Anno XX, n. 223
settembre 2024
 
In primo piano
Gianrico Carofiglio vince il “Tropea”.
Ragionevoli dubbi convince la giuria
In questa nuova edizione giunge meritata seconda Ornela Vorpsi
e al terzo posto Domenico Starnone. Alta l’affluenza di pubblico
di Angela Potente
Gianrico Carofiglio conquista la seconda edizione del Premio letterario “Tropea”. Il suo Ragionevoli dubbi (Sellerio) ha conquistato 221 voti, rispetto ad Ornela Vorpsi (La mano che non mordi, Einaudi) con 67 voti e a Domenico Starnone (Prima esecuzione, Feltrinelli) con 58 voti. A Carofiglio vanno dunque i 10.000 euro destinati al vincitore. Agli altri due finalisti è andato un premio di 5.000 euro cadauno.
Quella del massimo coinvolgimento dei sindaci della Calabria è la maggiore caratteristica peculiare del premio.
I comuni votanti sono stati 302 su 409, a cui sono da aggiungere i citati 47 voti della giuria popolare.
Alta l’affluenza di pubblico.

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Al via le tre serate del Premio letterario
“Tropea”: per dibattere di libri e cultura


Nella stupenda città tirrenica verrà decretato il vincitore assoluto
di questa seconda edizione: un’occasione per sostenere la lettura

Nei giorni 4, 5 e 6 luglio, avrà luogo la seconda edizione del Premio nazionale letterario “Città di Tropea” - Una regione per leggere, prendete dunque nota di queste tre date.
Quest’anno il premio avrà una nuovalocation, le tre dense serate programmate, infatti, potranno essere vissute dal pubblico nella splendida cornice offerta dal centro storico della cittadina tirrenica, in largo Galluppi, la bella piazza intitolata al filosofo tropeano Pasquale Galluppi.
In uno scenario dunque non meno bello di una qualsiasi località della Costa Azzurra o della Costa Smeralda, verrà decretato il vincitore assoluto di questa seconda edizione.
La manifestazione, promossa dall’“Accademia degli Affaticati”, verrà condotta dai giornalisti Rai Pasqualino Pandullo, presidente, peraltro, della medesima associazione, e Livia Blasi mentre l’atmosfera musicale sarà garantita dal pianoforte di Sergio Coniglio.
Ognuna delle serate sarà dedicata all’approfondimento di uno dei tre libri finalisti con i relativi autori: Gianrico Carofiglio (con Ragionevoli dubbi, edito da Sellerio), Domenico Starnone (con Prima esecuzione, edito da Feltrinelli) e Ornela Vorpsi (con La mano che non mordi, edito da Einaudi). Ma queste serate saranno anche occasione di dibattito e confronto su diversi argomenti proprio in virtù della presenza dei tanti ospiti illustri che potranno fornire differenti letture degli argomenti discussi. Il pubblico, potrà così partecipare in diretta ai dibattiti e ai molti eventi di intrattenimento di carattere culturale.

Un premio davvero originale: votano 409 sindaci della regione!
È sicuramente da sottolineare come la dinamica di valutazione dei testi giunti in finale sia uno dei tratti che rendono questo premio letterario particolarmente originale: è stato dato mandato, infatti, a 409 sindaci calabresi di valutare le tre opere, individuando proprio nei sindaci il primo vettore di influenza culturale sul territorio.
Il vincitore sarà così determinato dall'incrocio di voti dei sindaci, della giuria popolare, costituita da soci dell’“Accademia degli Affaticati” e da studenti, e dalla giuria tecnico-scientifica.
Il premio sarà dunque l’occasione, e come ha più volte ribadito il patron Pasqualino Pandullo anche il «pretesto», per riunirsi “vivendo” sia la passione per la lettura sia lo slancio verso altre realtà non propriamente calabresi offerto dalla presenza dei numerosi ospiti appartenenti all’élite culturale nazionale. Proporre un premio letterario nel nostro territorio significa porsi anche questo compito: fungere da piattaforma di lancio per uscire dai confini calabresi e considerando le presenze di intellettuali e scrittori di chiara fama nazionale previste per le tre serate, bisogna dire che l’obiettivo è stato centrato in pieno.

Gli illustri giurati
Alle sere tropeane della kermesse culturale parteciperanno alcuni fra i massimi esponenti della cultura nazionale.
Ricordiamo innanzi tutto i membri della giuria. Segnaliamo principalmente la presenza insieme alla presidentessa, la scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, anche del massimo esperto di editoria italiana: Giuliano Vigini e poi di Pierfranco Bruni, presidente del Sindacato nazionale liberi scrittori, Corrado Calabrò, presidente Autorità per le comunicazioni, Mario Caligiuri docente Unical di Comunicazione, Michele Daniele vicepresidente dell’“Accademia degli Affaticati”, Gilberto Floriani, direttore del Sistema bibliotecario vibonese, Giuseppe Meligrana, editore e segretario dell’“Accademia degli Affaticati”, che interverranno nelle varie fasi delle serate culturali.
Una particolare categoria di giurati è poi rappresentata dai rettori delle tre Università calabresi: Francesco Saverio Costanzo, rettore dell’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro; Massimo Giovannini, rettore dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria; Giovanni Latorre, rettore dell’Università degli Studi della Calabria di Cosenza che forniranno un proprio precipuo contributo ai relativi dibattiti.

Gli ospiti che vivacizzeranno i dibattiti
I tre appuntamenti serali saranno inoltre allietati e vivacizzati da diversi intellettuali e giornalisti di livello nazionale che daranno vita a delle vere “tavole rotonde” di riflessione e dibattito. Tra questi ricordiamo: Carmen Lasorella giornalista e inviata speciale Rai che ha appena pubblicato un attualissimo libro sulla Birmania; il direttore di Quattroruote Mauro Tedeschini, anch’egli autore di un saggio storico e di costume di ultimissima pubblicazione dedicato all’uomo che inventò la Cinquecento; Stenio Solinas autore di un saggio, incentrato sul tema del viaggio, costruito come un diario; il magistrato Nicola Gratteri che vanta la stesura di diversi saggi sulla lotta alla ’Ndrangheta; Antonio Prestifilippo, giornalista e autore del libro sul delitto del giudice Scopelliti, su cui si discuterà insieme alla figlia del magistrato, Rosanna; Domenico Nunnari vice direttore della testata nazionale del Tgr Rai, grande appassionato di libri, il quale racconterà al pubblico il rapporto tra giornalismo ed editoria; l’antropologo, nonché direttore del dipartimento di Filologia dell’Unical, Vito Teti, che ricorderà Sharo Gambino con l’ausilio della figlia di quest'ultimo, Silvia; Mario Desiati, caporedattore della storica rivista letteraria fondata da Alberto Carocci e Alberto Moravia Nuovi Argomenti, e Mauro Francesco Minervino, direttore editoriale della casa editrice Abramo, invece, disquisiranno insieme ricordando la figura di Enzo Siciliano, memorabile direttore della citata rivista letteraria. Ultimo ma non ultimo sarà presente anche l’attivissimo vicepresidente della nostra regione Domenico Cersosimo che illustrerà i molteplici progetti culturali sui quali la Regione Calabria intende investire.

Scelta difficile tra i tre finalisti
Scegliere il vincitore non sarà un compito facile, ognuno dei tre autori giunti in finale infatti meriterebbe di vincere, sarà interessante dunque scoprire quale riceverà l’alloro della vittoria.
Ricordiamo che le opere, in base al meccanismo del premio, erano state a loro volta selezionate tra una rosa di quindici, ognuna delle quali non meno interessante ma che evidentemente hanno colpito meno i membri della giuria. Ne rammentiamo gli autori, i titoli e gli editori: Gaetano Cappelli con Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo (Marsilio); Diego De Silva con Non avevo capito niente (Einaudi); Mario Fortunato con I giorni innocenti della guerra (Bompiani); Daria Galateria con Mestieri di scrittori (Sellerio); Andrej Longo con Dieci (Adelphi); Michele Mari con Verderame (Einaudi); Salvatore Niffoi con Ritorno a Baraule (Adelphi); Nico Orengo con Hotel Angleterre (Einaudi); Clara Sereni con Il lupo mercante (Rizzoli); Gian Antonio Stella - Sergio Rizzo con La Casta (Rizzoli); Fabio Volo con Il giorno in più (Mondadori) e Stefano Zecchi con Il figlio giusto (Mondadori).
Un dato da rilevare è stato che il medesimo punteggio avevano ottenuto Cappelli e Zecchi oltre a Starnone ma il libro di quest’ultimo è poi risultato “vincente” dopo aver affrontato una sorta di ballottaggio.

Diversi i generi dei tre romanzi finalisti
La scelta della giuria che ha “condotto” i tre volumi in finale si può definire poliedrica dato che sono stati premiati diversi generi di narrativa.
Carofiglio per esempio rappresenta l’apripista del legal thriller in Italia, e ha dato vita alla fine dell’egemonia statunitense di questo genere narrativo che da John Grisham a Scott Turow riempie le nostre librerie. Il suo romanzo infatti è il terzo di una trilogia che vede come protagonista l’avvocato Guido Guerrieri impegnato nel risolvere difficili casi. Piccola nota caratteristica: dai primi due testi di Carofiglio sono stati tratti due film Tv la cui sceneggiatura è stata curata dall’autore stesso e dal terzo finalista Starnone.
Il libro della Vorpsi, seconda finalista, manifesta certamente la sensibilità della giuria verso un tema particolarmente toccante quale è la condizione di chi, emigrato, torna cambiato dentro e ritrova il proprio paese d’origine anch’esso mutato, in un senso quindi duplice di smarrimento.
Starnone, terzo finalista, invece ci proietta nel mondo della sovversione politica dove è difficile dire chi è colpevole o innocente.

La consegna dei testi alla giuria popolare e al prefetto
Il meccanismo di valutazione si affida non solo al giudizio di una giuria tecnica, come già accennato, ma anche alla combinazione dei voti di 409 sindaci calabresi e di una giuria popolare. Ha così avuto luogo il 22 aprile, la consegna delle tre opere finaliste ai 14 membri della giuria popolare, ravvisati sia tra i soci dell’“Accademia degli Affaticati”, sia nel mondo della cultura locale, e agli studenti. Il far partecipare attivamente questi ultimi ad una fase tanto delicata, come la valutazione di tre opere finaliste, ha sicuramente realizzato uno tra gli obiettivi principali del premio, cioè l’educazione alla lettura nel nostro territorio. Come è risaputo, in Italia si legge molto poco, rispetto alla media europea, ed occasioni del genere dunque rappresentano l’input necessario a stimolare ed accrescere un interesse verso i libri e il mondo della cultura “alta” in genere, che spesso appare ai più molto lontana.
Altra consegna importante ha avuto luogo in Prefettura a Vibo Valentia, che ha visto protagonista il prefetto Ennio Mario Sodano, al quale sono stati consegnati, dal sindaco di Tropea Antonio Euticchio e da Pandullo, i tre libri finalisti.
Il prefetto ha visto nel premio uno tra gli strumenti culturali «più giusti per valorizzare i pregi di questo territorio». Il sindaco, dal canto suo, concordando con il prefetto, ha evidenziato come il premio, proprio per la sua valenza culturale abbia suscitato l’interesse dell’amministrazione comunale che si è messa in moto per sostenere ed appoggiare questa manifestazione. Nella stessa occasione anche l’assessore al Turismo e ai Beni Culturali, Michele Accorinti, ha specificato come queste iniziative possano e debbano essere sostenute dagli enti locali in quanto fanno sì che il territorio sia valorizzato anche come bacino di cultura.

Il dibattito sul premio alla Fiera del libro di Torino
Un bell’incontro, durante il quale si preannunciò la seconda edizione del premio, ebbe luogo nella magnifica scenografia offerta dalla Fiera internazionale del libro di Torino. Negli spazi dello stand della Regione Calabria, infatti, parole entusiaste furono espresse dai presenti all’incontro, che erano: i già citati Bossi Fedrigotti, Pandullo e Vigini coadiuvati da Maria Faragò, coordinatrice dell’organizzazione, Gilberto Floriani e Giacinto Gaetano, dirigente dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria.
Moderato da Fulvio Mazza, giornalista e saggista (nonché direttore di “la Bottega editoriale”, l’agenzia di servizi editoriali che cura il servizio di “Ufficio stampa” della manifestazione), si era svolto un dibattito all’interno del quale, ciascuno di loro aveva espresso la propria aspirazione affinché il premio venisse riconosciuto prima di tutto come un’occasione per fare e offrire cultura, perché, come giustamente mise in luce Bossi Fedrigotti, «chi legge ha un’anima più profonda e possiede un panno per lucidare l’argenteria che è la sua anima per rendere i suoi percorsi segreti più luminosi», il premio non è una «fiera delle vanità» ma l’occasione per «bonificare il paesaggio umano» e certamente – disse concludendo il suo intervento – «la ricaduta di un premio non si misura con le persone e con gli articoli: il nascosto è molto di più».
Le dichiarazioni di Giuliano Vigini, si concentrarono essenzialmente su un punto: la politica del libro dovrebbe essere mirata nel creare strutture che permettano non solo di accrescere le fila dei lettori “forti” ma soprattutto di dare stimoli ai lettori “deboli” o ai non lettori. I premi letterari dunque possono fungere da polo d’attrazione e contribuire a raggiungere questo obiettivo. Concluse poi sottolineando come la politica debba attrezzarsi per «non fornire stampelle ad un’editoria zoppicante ma creare le condizioni favorevoli affinché non zoppichi per nulla».
Il dirigente regionale Gaetano, sottolineò l’obiettivo principe prefissatosi dall’ente territoriale e cioè far crescere il numero di lettori calabresi. Anche se di molte iniziative si disse cosciente che i risultati si vedranno a lungo termine.

La Conferenza stampa di presentazione a Vibo Valentia
Dopo l’anticipazione a Torino, la manifestazione culturale è stata presentata ufficialmente, lo scorso giovedì 26 giugno a Vibo Valentia, durante un’apposita Conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Confindustria.
Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente dell’associazione Domenico Arena, mentre ospiti della presentazione sono stati: Michele Accorinti, Gilberto Floriani, come membro della giuria tecnica, Giacinto Gaetano, Maria Salvia, assessore al Welfare della Provincia di Vibo, e ovviamente il patron del premio Pandullo.
L’incontro è stato moderato anche in questa occasione da Fulvio Mazza, che ha aperto il meeting sottolineando l’importanza del luogo dove si è tenuta la riunione e cioè la sede della Confindustria che manifesta in questo modo la sua volontà di essere partecipe agli eventi culturali, ed infatti, nel suo intervento il presidente Arena ha sottolineato proprio questo aspetto: l’impegno delle imprese non deve solo essere mirato solo ad una crescita economica ma deve anche rapportarsi ed intrecciarsi con i saperi e la cultura «in verità il nostro compito – ha spiegato – è quello di creare le migliori condizioni per favorire la nascita ed il consolidamento delle attività economiche. E dunque in tale ottica diventa prioritario perseguire obiettivi strettamente connessi alle tematiche d’impresa. Ma, se ci concentrassimo solamente su tale obiettivo, tralasciando incautamente la crescita culturale dell’individuo e del contesto non fonderemmo la costruzione delle nostre imprese su solide basi.», e concludendo il suo intervento ha rinnovato la volontà della Confindustria vibonese di essere vicina all’“Accademia degli affaticati” che ha promosso questo particolare premio letterario.
La parola è poi passata a Gilberto Floriani che, in qualità di membro della giuria tecnico-scientifica, si è assunto il compito di “raccontare” i tre libri finalisti, mettendo in risalto come ogni libro possieda una sua precipua eccezionalità dovuta sia alla personalità dell’autore, sia allo spessore dei personaggi. Tant’è che ha rimarcato come in biblioteca intorno a questi tre libri ci sia un gran movimento di prestito, testimoniando in tal senso l’interesse che i tre libri hanno suscitato nel pubblico.
È intervenuta poi l’assessore al Welfare, Maria Salvia che si è detta entusiasta di questa iniziativa culturale che non solo rilancia l’immagine della Calabria facendole «rialzare la testa» ma soprattutto, nel coinvolgere i sindaci di tutto il territorio calabrese, ha saputo individuare in essi il vero avamposto della diffusione della cultura. Concludendo il suo intervento ha invitato gli organizzatori del premio ad escogitare un sistema che possa coinvolgere le scuole contribuendo così all’educazione alla lettura.
È stata poi la volta del dirigente regionale Giacinto Gaetano, il quale ha portato prima di tutto il caloroso saluto del vicepresidente Domenico Cersosimo – impegnato a difendere nella Conferenza stato-regioni i fondi comunitari per la Calabria – e ha poi posto in luce l’originalità del Premio “Tropea” sottolineando come questo non sia uno dei tanti premi letterari. «La sfida maggiore – secondo Gaetano – è rappresentata dal misurarsi su una ribalta nazionale ed uscirne vincenti come è appunto accaduto».
L’assessore comunale tropeano Michele Accorinti, ha invece espresso il suo entusiasmo per l’iniziativa ma anche la sua soddisfazione per questa scommessa vinta. Il premio è stato infatti antesignano nell’individuazione dei due testi che nell’edizione dello scorso anno si sono disputati il titolo di vincitore e che erano: Gomorra di Roberto Saviano, edito da Mondadori, che come è noto è ancora primo in classifica fra i libri più letti e Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia, edito da Einaudi, che dopo pochi giorni ha vinto il Premio “Campiello”.
Gli obiettivi del premio, ha fatto notare Accorinti, sono essenzialmente due. Il primo è di facile identificazione: riuscire a diffondere la lettura, ma il secondo richiede uno sguardo più acuto e per ironia della sorte è anche il più importante «dimostrare che in Calabria si riescono a fare cose di altissimo livello. L’educazione al rispetto per gli altri, per il bene comune è lo strumento essenziale per togliere humus a quella minoranza che però all’opinione pubblica nazionale sembra la maggioranza, perché il profitto si raggiunge anche con il rispetto delle regole».
Ha concluso poi la conferenza Pandullo che ha ringraziato prima di tutto gli intervenuti e poi ha illustrato il meccanismo del premio e come si svolgeranno le tre serate. Ciò che ha messo in risalto è che saranno molti gli intellettuali che arricchiranno il carnet di appuntamenti che si susseguiranno nei tre giorni dedicati alla cultura in ogni suo aspetto.

Qualche considerazione conclusiva
Possiamo ben dire allora che il Premio “Tropea” può certamente annoverarsi tra uno degli strumenti quanto più efficaci per incrementare il gusto di leggere.
E per sottolineare l’importanza di questo evento vogliamo ricordare che il Premio “Tropea” è stato recentemente inserito fra i “Premi di qualità” segnalati dal periodico Libri e Riviste d’Italia, organo del Ministero dei Beni culturali.
L’appuntamento è allora per i primi giorni di luglio, e siamo sicuri che anche questa seconda edizione si rivelerà un successo così come è avvenuto per la prima edizione che vide vincitore Roberto Saviano con Gomorra.

Angela Potente

(direfarescrivere, anno IV, n. 31, luglio 2008)
 
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