Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
Questioni di editoria
Scuola di Redattore:
tiriamo le somme
Martina Oliva, corsista/stagista,
racconta la propria esperienza
di Maristella Occhionero
Sta per concludersi l’undicesima edizione della Scuola di Redattore di casa editrice, tenuta da Bottega editoriale, alla quale Martina Oliva, 25 anni, sta partecipando come corsista. Abbiamo deciso di farle una breve intervista per capire come ha vissuto questa esperienza e quali sono le sue valutazioni e le sue aspettative.

Come sei venuta a conoscenza di questa opportunità?
Per puro caso, in effetti. Stavo cercando dei master in Editoria su Internet e la Scuola di Redattore mi è comparsa tra le prime opzioni date dal motore di ricerca. Poi ho iniziato a spulciare nel sito di Bottega editoriale e mi sono imbattuta anche nelle opinioni degli ex corsisti e di ex stagisti , che sono state fondamentali nella mia decisione finale di iscrivermi al corso.

Anche quest’anno le sedi della Scuola sono due, una a Rende (Cs) e una a Roma, e, inoltre, c’è la possibilità di seguire le lezioni in videoconferenza da tutta Italia. Tu in che modo hai deciso di partecipare?
Sto seguendo le lezioni presso la sede di Rende. In alcuni casi ho però utilizzato la formula della videoconferenza. Tale formula è risultata sia comoda che interattiva, perché ha permesso a me e ad altri corsisti, provenienti da tutta Italia, di interagire tranquillamente con i docenti e con i partecipanti in sede.

In che modo, secondo te, quest’esperienza ha arricchito il tuo bagaglio di conoscenze in ambito professionale?
Sicuramente il corso ha dato un valore aggiunto al mio iter scolastico. Personalmente, cinque anni di università mi hanno formata in maniera completa dal punto di vista nozionistico, ma non da quello pratico. L’organizzazione di questa Scuola di Redattore, strutturata in una prima parte teorica e una seconda parte pratica, ha da subito mostrato la forte impronta professionale di tutto il corso.

Hai trovato utile il materiale fornito?
Sì. Le dispense sono chiare e semplici. Tutto il materiale è risultato esaustivo e spesso strutturato in schemi di facile memorizzazione.

Hai scelto di iscriverti alla Scuola perché desideri lavorare nel settore dell’editoria?
Sì, vorrei lavorare in questo settore. In particolare come traduttrice e/o come editor. Anche la grafica è un ambito che mi appassiona molto, ma dovrei perfezionare le mie conoscenze amatoriali.

Come visita guidata la Scuola ha offerto la possibilità di partecipare dall’interno al Salone internazionale del libro di Torino che si è tenuto a maggio. Tu hai sfruttato questa possibilità?
Sì, ho partecipato attivamente non solo come corsista, ma anche come stagista ante litteram. Infatti, Bottega editoriale gestiva un bookshop costituito da una trentina di editori; dunque ho avuto la possibilità di vedere dall’interno il funzionamento del Salone. È stata un’esperienza incredibile.

Nonostante la conclusione delle lezioni della Scuola nel mese di giugno, Bottega, come ogni anno, offrirà l’opportunità, per coloro che hanno partecipato come corsisti, di prendere parte anche alla Fiera del libro di Roma che si terrà a dicembre. Tu pensi di approfittarne?
Spero di sì. Mi piacerebbe molto.

A conclusione di questo percorso stai continuando a collaborare con Bottega?
Sì, ho già iniziato, anche se la Scuola non è ancora terminata, uno stage e si sta rivelando un’esperienza davvero formativa. Ogni giorno si apprendono cose nuove e ci si mette in gioco. Ritengo che sia un ottimo trampolino di lancio per entrare nel mondo del lavoro, sia perché si impara a lavorare, sia perché si mette in pratica ciò che si è appreso nel corso.

Puoi darmi un giudizio complessivo su questa esperienza?
La ritengo un’esperienza positiva e formativa. Quasi a Scuola ultimata, posso dire di essere davvero contenta di aver scelto questo corso piuttosto che un altro. Innanzitutto l’esigenza del corsista/stagista è sempre tenuta in considerazione: per chi non ha potuto recarsi in sede, infatti, c’è stata la possibilità di collegarsi in videoconferenza da casa, o di scegliere di seguire le lezioni in modalità off line. Inoltre, per tutto il periodo del corso abbiamo svolto delle esercitazioni pratiche (su diversi argomenti) corrette dai tutors ed è proprio questa modalità di unire la teoria alla pratica a rendere la Scuola una vera e propria “bottega”!

Quali sono gli argomenti della Scuola che hai trovato più interessanti? Quali meno?
Sicuramente una delle lezioni che ho preferito in assoluto è stata quella sui contratti di edizione. Non conoscendo la materia, l’ho trovata molto interessante. Al contrario non ho amato molto il Diritto d’autore.

Lo stage che hai appena iniziato ti sta soddisfacendo?
Sì, molto. A volte mi stupisco del fatto che, pur essendo una stagista, mi si diano tanta fiducia e tante responsabilità, ma dopo oltre un mese penso di aver capito che si tratta di un modo per formare il neolavoratore. Così, infatti, si comprendono i propri diritti e, allo stesso tempo, i propri doveri. Inoltre, avendo iniziato il tirocinio a ridosso del Salone del libro di Torino, sono stata catapultata nelle fasi pre e post-fiera ed ho potuto fare esperienza di contatti con gli editori, organizzazione del bookshop, gestione della contabilità e quant’altro. Sento che sto imparando tanto e ne sono felice. Dopo tanti anni di studio, finalmente sto imparando un lavoro.

Quali sono gli argomenti dello stage che ti stanno interessando di più? Quali di meno?
Sicuramente il trasformarmi in libraia si sta rivelando l’aspetto più interessante. Ad ogni modo, di tutto ciò che ho fatto finora, probabilmente niente in particolare mi è piaciuto poco o mi ha annoiato, ma sto trovando tutto piuttosto stimolante.

Maristella Occhionero

(direfarescrivere, anno XII, n. 126, giugno 2016)
 
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