Il giornalista è colui che affida la verità al cartaceo, ma non solo, per poter informare il lettore/cittadino dei fatti che lo circondano, cercando di mostrargli ogni anfratto della realtà, anche quello più spiacevole. Il compito diviene ancora più arduo e importante se si tratta di giornalismo d’inchiesta, ovvero di quel tipo di giornalismo che non si limita a riportare una notizia data per vera dalla maggioranza, ma che va a interrogare i protagonisti delle vicende, corre a visitare i luoghi degli avvenimenti, riportando la realtà dei fatti dal punto di vista di chi l’ha vissuta, impiegando giorni, mesi o anche anni per un singolo servizio.
Conosciamo allora un uomo che nella sua lunga e brillante carriera non si è fermato un attimo, riempiendo la propria esistenza di grandi traguardi e ottimi prodotti: stiamo parlando dell’autore e del regista di documentari Rai, Enzo Antonio Cicchino.
La formazione
La carriera del nostro regista inizia alla fine degli anni Settanta quando diviene assistente alla regia di autori quali Paolo e Vittorio Taviani (Il prato, La notte di San Lorenzo), Valentino Orsini (Uomini e no, Figlio mio) e Franco Taviani (Masoch) oltre a essere stato l’allievo del maestro Mario Benvenuti, insegnante di cinema e direttore della fotografia.
Divenuto regista per la Rai all’interno di programmi come Mixer e Mixercultura, realizza nel corso degli anni importanti documentari storici come Le ultime ore di Mussolini e La morte di Matteotti, continuando su questa strada fino ad arrivare a lavorare all’interno della trasmissione La Grande Storia.
Tra le sue pubblicazioni possiamo ricordare Il duce attraverso il Luce. Una confessione cinematografica (Mursia, pp. 832, € 29,00), La fonte di Mazzacane. Quanno ri tedeschi ammazzarono all’intrasatta (Laruffa Editore, pp. 248, € 14,00) e Invasioni (MnM Print Edizioni, pp. 386, € 18,00). Proprio da questi e altri libri nasce un nuovo progetto dell’autore in questione: Erodoto Tv, infatti, è il suo canale YouTube che può essere considerato un’evoluzione plurimediatica dei suoi volumi.
Un canale multiculturale e multitemporale
Da quel che si può leggere all’interno dello stesso canale, esso si occupa non solo della prima metà del Novecento, ma di molto altro ancora: ci vengono, infatti, proposti documentari di storia, arte, letteratura, costume, antropologia e tantissime altre discipline.
La proposta di video è davvero molto elevata, mostrandoci anche testimonianze e interviste, recuperando video d’epoca in cui gli stessi protagonisti di varie vicende, storiche e non, parlano di sé e del proprio periodo. Possiamo, infatti, avere la possibilità di ascoltare il discorso che Roosevelt fece alla nazione degli Stati Uniti d’America il giorno del proprio insediamento a presidente il 25 marzo 1941, ma possiamo visionare anche filmati in cui vengono ripresi Hitler e Mussolini durante le loro dittature o, volendo, apprendere quanto avvenuto durante la colonizzazione italiana in Libia tra il 1911 e il 1943.
Non mancano le interviste, gli interventi durante gli eventi culturali e i video dei convegni che vedono impegnato il nostro autore/regista come, per esempio, la sua presentazione alla Fiera del libro di Firenze per Invasioni o il suo intervento a Teramo, lo scorso dicembre, in cui ha discusso sul senso della storia.
Indubbia è l’attenzione mostrata alla tematica dell’antifascismo con il racconto dei fatti che portarono alla presa del potere da parte dei fascisti, l’arresto di Pertini o il resoconto del colonialismo italiano. Come dicevamo, però, il Novecento, pur essendo un grande protagonista dei documentari proposti, non è l’unica tematica trattata: ed ecco che dalla storia si passa facilmente all’attualità grazie all’analisi critiche che ci permettono di passare al vaglio il mondo politico che da Roosevelt ha portato all’elezione di Obama e il cambiamento o meno della politica imperiale negli Usa.
Il giornalismo d’inchiesta
Oggi più che mai ci sembra fondamentale il ricordo. Spesso e volentieri l’umanità tende a dimenticare ciò che è stato, in un’eterna visione positivistica in cui il futuro è visto come un duraturo procedere verso il meglio. Tendiamo egoisticamente a dimenticare le brutture dei secoli passati, obliando troppo spesso gli errori commessi e le atrocità perpetrate.
Addetti ai lavori come Enzo Antonio Cicchino sono fondamentali per non omettere innanzi alle nostre menti il passato e per sviscerare al meglio il presente e la realtà che ci circondano con i mezzi giusti forniti dalla conoscenza. Il passato è dunque la via maestra, mentre il presente è il timone che ci aiuterà e guiderà ad avanzare verso un futuro sempre più consapevole dei diritti di tutti.
Rosita Mazzei
(direfarescrivere, anno XVI, n. 174-175, luglio-agosto 2020)
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