«Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato». È una frase di Wisława Szymborska, una delle poetesse più importanti degli ultimi decenni, insignita nel 1996 col Premio Nobel per la letteratura. Di sicuro, il ruolo che i libri hanno rivestito nel corso dei secoli è incalcolabile, al punto che si può assolutamente affermare che le biblioteche, luogo simbolo della cultura, racchiudono una grossa fetta della conoscenza umana.
Una biblioteca contiene testi utilissimi per compiere ricerche necessarie per le proprie pubblicazioni o magari finalizzate a soddisfare la curiosità del singolo. Appellandosi a questo luogo in cui viene depositata la cultura si hanno tra le mani gli strumenti utili per recitare la propria parte in quel gioco a cui rimanda la frase della poetessa polacca citata in apertura. Inoltre, è opportuno tenere in considerazione che in una biblioteca – che può essere sia una sala, sia un edificio – vengono materialmente conservati i volumi presenti attraverso una cura costante che ne permette la salvaguardia dall’incuria del tempo.
In effetti, se ci si rifà all’etimologia del termine, si nota che “biblioteca” si compone di due parole greche: βιβλίον (biblíon), che può tradursi con “libro”, “opera” e θήκη (théke), che significa “scrigno”, “ripostiglio”. Già l’accumunare dei due termini fa comprendere in modo efficace la cura, il valore che può assumere quello scrigno, quel ripostiglio in cui collocare i risultati più lucenti della millenaria cultura umana.
È importante comprendere che devono essere considerate biblioteche sia quelle che sono state costituite da enti privati o pubblici, sia quelle private, formate da testi che hanno come fine l’uso personale. In questo scritto, l’attenzione principale sarà riversata nei riguardi di quest’ultime.
In particolare, si farà notare l’azione intrapresa da Bottega editoriale finalizzata al ripristino di volumi che giacciono inutilizzati da troppo tempo e che rappresentano quasi un peso, un intralcio di cui si è intenzionati a privarsi. Inoltre, tra le tante motivazioni, l’interesse mostrato verso la vendita dei libri può nascere anche dal bisogno di renderli disponibili alla collettività.
Per questo motivo, si passeranno in rassegna i vantaggi che possono derivare dalla decisione di vendere nel modo più appropriato i testi che si posseggono.
Essere in possesso di un numero corposo di libri impolverati
I libri accumulati nel corso degli anni per i più svariati motivi, dal mero collezionismo allo studio personale, possono raggiungere un numero consistente al punto che in determinati contesti – si pensi anche solo a un trasloco – gestirli può risultare davvero complesso. Per questo motivo, non sono rari i casi in cui i proprietari decidono di disfarsene, anche in malo modo.
Capita che alcune volte vengano regalati frettolosamente ad amici, a parenti o anche solo a conoscenti. Questi ultimi finiscono per considerarli un intralcio a loro volta, magari per il poco interesse che concretamente possono suscitare i volumi. Così, anche dopo una lunga trafila, molti libri finiscono impolverati in un angolo di casa, in un ripostiglio o, ancor peggio, al macero.
Ancora, ci sono volte in cui capita che testi accumulati a fatica in lunghi anni di studi e ricerche da una persona dipartita possono risultare scomodi agli eredi per una serie di motivi.
In breve, non è raro di questi tempi entrare in contatto con persone che possiedono un numero corposo di libri, magari vere e proprie biblioteche personali con all’interno volumi anche di pregio, e che cercano in tutti i modi di disfarsene attraverso una procedura che possa essere vantaggiosa e che, al contempo, possa consentire una nuova vita a quei volumi.
Un’azione compiuta per favorire la diffusione della cultura
Sotto questa prospettiva è da leggere l’interesse di Bottega editoriale a dare nuovo lustro ai libri che giacciono da troppo tempo in biblioteche private o nei luoghi più impensabili senza che vengano più utilizzati, organizzando minuziosamente un tentativo di ripristino di testi che rischiano seriamente di andare perduti.
A ben vedere, sono già numerosi i contatti intessuti con alcune aziende nazionali che sono intenzionate ad acquistare i volumi garantendogli una nuova vita in un contesto che possa favorirne la consultazione e la cura.
Arthur Schopenhauer in Parerga e paralipomena scriveva: «Così come gli strati della terra conservano la serie degli esseri viventi delle epoche passate; allo stesso modo gli scaffali delle biblioteche conservano la serie degli errori del passato e le loro esposizioni, che, come quegli esseri, ai loro tempi erano quanto mai vivi e facevano molto rumore, ora invece stanno rigidi e pietrificati, là dove soltanto il paleontologo letterario li esamina» [1].
L’obiettivo primario dell’azione di cui Bottega editoriale si fa portavoce è proprio quella di offrire la possibilità di poter continuare a esaminare i libri in questione. Si pensi magari alle molteplici persone di cultura che sono impelagate in svariate ricerche che potrebbero ricevere nuova linfa, nuovi spunti e conclusioni da testi che non sono presenti in nessuna biblioteca pubblica, ma che, al contrario, giacciono inutilizzati nei luoghi più impensabili.
È chiaro che quanto affermato può valere sia per ricerche e studi su argomenti e autori conosciuti, aventi un forte impatto nazionale e internazionale, sia per quel numero consistente di autori che non hanno avuto nel corso del tempo il favore della critica.
Una scelta ecologica che presenta anche vantaggi economici
Ovviamente, per concretizzare l’interesse di offrire una nuova vita ai volumi attraverso l’acquisto delle aziende con cui Bottega editoriale è entrata in contatto, sarà necessario redigere un inventario e scattare qualche fotografia che possa consentire facilmente di capire lo stato d’uso dei libri che si è intenzionati a vendere. Inoltre, l’azienda in questione manderà un perito che controllerà personalmente le condizioni in cui versano i libri.
Ci sono diversi vantaggi che possono scaturire nel compiere una scelta del genere. Occorre sicuramente fa cenno all’aspetto ecologico. Non è assolutamente un aspetto secondario far notare che, tramite l’azione di ripristino, i testi eviteranno di finire nelle discariche, ma prenderanno nuova vita, tornando a essere utilizzati in spazi consoni. Infatti, le aziende che saranno intenzionate ad acquistare i libri, li rivenderanno a loro volta andando ad accrescere il potenziale di qualche luogo di cultura.
Ovviamente, una scelta siffatta porterà anche un vantaggio economico. Infatti, sarà prontamente valutato il valore effettivo dei testi. Così facendo, le persone interessate potranno beneficiare della cifra pattuita dalla vendita dei testi in questione.
Mario Saccomanno
[1] La citazione è riportata in Arthur Schopenhauer, L’arte di insultare, Adelphi, Milano, 1999, p. 35.
(direfarescrivere, anno XVII, n. 187, settembre 2021)
|