Una nuova preziosa testimonianza è stata raccolta questo mese dal novero di ex corsisti ed ex stagisti della nostra Scuola di Redattore di casa editrice, dialogando con Giovanna Russo; un’altra storia da aggiungere all’album di Bottega editoriale che anno dopo anno colleziona nuovi successi e nuove esperienze.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare in articoli precedenti, tanti sono quei giovani che, partiti da qui, hanno poi raggiunto traguardi significativi fino a costruire, mattone dopo mattone, un futuro all’altezza dei loro sogni che sa di impegno, creatività, competenza e passione.
Come anticipato nel sottotitolo, giusto per catturare l’attenzione di esperti e non, il ruolo di Giovanna rientra nell’orizzonte informatico e multimediale dell’editoria. I ruoli che ricopre sono, in particolare, quello di content manager, ovvero “gestore dei contenuti” (testi, ma talvolta anche immagini e suoni) dei siti Internet, e quello di customer assistant che consiste nella gestione dei rapporti con i clienti. L’editoria si trova ormai a parlare una nuova lingua, quella dell’informatica e del Web, e anche il libro è passato dall’essere “vestito” solo di carta, all’indossare anche un abbigliamento virtuale e informatico. L’impiego di Giovanna spinge a riflettere e apre un grande interrogativo: queste avanguardie editoriali stanno mettendo in crisi gli orizzonti del cartaceo?
L’attività proposta da Bottegaquanto ha inciso sulla tua formazione e sulle tue scelte professionali successive all’esperienza fatta?
È stato un buon punto di partenza per il lavoro editoriale, per la comprensione delle sue dinamiche e dei suoi attori. Ho imparato molto dal punto di vista operativo, ma soprattutto relazionale: gestione dei rapporti, confronto, ecc.
Si sono rivelate utili le conoscenze e i metodi appresi al corso? Quali vantaggi ti ha dato questa esperienza in quella talvolta “matta e disperatissima” ricerca lavorativa?
Bottega editoriale per me ha voluto dire contatti e relazioni. La ricchezza di questa esperienza è stata il confronto con i veri protagonisti e professionisti del settore, interni ed esterni al contesto aziendale. Da molti di loro ho imparato, con diversi ho avuto modo di lavorare e creare una mia professionalità.
Raccontaci del tuo lavoro attuale: di cosa ti occupi precisamente?
Lavoro come content manager e customer care assistant per un’importante azienda che si occupa di pubblicazione e distribuzione di ebook.
Che tipo di qualità bisogna avere secondo te per lavorare in questo settore?
Passione per l’editoria e per i libri, prima di tutto. Flessibilità, voglia di imparare e stare al passo con le novità.
Sveleresti ai lettori di Direfarescrivere qualche piccolo segreto per aumentare il lavoro di una libreria al giorno d’oggi?
Essere a misura di lettore, andare incontro alle sue esigenze, anticiparle. E soprattutto, il libraio deve impegnarsi a essere libraio e non solo venditore.
Risulta sempre più difficile incrementare le vendite del cartaceo ora che il formato digitale si sta diffondendo sempre di più?
Assolutamente no. I due formati vanno di pari passo, si sviluppano e si evolvono spesso incontrandosi, ma mai scontrandosi.
Secondo te, tra qualche anno, volendo abbozzare una previsione, l’ebook prenderà il sopravvento?
No, per le ragioni che ho già espresso poco fa. Si tratta di due prodotti diversi, che hanno e continueranno ad avere vita propria: cartaceo ed ebook coesisteranno senza che l’uno prenda il sopravvento sull’altro.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’occupazione giovanile, in particolare, credi ci siano reali possibilità per un giovane di trovare posto nell’editoria qui in Italia?
La situazione italiana è attualmente un po’ complessa, ma nulla è impossibile. Di certo bisogna prima di tutto porsi degli obiettivi e perseguirli.
C’è qualche consiglio che vorresti dare ai giovani che si avvicinano a questo mondo? Qualche suggerimento per i futuri corsisti?
Ascoltate, osservate e fate vostre le informazioni rilevanti. Mettetele poi in pratica, senza aver paura di sbagliare.
Gabriella Zullo
(direfarescrivere, anno XIII, n. 133, febbraio 2017)
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