Cos’è l’editoria digitale? Con l’evoluzione informatica e del web, oggi la comunicazione e le informazioni circolano su rete telematica; «la possibilità di trasformare in digitale qualunque forma la comunicazione assuma (testo, audio, video, immagini e tutte le loro possibili combinazioni) ha permesso la diffusione di nuovi modelli di informazione e intrattenimento». Il libro si è evoluto in nuovi formati e l’editoria digitale si occupa proprio di questo. Cosa vuol dire “digitale”? È «un aggettivo che in campo informatico definisce tutto ciò che viene rappresentato attraverso i numeri o che agisce manipolandoli. Il suo contrario è analogico e indica qualcosa che non è numerabile.
Il procedimento di conversione dell’analogico al digitale è detto digitalizzazione». Il libro ha assunto una nuova veste: accanto al cartaceo esistono gli ebook, testi digitalizzati in diversi formati (pdf, epub, ecc.), che possono essere letti su un computer, un ereader, sui telefoni cellulari e addirittura su console e dispositivi per videogiochi. Non tutti i lettori effettuano un acquisto così importante come un lettore ereader; e, per venire incontro ai diversi utenti, ma soprattutto per incentivare la lettura, i grandi produttori hanno ben pensato di dotare le nuove tecnologie di supporti adatti ad accogliere la lettura di libri digitali.
La realizzazione degli ebook, le figure professionali consolidate ed emergenti, le difficoltà inerenti a questo campo, i formati, la produzione e altro sono le tematiche affrontate nel testo Editoria digitale, di Letizia Sechi (Apogeo, pp. 146, € 7,90). In modo molto chiaro e semplice, l’autrice esplica le nuove problematiche a cui deve far fronte il mondo editoriale e il suo evolversi per poter stare al passo con i tempi.
Editoria digitale
Quando è avvenuto questo processo di cambiamento radicale dell’editoria? Il «Big bang dell’editoria digitale è avvenuto pochi anni fa, quando un device più economico rispetto a qualunque altro allora sul mercato e con tecnologia wireless integrata ha incontrato una massa di contenuti tale da rendere finalmente davvero interessante l’acquisto. Parliamo di Kindle e dell’immensa libreria digitale messa in piedi dal suo stesso promotore: Amazon». Nata come una libreria on line, ora invece è la compagnia di commercio elettronico più grande degli Stati Uniti. «La digitalizzazione di massa dei titoli da parte di Amazon è stata possibile anche grazie ai vantaggi economici per gli editori derivanti dagli accordi stretti con la libreria online riguardo i ricavi su ogni copia venduta, molto più elevati rispetto a quelli abituali sulle copie stampate»; il che ne rende difficile la concorrenza. Barnes & Noble, oltre ad avere un catalogo e a distribuire ebook, commercializza un ereader, il Nook; ciò la rende una diretta concorrente di Amazon.
Formati digitali e software di lettura per ebook
Il libro digitalizzato o ebook presenta diversi formati: pdf, epub, ecc.
«I metodi per realizzare libri digitali sono diversi a seconda degli obiettivi che si intendono raggiungere: creare una collezione personale, convertire in altri formati documenti già esistenti o intraprendere la pubblicazione sistematica di libri elettronici». Uno dei maggiori problemi del libro digitale «è l’assenza di uno standard univoco e riconosciuto da tutti che possa affermarsi uniformemente per software e dispositivi di lettura».
I primi dispositivi per la lettura compaiono nel 1999, ma da allora la tecnologia ha compiuto notevoli passi in avanti; «se l’editoria digitale sta vivendo un momento di particolare vitalità è dovuto anche alla diffusione di dispositivi sempre più efficienti e con caratteristiche di volta in volta più in sintonia con le esigenze di lettura».
Esistono diversi programmi di lettura, ad esempio Digital Editions, che è un software gratuito «sviluppato da Adobe per il download, la gestione e la lettura dei libri digitali»; tali funzioni sono disponibili anche su ebook coperti da Drm, mediante l’attivazione di un account Adobe, che autorizza così il computer a gestire e a visualizzare i file protetti dal diritto d’autore. Acrobat Reader è un altro software gratuito che permette la lettura dei pdf; nel 2008 questo formato «è diventato uno standard internazionale per la distribuzione dei documenti elettronici».
Calibre, anch’esso un programma gratuito, è un software «open source e multipiattaforma di una biblioteca digitale»; tra le sue molteplici funzioni offre la possibilità di convertire gli ebook in diversi formati, di sincronizzare la libreria con i dispositivi di lettura, di scaricare notizie dal web e convertirle nel formato desiderato, e infine di poter accedere alla propria collezione tramite server.
L’editore e l’impaginatore
Il ruolo dell’editore è rimasto inalterato o è mutato? Sicuramente i suoi compiti principali, come il selezionare le opere e «farsi garante dei contenuti, della cura formale e strutturale del testo» si sono conservati; ora, con le nuove tecnologie, deve stare al passo con i tempi e aggiornarsi, inoltre deve avere competenze informatiche o sapersi circondare da personale preparato in questo settore. Notevole importanza ha acquisito, invece, la figura dell’impaginatore, il quale ricopre un ruolo che già in parte assolve: deve curare la grafica, così come la produzione e la manutenzione dei fogli stile per la resa dei formati digitali.
Libro vs ebook
Il libro è una tecnologia «e non un mezzo naturale per l’espressione dei contenuti».
Il vantaggio del formato librario cartaceo è «la consuetudine che ha conquistato nelle nostre abitudini culturali: leggere un libro è un’azione talmente comune da essere considerata quasi scontata. Il libro è un oggetto così familiare da permettere una completa immedesimazione e concentrazione nella lettura, dimenticando il mezzo per favorire la totale attenzione sul contenuto».
Il compito dei formati digitali è proprio quello di eguagliare, e non di superare, il senso di familiarità che il libro ha costruito in più di cinquecento anni. La lettura digitale non potrà mai sostituire quella su carta: «un forte lettore non smetterà di comprare i libri stampati: semmai comprerà anche quelli digitali». Quindi non dobbiamo vedere questi formati apparentemente antitetici come in contrasto e in collisione tra loro; dobbiamo invece credere che sono due modalità differenti di lettura che possono coesistere, per venire incontro alle comodità del lettore, e che dunque l’una non escluda l’altra.
Selene Miriam Corapi
(direfarescrivere, anno X, n. 106, ottobre 2014)
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