Anno XX, n. 223
settembre 2024
 
In primo piano
A Gomorra, il libro di Roberto Saviano
va il Premio letterario “Città di Tropea”
Gli altri finalisti erano Mille anni che sto qui, di Mariolina Venezia,
e Donne informate sui fatti, di Carlo Fruttero. Il “brand Calabria”
di Annalisa Pontieri
Annunciato nella sala del teatro “La Pace” di Drapia il vincitore del Premio letterario nazionale “Città di Tropea – Una regione per leggere”.
Si tratta di Gomorra, di Roberto Saviano. Il libro vincitore ha prevalso con 122 voti rispetto a Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia – secondo con 77 voti – e a Donne informate sui fatti di Carlo Fruttero – terzo con 51 voti – che, assieme al medesimo, facevano parte della “terna” dei finalisti. Il testo vincitore è un’inchiesta documentata sulla camorra. Un’indagine approfondita con tanto di “listino prezzi” per le interviste che l’autore è riuscito a ottenere da spacciatori e malavitosi. Come qualcuno ha sostenuto presentando questo libro, si può dire che leggerlo è come bere un bicchiere di benzina. Un libro dai contenuti scomodi la cui pubblicazione ha costretto l’autore a una vita blindata sottoscorta. La terna dei finalisti nasce da una preselezione di libri proposti da una giuria di qualità. Il risultato finale è, invece, scaturito anche e soprattutto grazie al voto dei sindaci calabresi che avevano ricevuto, in dono, la terna dei libri rimasti in corsa per il Premio. Le risposte pervenute, su 409 blocchi di libri inviati, sono state 217. Il che non è stato affatto poco perché, come hanno evidenziato gli organizzatori, numerose copie sono andate perdute nei meandri postali... Che sia la concretizzazione, come auspicava Pasqualino Pandullo, presidente dell’Accademia degli Affaticati (l’ente promotore della manifestazione), di un nuovo brand Calabria caratterizzato da più cultura e meno nefandezze?
Pronta e numerosa è stata la risposta del pubblico alla manifestazione, presente il mondo della politica, ma anche e soprattutto quello dell’industria culturale, tra gli altri il direttore editoriale di Abramo editore, Mauro Minervino, e l’editore Walter Pellegrini.
Non ci dilungheremo di più sulla complessa macchina organizzativa, rimandandovi invece a un precedente articolo stilato in occasione di una delle numerose manifestazioni di contorno del premio, diluite in tutto questo anno di intenso lavoro. Bottega editoriale, oltre a svolgere le mansioni di “Ufficio stampa”, ha avuto anche l’incarico, da parte de il Quotidiano della Calabria, di redigere una sorta di “Diario di bordo” denominato “In diretta dal Premio”.
Si tratta di una, oseremmo dire, tradizione visto che analoghi “diari” erano stati effettuati anche in occasione della mostra “Galassia Gutenberg” di Napoli e della “Fiera internazionale del libro” di Torino.
Riportiamo, qui di seguito, i tre interventi effettuati, appunto, dalle colonne de il Quotidiano.

21 giugno 2007: Emozioni con il libro su Federica

In una cittadina elegante come Tropea, non potevamo mancare noi di “Bottega editoriale” che agli eventi culturali di un certo spessore ci stiamo prendendo un po’ troppo gusto!

Caldo e cultura
La colonnina di mercurio segna una temperatura oltre i 30 gradi.
Ringraziamo il Cielo o chi per lui che il Teatro – pochi in tutta Italia – sia fornito di un ottimo impianto di condizionamento, anche se le carenze energetiche imporrebbero un maggiore spirito di sacrificio.
Ma “Il cielo è sempre più blu” sopra Tropea
Elegante il Teatro “La Pace” che ospita le tre serate, sui toni caldi del rosso.
I due giornalisti Livia Blasi e Pasqualino Pandullo, peraltro presidente dell’Accademia degli Affaticati, l’antica istituzione culturale tropeana risorta a nuova vita, conducono il gioco.
La prima a salire sulla scena è la presidente della giuria del Premio, la nota scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, affascinante in una sobrietà che si fa notare e lodare, come anche Mariolina Venezia, una delle tre finaliste del Premio.
A ruota – a «lento pede», come da sua definizione – l’assessore Sandro Principe loda l’iniziativa e dice che bisogna finirla di parlare della bontà dei politici, trattandosi di un dovere. Ha osservato che ritrova Pandullo dimagrito e il giornalista ribatte soddisfatto che i “premi fanno bene alla salute”. Aggiungiamo noi: fanno bene a tutti!
Si leva un applauso quasi “liberatorio” per Michele Cucuzza. Il “trittico” della Rai è al completo. Cucuzza ricorda le sue origini a metà tra la ridente cittadina di Palmi e la Sicilia. A lui va il merito di aver immortalato su pagine di carta il grido di dolore e coraggio, l’“ammazzateci tutti” dei ragazzi di Locri con un titolo che è un omaggio alla celebre canzone di Rino Gaetano.

Il ricordo di chi non c’è più
Uno spazio struggente è una vecchia intervista rilasciata dall’attore di origini tropeane, Raf Vallone, il suo sogno di Tropea città aperta si è nutrito di nuova vita. Grande commozione suscita il ricordo di Federica Monteleone, affidato al libro “Federica Monteleone per la vita” a cura di Vittoria Saccà della Falco editore, giovane casa editrice con sede nel cuore del centro storico di Cosenza, una gemmazione della più longeva Periferia. Se ne è parlato con l’insegnante che ne ha raccolto gli scritti e con il padre non si è lasciati sconfiggere dal dolore ma si impegna, insieme alla madre, a che la sua scomparsa non passi invano.
La Letteratura viene spesso accusata di ignorare il mondo e di vivere di vita propria, ecco invece un caso in cui essa si è messa al servizio della realtà, a migliorarla.

22 giugno 2007: Gratteri, “il magistrato spumeggiante”

Seconda serata non meno “in ghingheri” della precedente.
Si parla di “Donne informate sui fatti”, in corsa al Premio “Tropea” ma Carlo Fruttero non c’è: l’età avanzata è stata certamente proibitiva.
Lo racconta allora per lui Tullio Barni, docente dell’Università della Magna Grecia: bello sentirlo narrare con l’accento fiorentino…

Una vita blindata
Per noi di Bottega editoriale è la nostra giornata, si parla di libri e il clima si fa davvero serio.
Ed ecco il “Magistrato spumeggiante”, come definito dal Vice presidente della Commissione parlamentare Antimafia Mario Tassone: si tratta di Nicola Gratteri. Il politico precisa che la simpatica definizione non è pura “riconoscenza” per il caffè offertogli poco prima dal giudice. La passeggiata alla volta del bar proprio per il caffè “sottoaccusa” crediamo abbia fatto salire un nodo alla gola a tutti i presenti: quando all’improvviso abbiamo visto una processione di gente che, guardandosi con circospezione, guadagnava l’uscita. Ecco cosa vuol dire una vita blindata! In questo caso la sua veste però è quella di scrittore, il libro a quattro mani con Antonio Nicaso edito da Pellegrini, “Fratelli di sangue” è arrivato alla decima edizione.
Applausi si levano di fronte alla ferma presa di posizione di Gratteri: dichiara che sono necessarie le modifiche, peraltro molto facili, al codice penale che possano snellire delle lungaggini inutili. In particolare, propone un utilizzo più ragionato e massiccio dei nuovi strumenti informatici, per la trasmissione di documenti, in particolare l’uso della posta elettronica. Non può che trovarci d’accordo!
E conclude: «Basta un po’ di buon senso da massaia».
Incontro tra arti
Tra tanti libri, non mancano gli intermezzi, tra musica classica e blues: un incontro tra arti che raramente in Calabria si incontrano.
Si parla anche con alcuni scrittori. Tra questi è il Vice presidente dell’Accademia degli Affaticati, Lino Daniele, che ha da poco pubblicato “L’ultimo contadino di Bugurna” con Michele Falco editore. Il suo primo libro era stato pubblicato con Periferia di Pasquale Falco, non può che trattarsi quindi di una sorta di fedeltà dell’autore a questa famiglia di editori.
Si parla anche del Premio “Berto” con patria a Capo Vaticano e giunto alla XIX edizione. Il patron Pasquale Russo fa gli auguri a Pandullo, lui più di altri comprende quanto sia difficile sopravvivere per un premio. Ma Pandullo è fiducioso e pronto a sfidare anche le previsioni più infelici.
Un buon esempio di come fare rete in una Calabria di “homo homini lupus”.

23 giugno 2007

Serata di gala quella finale che ha proclamato il vincitore del Premio.
Le poltroncine in platea ospitano belle donne eleganti e per niente sfatte dal clima torrido, non mancano naturalmente mise eccessive…
Arriva sottoscorta Roberto Saviano. Sentiamo raccontare dalla viva voce dell’autore Scampia, la camorra, il sangue di quei «3.600 morti da quando sono nato», come dice lo scrittore. I rimandi di Saviano al giudice Gratteri sono continui testimoniando i pericolosi parallelismi tra le criminalità calabrese e campana.

Le affinità
Visibile l’orgoglio di Pandullo: due dei finalisti del Premio “Tropea” sono entrati nella cinquina del prestigioso e ben più blasonato Premio “Campiello”. Lungi l’idea di una copiatura, ma l’affinità fa pensare che la Giuria e il Premio in generale hanno scelto bene!
Pandullo ringrazia “il Quotidiano della Calabria” per i “tuttapagina” di questi giorni: “era la pagina che sognavo per il Premio”, dice commosso.
Le affinità non finiscono certo qui: parla Mario Caligiuri dei costi della politica. L’argomento è stato al centro di una delle precedenti manifestazioni del Premio, prima che scoppiasse lo scandalo sull’onda dell’inchiesta di Gian Antonio Stella.

Le belle sorprese
Fra i diversi sindaci presenti in teatro, una bella sorpresa è il primo cittadino di Bocchigliero in provincia di Cosenza, Luigi De Vincenzi, che dimostra la capillarità dell’azione del Premio. Sale sul palco anche il nostro “guru”, Fulvio Mazza, della Bottega editoriale appunto. Ne spiega le attività, in particolare il suo ruolo di tramite tra autore ed editore, ma illustra anche i corsi professionalizzanti per lavorare nel mondo dell’editoria.

Le belle conferme
Arriva Sgarbi. Di cultura è importante farla, ma soprattutto parlarne, dice.
Di fronte al suo discorso Milano-centrico, dal pubblico una giovane donna lancia la polemica. Naturalmente Sgarbi non si fa sfuggire l’occasione ma rientra subito nei ranghi, le sue dichiarazioni fanno sorridere ma anche pensare. E in tutto ciò trova anche il tempo di corteggiare le donne presenti sul palco, ed ha tutte le ragioni di farlo!
L’“affaticato” Pandullo, illustrandogli la macchina organizzativa del Premio, riesce ad “estorcere” la sua approvazione, prima che Le Iene piombino sul palco a scherzare sulla vita privata dello storico dell’arte più turbolento d’Italia.
È così che il Premio si avvia, con la proclamazione del vincitore Saviano, al saluto finale. Una vittoria che ha il sapore di un cambio di rotta, soprattutto da parte della politica. Alla prossima edizione!

Annalisa Pontieri

(direfarescrivere, anno III, n. 16, giugno 2007)
 
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