La prima impressione che si è avuta varcando la soglia del Salone del libro di Torino, è stata di trovarsi in un tempio dedicato al libro: spazi di immane grandezza, chilometri di carta stampata in esposizione a perdita d’occhio. Ci si sentiva al contempo sperduti ed estasiati, per lo meno se si è avidi lettori e se si adora leggere e si ama tutto quanto riguarda i libri. Volgendo lo sguardo si scorgeva una torre fatta tutta di testi di bellissimo impatto visivo. In un mulinello di eventi, di presentazioni, di rappresentazioni musicali si respirava cultura e voglia di fare cultura.
Erano presenti tutte le case editrici italiane, dalle più grandi alle più piccole, e camminando tra gli stand si aveva l’imbarazzo della scelta, e, a meno di possedere il dono dell’ubiquità, risultava impossibile godere di tutti gli eventi giornalmente in programma. Ma qualcuno non ce lo saremmo perso per nulla al mondo.
Eventi da “mille e una emozione”
Ad un evento in particolare, e chi scrive ha avuto il piacere di assistervi, tra i tanti che hanno avuto luogo, è necessario fare un breve accenno, sia per la portata assunta da un punto di vista giornalistico, sia, si potrebbe quasi dire, per una certa importanza “storica” ricoperta dall’incontro. In relazione alla pubblicazione del libro di Aleida March – moglie di Ernesto Che Guevara – Evocación. La mia vita a fianco del Che (edito dalla Bompiani), presentato da Aleida Guevara, si è assistito ad una esplosione di immediata e totale empatia, che ha prodotto quasi cinque minuti di applausi ininterrotti. E non era solo Aleida Guevara il soggetto degli applausi, ma tutto ciò che la sua presenza ha evocato in chi era presente: si è infatti creata una sorta di bolla spazio-temporale in cui ognuno degli spettatori pensava allo stesso modo e provava un’uguale emozione.
Emozione suscitata, inoltre, dall’udire dalla viva voce della figlia del Che, aneddoti inerenti alla sua vita familiare ed intima, offrendo la possibilità di percepire e sentire ancora più vicino l’uomo Che Guevara.
Grazie anche alle domande del giornalista Maurizio Chierici, mediatore del dibattito, si è avuto modo di farsi una idea della situazione politica di Cuba di quegli anni, ma soprattutto è stata una ulteriore occasione per chiarire e sottolineare quali ideali erano alla base dell’agire del rivoluzionario. E quanto per questi ideali abbia pagato lui e di conseguenza anche la sua famiglia. Ma la parola chiave attorno cui è ruotato tutto il dibattito è stata una: la tenerezza che non si deve mai perdere anche nelle battaglie più dure, e nel combattere per le proprie idee. Questo è l’insegnamento che Aleida Guevara ha posto come eredità essenziale e morale lasciatele dal padre.
Insegnamenti del genere dovrebbero restare punti fermi nel bagaglio morale di tutti.
Un altro breve accenno merita Torino Comics che per la prima volta, in occasione appunto del ventennale del Salone, si è unito alla manifestazione libraria. Per gli amanti del genere fumettistico si è trattato di un vero e proprio tuffo nelle nuvole parlanti. Massiccia la presenza di disegnatori di quasi tutte le serie più famose, ma anche di quelle di nicchia che però non difettano certo di estimatori, per la gioia, come si suol dire, di grandi e piccini.
Ci sarebbe da scrivere per pagine e pagine di una tale manifestazione, omaggiata dalla presenza di filosofi, come Massimo Cacciari per citarne uno, di giornalisti come Alain Elkann e Giovanni Minoli per fare un altro esempio, e di innumerevoli volti noti della cultura italiana, ma purtroppo non disponiamo di tanto spazio. Quindi, soprattutto sfidando un leggero conflitto di interesse e appropriandoci di un po’ di sano campanilismo, ci soffermeremo sulle case editrici della Calabria, regione di origine della società editrice della rivista, presente sia con il proprio spazio espositivo sia all’interno dello stand dell’Assessorato alla cultura calabrese.
Uno sguardo alla produzione calabra
Fra gli editori presenti nello stand regionale, vogliamo ricordare la casa editrice reggina Arti grafiche edizioni e, in particolare, il bel libro di racconti Figure di anziani nella letteratura calabrese, curato da Ferdinando Marzano e Fortunato Nocera. Chi scrive ha inoltre avuto il piacere di discutere del libro con uno dei due curatori, Marzano, e ciò che è scaturito dal dialogo è sicuramente il fatto che raccontare come la figura degli anziani è stata tratteggiata nella letteratura calabrese, può essere un grande insegnamento per le nuove generazioni.
Altri editori calabresi erano presenti al Salone. Cominciamo con il citare l’elegante e spazioso stand della Rubbettino, dove facevano bella mostra i numerosi testi di caratura nazionale. In quanto poi alla produzione prettamente calabrese, era stato riservato un apposito stand, denominato appunto Libri Calabri.
Nella collana Scrittori di Calabria di tale stand, sono da evidenziare certamente il testo di Corrado Alvaro Gente che passa. Racconti dispersi una raccolta inedita di scritti, e quello di Giuseppe Occhiato Lo sdiregno.
Tra i libri nazionali della stessa Rubbettino ha riscosso molto successo il testo di Francesca Viscone La globalizzazione delle cattive idee. Mafia, musica, mass media, libro dedicato ai messaggi fuorvianti della criminalità organizzata, che possono scaturire a volte anche da canzoni apparentemente innocenti.
Altro stand, anche questo particolarmente bello e imponente, era quello della casa editrice calabro-romana Donzelli la cui produzione editoriale possiede molto slancio nazionale, ma con tratti di evidente “calabresità”: si vedano i diversi testi di Carlo Spartaco Capogreco, Domenico Cersosimo, Valentina Loiero, Rosanna Nisticò, Vito Teti, e dello stesso Carmine Donzelli.
Stesso ragionamento, ma su livelli quantitativi assai più contenuti, vale per un’altra casa editrice calabro-romano: la Squilibri, particolarmente attiva nell’ambito della musica popolare calabrese.
Fra gli altri tre editori presenti con uno stand autonomo mettiamo in evidenza come la produzione locale sia ben maggiore di quella nazionale.
Iniziamo con il rimarcare la condivisione dello stesso spazio espositivo delle due case editrici di Reggio Calabria: Città del Sole e Falzea. È da sottolineare come la collaborazione porti sicuramente ad ottimi risultati rispetto ad una sterile concorrenza che avrebbe potuto risultare negativa per entrambi.
Di Città del Sole, che, con il suo editore Franco Arcidiaco, mostra una dinamicità assai forte, citiamo il romanzo di Francesco Idotta Il luogo dei luoghi che è stato presentato riscuotendo molto interesse.
Di Falzea ricordiamo la produzione dedicata ai più giovani. A Torino erano infatti in bella mostra ben quattro collane rivolte a questi ultimi. Ne indichiamo una in particolare, Pane arabo a merenda di Antonio Ferrara, che attraverso il tono leggero di racconto per piccini parla a questi stessi di un tema oggi molto problematico come l’integrazione razziale.
Possiamo ben dire che la nostra, spesso bistrattata, regione si sia fatta molto valere in un ambito, quello editoriale e di esportazione culturale, senza avere nulla da invidiare alle altre regioni. E speriamo di crescere ancora!
Angela Potente
(direfarescrivere, anno III, n. 19, 20 luglio 2007) |