«La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande». Questo il pensiero del filosofo Gadamer e noi siamo assolutamente d’accordo con lui: per chi, per mestiere o per passione, è a stretto contatto con qualsiasi tipo di arte, è importante avere consapevolezza del proprio ruolo nel mondo, un ruolo che non sempre viene riconosciuto o che comunque si tende a dare per scontato; ovvero creare una comunità in cui permettere ad anime simili di potersi esprimere, senza nessuna differenza o vergogna.
È quello che è accaduto nell’estate di quest’anno a Schiavonea di Corigliano Calabro (CS) che si è resa teatro della presentazione del nuovo Quadernario di Lieto Colle Edizioni, con un primo volume dedicato alla Calabria; un’antologia che, mediante il tema del viaggio, presenta le opere di ventuno poeti contemporanei di questa regione, con una sezione aggiuntiva di omaggio per gli scomparsi. Un’occasione molto bella per fare cultura e che ha avuto molto successo, specialmente considerato il periodo di rinomata “pigrizia” letteraria come può essere l’estate.
L’evento è stato voluto dalla poetessa Anna Lauria, che si è premurata in prima persona non solo dell’intermediazione con la Lieto Colle ma anche dell’organizzazione di un reading, a conclusione dell’incontro, in cui sono stati coinvolti molti degli autori presenti nel Quadernario.
La dottoressa Lauria – che, siamo orgogliosi di aggiungere, fa parte della nostra “scuderia” di autori – si è dimostrata disponibile a rievocare con noi, a qualche mese di distanza, i ricordi di quella serata, concedendoci la seguente intervista.
L’organizzazione dell’evento è stata ad opera sua e di Gianfranco Benvenuto. Vuole raccontarci come siete arrivati a questa decisione?
Certo. Gianfranco Benvenuto è il titolare della libreria “Edicolè”, punto vendita della Mondadori di Corigliano Calabro e con lui spesso collaboro per l’evento nazionale #ioleggoperché.
Quest’estate ha proposto di organizzare un evento in cui ci fosse occasione di incontrarsi con diversi autori e presentare alcuni libri. Così, incoraggiata dall’editore di Lietocolle, Michelangelo Camelliti, ho suggerito a Benvenuto di inserire in programma anche la nostra manifestazione.
Come si è svolto l’evento?
Abbiamo deciso di strutturare la serata in questo modo: in accordo con l’editore abbiamo contattato vari poeti calabresi – tra cui Angela Lo Passo, Anna Petrungaro, Bonifacio Vincenzi, Emilia Sirangelo, Eugenio Nastasi, Franco Araniti, Pasquale Montalto, Pino Corbo, Rocco Taliano Grasso, Saverio Bafaro – che sono poi intervenuti nel corso del raduno.
Ad aprire le danze è stato proprio Gianfranco Benvenuto salutando gli ospiti e il pubblico, molto numeroso, con grande entusiasmo. La parola è poi passata all’editore Camelliti, che si è dilungato sull’importanza di dover fare chiarezza nel mondo della poesia contemporanea; ha spiegato poi come l’edizione del 2017 del Quadernario abbia il fine di rileggere la poesia attraverso la visione del viaggio, alla ricerca di radici e identità culturali regionali.
È poi intervenuto il moderatore, Giovanni Torchiaro, che ha presentato di volta in volta i poeti mediante una breve introduzione. Infine vi è stato il saluto DI Giuseppe Livoti, che ha lasciato poi la parola ai vari autori e declamatori; così letture e dialoghi si sono susseguiti in una notte d’agosto indimenticabile.
In questo evento sono stati omaggiati anche poeti contemporanei che purtroppo non ci sono più. Quale pensa che sia stato il loro contributo? C’era qualcuno in particolare che prediligeva più degli altri?
Sì, è stato un momento molto suggestivo dato che nell’antologia sono stati ricordati tanti, partendo da Franco Costabile a Giusi Verbaro, da Giuseppe Selvaggi a Corrado Alvaro che hanno saputo raccontare la nostra terra attraverso immagini e parole che, nonostante fossero ruvide e vere, portavano impresse l’amore e la fatica di essere calabresi. Amo molto Franco Costabile, ma il ricordo è andato a quelli recentemente scomparsi, come Francesco Fusca e Aldo Dramis che ho anche avuto il piacere di conoscere.
Come abbiamo già accennato, lei è stata un personaggio molto attivo in questa manifestazione. Come si è trovata ad essere lì sia in veste di “addetta” ai lavori che di autrice?
Essere il punto di riferimento per i tanti poeti giunti anche da posti più lontani è stato emozionante. Abbiamo persino pensato, insieme a un gruppo di amici attenti alla poesia, di organizzare per i nostri ospiti un living iniziale per aprire l’evento inter nos con un piccolo brindisi di benvenuto! Inoltre sono stata invitata ad aprire la parte dedicata alle letture poetiche: quindi non è stato difficile coniugare queste due parti del mio essere giacché oltre alla poesia, amo organizzare eventi culturali un po’ ovunque.
LietoColle ha deciso di impegnarsi, con questo nuovo progetto editoriale, a dedicarsi ogni anno a una regione in particolare. Come la fa sentire sapere che la Calabria è stata la prima regione ad avere questo onore?
L’omaggio dell’editore è stato molto apprezzato, non solo da me ovviamente; la Calabria merita risalto perché ha molto da esprimere e spesso siamo trascurati. Sapere che qualcuno abbia scelto di partire proprio dalla nostra regione mi gratifica e mi fa ben pensare (e sperare) che, forse, anche noi abbiamo voce in capitolo. Ha importanza specialmente trattandosi di poesia; infatti vogliono farci credere che questa arte sia morta perché non ha molto mercato, comparata agli altri generi narrativi, ma se siamo ancora qui a scriverne, vuol dire che conta più di quanto si pensi: e ciò che induce l’uomo a pensare è sempre “pericoloso”, erroneamente, perché tocca le corde della consapevolezza e del senso critico.
Maria Chiara Paone
(direfarescrivere, anno XIV, n. 144, gennaio 2018)
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