Ed eccoci a porre un altro tassello del nostro viaggio iniziato con l’analisi degli aspetti tecnici legati al lavoro del redattore e proseguito con le problematiche connesse all’uso delle maiuscole e delle minuscole, delle varianti di carattere, della punteggiatura e dei segni ortografici. In questa sesta puntata vedremo come affrontare i testi che contengono cifre e numeri, cercando di dare qualche spunto utile allorquando sono riportati date, ore del giorno, percentuali, quantità di misura. Il dilemma davanti al quale ci troviamo è spesso questo: il numero va scritto in lettere o in cifre? Anche in questo caso, da parte nostra, nessuna regola rigida, ma solo qualche suggerimento volto a rendere il testo il più possibile gradevole e leggibile, evitando che la presenza di dati numerici lo appesantisca eccessivamente.
5. Numeri e percentuali
5.1 Cardinali, ordinali e romani
Regola
«In un contesto discorsivo o nel quale non abbiano un valore quantitativo preciso, i numeri, cardinali e ordinali, si scrivono di norma in lettere. Se, invece, hanno un valore preciso, ad esempio come dato o statistica, vanno in cifre, così pure se facenti parte di elenchi, specialmente di cose non animate, o quelli associati ad unità di misura. Al numero romano non si deve posporre la letterina esponenziale (°) o (ª), che serve invece, dopo un numero arabo, ad indicare l’ordinale corrispondente».
Commento
Scriveremo allora Un esercito di mille soldati; una città con oltre due milioni di abitanti; trenta chilogrammi oppure 30 kg; 36° Reggimento “Fanteria” oppure XXXVI Reggimento “Fanteria” .
La differenza nasce dal fatto che, davanti ad un numero preciso elevato, per esempio 1.245.435, è bene scrivere a numero sia da un punto di vista “tecnico” (stiamo fornendo la cifra esatta) sia da un punto di vista “grafico”, giacché scrivendo letteralmente occuperemmo molto spazio. Naturalmente, per uniformità, la regola vale anche per le piccole quantità.
5.2 Migliaia, milioni e miliardi
Regola
«Per separare tra loro le migliaia è opportuno introdurre un puntino (in basso). Per numeri di grandezza maggiore (milioni/miliardi) ricorreremo ad una forma mista, utilizzando sia lettere che cifre».
Commento
L’introduzione del puntino per separare le migliaia ha lo scopo di rendere più facilmente leggibili i grossi numeri e di differenziarli da quelli che indicano gli anni. Scriveremo allora Un carico di 1.800 tonnellate; un volume d’affari di 300 milioni di euro; 3 miliardi di pagine fotocopiate annualmente; 4 miliardi e 500 milioni di dollari. Ricordiamo inoltre che una frase non deve mai cominciare con una cifra.
5.3 Intervalli
Regola
«Due cifre separate da un trattino breve segnalano un intervallo; per i numeri superiori alle centinaia, del secondo numero possono essere date soltanto le ultime due cifre, purché la penultima non sia uno zero».
Commento
Potremo scrivere allora 10-12, 235-42, 206-248, 1.342-406, 1.056-1.216.
5.4 Percentuali
Regola
«Il numero della percentuale si scrive sempre in cifre. Di regola, è seguito (senza spazio) dal segno percentuale %. In un contesto largamente discorsivo (o prima di un segno di interpunzione), si potrà anche trovarlo nella forma estesa».
Commento
Scriveremo allora 78% o 78 per cento. Quando il dato percentuale chiude una frase, è opportuno ricorrere alla forma estesa per evitare la vicinanza tra due segni grafici (ossia simbolo percentuale e punto di chiusura).
5.5 Indicazione della data
Regola
«Per indicare giorno, mese e anno usare il seguente formato: giorno in numero (arabo), mese in lettere con l’iniziale minuscola, anno in numero (arabo). Il numero dell’anno va sempre in cifre; nelle date che segnalano degli intervalli la seconda va abbreviata».
Commento
Scriveremo allora 27 aprile 1506.
Per indicare gli intervalli tra gli anni scriveremo pertanto, ad esempio, 1976-77. Sulla base di quanto detto precedentemente (cfr. 5.3), nel caso in cui delle ultime due cifre dell’anno la seconda sia uno zero, sarà opportuno ricorrere alla forma estesa. Esempio: 1998-2006
5.6 Indicazione delle ore
Regola
«L’indicazione dell’ora del giorno, se in un contesto prettamente discorsivo, si scrive in lettere. Se usata in modo specifico per indicare un determinato e preciso momento del giorno, si scrive in cifre. Fra le ore e i minuti (ed eventualmente i secondi) si interpongono i due punti».
Commento
Scriveremo allora Ieri mattina, intorno alle tre del pomeriggio, ho acceso la televisione; ci vediamo oggi alle 16:00; Chiara ha un appuntamento alle 17:40; Marco è arrivato precisamente alle 15:57:34.
La ratio della regola ricalca quella riguardante la scrittura dei numeri: quando l’orario è un dato preciso e certo, è bene riportarlo a numero, sia per motivi “tecnici” che “grafici”; quando invece siamo all’interno di un contesto discorsivo, dove, inoltre, molto probabilmente l’indicazione precisa dell’orario non sarà necessaria, è meglio usare le lettere.
5.7 Quantità di misura
Regola
«Scriveremo la cifra seguita dal simbolo divisi da uno spazio. In un contesto largamente discorsivo, le unità di misura si potranno trovare in forma estesa».
Commento
A differenza di quanto visto per le percentuali, dunque, il simbolo che segue la cifra è separato da questa da uno spazio.
Scriveremo allora 2 m, 39 cm³, 5 kg, 18°, ecc. Ma in un contesto discorsivo scriveremo 2 metri, (o anche due metri), 39 centimetri cubici, 5 kilogrammi (o anche 5 chilogrammi), 18 gradi, ecc.
Le sigle delle misure non sono seguite dal punto, se non quando sono al termine di una frase.
S. M.
(Si ringrazia per la collaborazione Maria Gulino)
(direfarescrivere, anno II, n. 9, novembre 2006) |