Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
Questioni di editoria
Librerie “ribelli”
unite dal lavoro
Come negli Usa Bookdealer
contro i rivenditori online
di Rosita Mazzei
«Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura». Con tali parole di Pier Paolo Pasolini si apre questo articolo riguardante un’importantissima iniziativa editoriale che, si spera, cambierà l’attuale status quo o, quantomeno, terrà in vita determinati universi. Ma partiamo con calma.
La pandemia ha notevolmente ingigantito il divario già presente tra i grossi produttori e le piccole imprese. Il mondo di Internet, che già aveva mietuto numerose vittime all’interno del mondo economico, in questo periodo ha purtroppo distrutto molte piccole aziende che vendevano i propri prodotti in negozi fisici, a favore dei colossi che commerciano online.
Così in tutto il mondo si è deciso di allearsi per poter combattere sullo stesso campo i grandi fornitori. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito vediamo la nascita di Bookshop, un sito web utilissimo alle librerie indipendenti poiché gli permette di trattenere per le proprie imprese l’intero margine di guadagno proveniente dalla vendita dei libri. In Italia, invece, è nato qualcosa di simile che ha intenzione di far coalizzare le varie librerie indipendenti in modo da poter riemergere dalla crisi economica in cui sembra essere caduto il mondo dell’editoria.

La nascita
Sul territorio italiano è nato, pertanto, il progetto Bookdealer, una piattaforma che consente a tutti di sostenere concretamente le librerie del proprio quartiere o delle proprie città. Il funzionamento di tale sito è davvero molto semplice: basta selezionare uno dei tantissimi punti vendita aderenti all’iniziativa, pagare il testo desiderato e l’intera somma versata per tale acquisto arriverà direttamente alla libreria che abbiamo scelto. Si può anche fare la ricerca partendo dal libro e vedere in seguito quali librerie lo possiedono e sono in grado di inviarlo.
Questo, però, non è tutto. Infatti, grazie a tale piattaforma, si avrà la possibilità di conoscere numerose altre librerie aderenti all’iniziativa.
Questo progetto ha avuto il via ufficiale a fine agosto 2020 grazie all’impegno di varie persone tra cui possiamo citare Mattia Garavaglia, libraio della libreria Golem che si trova a Torino, e Leonardo Taiuti, editore della casa editrice Black Coffee. L’ispirazione è stata fornita dalla realtà americana di cui abbiamo accennato a inizio articolo e in poco tempo ha raggiunto già ottimi traguardi di cui poter andare visibilmente fieri.
Il sito proposto (www.bookdealer.it/) è semplice da usare dato che sono segnalate passo per passo le istruzioni per poter ordinare tranquillamente dal proprio portatile. In esso, inoltre, vi sono varie sezioni che spiegano la nascita del progetto, i consigli per i lettori più accaniti e non, le librerie aderenti all’iniziativa e molto altro.

Le librerie indipendenti
Dell’importanza di tale iniziativa ne aveva accennato, all’interno delle nostre riviste, Giorgia Salluti nell’intervista a cura di Maria Chiara Paone (che potete recuperare qui), in cui emergeva il punto di vista dei librai indipendenti rispetto a questo fondamentale progetto per la rinascita delle piccole realtà locali nell’ambito dell’editoria e del commercio letterario.
Questa proposta non ha il solo scopo di riattivare il circolo economico delle piccole realtà indipendenti, in questo periodo più particolare di forte crisi, ma è rivolta soprattutto al lettore che in questo modo ha la possibilità di riavvicinarsi al vero mondo della vendita libraia.
Sembra, dunque, che finalmente ci si stia ribellando innanzi a colossi economici che in questi ultimi anni non hanno fatto altro che fagocitare le piccole realtà che nulla possono contro la fame di distruzione propria dei grandi rivenditori. O almeno questo era ciò che si pensava fino a questo momento.
L’esempio americano e inglese, e adesso anche quello italiano, mostrano, invece, che è possibile persistere a far sì che le piccole imprese continuino a lavorare all’interno della società a noi contemporanea. Certo, bisogna ricordare il fatto che in Italia il numero di lettori non è certamente paragonabile a quello di altre realtà internazionali, ma esso è comunque sufficiente per poter permettere a vari progetti di continuare il proprio lavoro.
Non resta, dunque, che augurarvi una buona ricerca e una buona lettura!

Rosita Mazzei

(direfarescrivere, anno XVI, n. 179, dicembre 2020)
 
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