italia di oggi, che si confronta con il fenomeno dell’immigrazione internazionale, la Grammatica italiana per stranieri di Giovanni Battaglia (Bonacci editore, pp. 424, € 17,00) è un valido strumento che si propone di supportare l’insegnamento dell’italiano agli alunni non italofoni nelle scuole pubbliche e a quanti, ogni anno, frequentano corsi organizzati nei loro paesi o vengono nel nostro per brevi periodi di vacanza o per lavoro e frequentano corsi privati.
Questo libro si inserisce a pieno titolo nell’attuale prospettiva della glottodidattica (disciplina che si occupa dell’insegnamento delle lingue), secondo cui le mete principali dello studio di una lingua sono l’acquisizione della competenza comunicativa e di quella pragmatica; vale a dire che lo studente straniero deve essere in grado di realizzare un obiettivo in armonia con il contesto in cui si trova. Diversamente dal passato, quindi, imparare una lingua non equivale più soltanto ad assimilarne le strutture grammaticali.
Tale acquisizione teorica porta con sé un’importante ricaduta metodologica con la quale il libro di Battaglia sembra concordare pienamente.
Innanzitutto le lezioni
La grammatica di Battaglia, piuttosto che essere un semplice testo di consultazione, si presenta come una guida per un corso pratico di italiano. Essa, infatti, è strutturata in 66 Lezioni (che, come l’autore stesso dichiara, rappresentano un’indicazione delle possibili suddivisioni della materia in unità di apprendimento), ciascuna delle quali si compone di una sezione meramente grammaticale, organizzata in specchietti paradigmatici, alcuni esercizi strutturali, illustrazioni volte all’arricchimento del lessico e, per finire, letture e spunti di conversazione.
Questa particolare disposizione, che in glottodidattica è nota come “impianto multisillabico”, prende in considerazione diversi aspetti dell’educazione linguistica e li traduce in progetti distinti, modulari ma integrati, senza che una parte risulti dominante. La grammatica, dunque, non è proposta in maniera strutturale, ma funzionale all’uso linguistico, ed è calata in contesti il più possibile reali.
Più nel dettaglio, il libro si presenta diviso in due parti.
La prima è a sua volta articolata in una breve sezione introduttiva, dedicata alla fonetica dell’italiano (i fonemi e le corrispondenti distinzioni foniche delle consonanti), ai segni di interpunzione e ai segni ortografici e si conclude con alcune letture destinate al dettato (che l’autore raccomanda nell’Avvertenza come tecnica validissima per far familiarizzare gli studenti con i suoni della nostra lingua). Subito dopo, inizia la sequenza di unità di apprendimento (Lezioni da I a XXXIX) che, in questa prima parte, è volta soprattutto a fornire nozioni strutturali; alla fine di ciascun gruppo (di numero variabile) di Lezioni, c’è una sezione di Riepilogo, soprattutto grammaticale, costituita da esercizi e sempre seguita da una lettura.
La seconda parte (Lezionida XL a LXVI) è separata dalla prima da alcune pagine di revisione della grammatica fin qui trattata. In essa, pur essendo concesso lo stesso spazio alle regole, ciascuna Lezione si arricchisce di una conversazione in apertura e di una lettura in chiusura.
Nelle pagine conclusive sono riportati alcuni esempi di lettere, che vanno da quelle informali (Ad una sorella, Ai genitori, Ad un amico) a quelle più formali (Ad un professore d’Università, Ad un vescovo), a quelle, infine, scritte per scopi particolari (Lettere di auguri, Lettera di condoglianza, Lettere commerciali).
In Appendice, poi, si trovano le coniugazioni complete dei verbi ausiliari e quelle dei verbi regolari delle tre coniugazioni; a seguire, un elenco alfabetico dei principali verbi intransitivi che richiedono l’ausiliare “essere”, o “essere” e “avere” e, sempre in ordine alfabetico, numerosi verbi coniugati nelle loro forme irregolari.
Per concludere, un altro aspetto importante da rilevare è che il testo, interamente scritto in italiano, non fa riferimento ad alcuna lingua straniera in particolare: caratteristica che lo rende valido per studenti di ogni provenienza e per l’uso in classi plurilingui.
Una grammatica orientata all’azione
Come emerge dalla breve descrizione che abbiamo fornito, il testo di Battaglia è una guida chiara che fornisce un quadro abbastanza completo delle strutture dell’italiano (dalle nozioni basilari all’uso dei tempi del congiuntivo); oltre a ciò, propone molti spunti per attività comunicative e, caratteristica di rilievo, lo fa attraverso letture che presentano svariati aspetti della cultura del nostro paese.
Tra queste, per esempio, troviamo nozioni di costume (la famiglia-tipo italiana, l’industria automobilistica nostrana, il “Palio di Siena”), di geografia (le Alpi, gli Appennini, le città più belle da visitare, il clima), di letteratura (un brano antologico di Luigi Settembrini, la favola del lupo e dell’agnello) e notizie di cronaca (Una serie di incidenti stradali a causa della nebbia, Concerti senza musica, Il corpo umano lubrificato come un motore?). A sottolineare il carattere innovativo di questo libro, poi, si aggiungano i già citati dialoghi e i numerosi spunti per la conversazione.
Presentare la lingua in situazioni reali e avviare all’interazione sono due tecniche pedagogiche che sottendono una particolare visione teorica, in base alla quale le lingue storico-naturali, in quanto portavoce della cultura delle comunità cui si riferiscono, “trasportano” determinati significati attraverso la propria struttura. Dunque, in base a questa visione, non si può prescindere dal contesto in cui ogni enunciato si realizza, tanto meno ha senso presentare le strutture linguistiche in astratto, come compaiono in singole frasi isolate. Da qui l’importanza della componente testuale: il testo è l’obiettivo di un apprendimento che punta a realizzare lo sviluppo cognitivo e culturale dello studente. La selezione di testi da utilizzare in classe, quindi, non è basata solo su evidenti criteri grammaticali, ma punta a fornire gli strumenti di interpretazione della realtà, per ricostruire la corrispondenza tra lingua e cultura.
Clementina Gatto
(direfarescrivere, anno III, n. 24, dicembre 2007)
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