Anno XXI, n. 229
marzo 2025
 
In primo piano
Nel labirinto del narcisismo:
una battaglia per la libertà
Per La Rondine, Pettrone compie un’accurata
analisi di un viaggio tra manipolazione e rinascita
di Ivana Ferraro
Il narcisismo patologico è una delle dinamiche relazionali più tossiche e subdole della nostra epoca. Non si manifesta con segnali evidenti fin dall’inizio, ma si insinua lentamente, avvolgendo la vittima in una spirale di manipolazione, idealizzazione e svalutazione.
Un battito d’ali e un narcisista di Imma Pettrone (La Rondine, pp. 56, € 9,41) affronta questo tema con una narrazione intensa e coinvolgente che offre al lettore uno sguardo lucido sulle conseguenze psicologiche di una relazione con un individuo affetto da questo disturbo.
Attraverso la storia della protagonista, Atena, il libro si propone non solo come una testimonianza di sopravvivenza, ma anche come una guida alla consapevolezza, con l’obiettivo di aiutare chiunque si trovi intrappolato in una relazione tossica a riconoscere i segnali e trovare la forza di uscirne.
Pettrone, con la sua scrittura essenziale ma evocativa, costruisce un percorso che unisce esperienza personale e riflessione psicologica, toccando corde profonde nel lettore.

La storia di Atena: il fascino e il veleno del narcisista
Atena è una donna forte, intelligente e indipendente, ma, come accade spesso, nemmeno queste qualità la mettono al riparo dalla seduzione iniziale del narcisista. L’incontro con il suo carnefice emotivo avviene in modo quasi naturale, come se il destino avesse deciso di metterla alla prova. Il narcisista, con il suo carisma e la sua apparente sensibilità, sembra la persona perfetta, un’anima affine con cui condividere emozioni e pensieri.
Tuttavia, dietro la maschera del compagno ideale, si nasconde una realtà ben diversa. Atena si ritrova progressivamente risucchiata in una relazione in cui il controllo e la manipolazione diventano il fulcro. Il narcisista, con la sua tecnica del love bombing, inizialmente la riempie di attenzioni, facendola sentire unica e insostituibile. Eppure, ben presto, la fase di idealizzazione lascia spazio alla svalutazione. I gesti affettuosi si diradano, le parole diventano armi taglienti, e l’insicurezza si insinua nella mente della protagonista.
Una delle parti più toccanti del libro è il momento in cui Atena si rende conto di essere vittima di un gioco crudele. In tal senso, vale la pensa riportare uno stralcio del testo: «Osservavo il mio riflesso e non mi riconoscevo più. L’immagine della donna forte e indipendente che ero sempre stata sembrava dissolversi. Mi sentivo smarrita, quasi colpevole, come se ogni mia fragilità potesse spiegare il suo distacco improvviso. Eppure, dentro di me, una voce sussurrava che non potevo arrendermi. Dovevo ritrovare me stessa e trovare la forza di volare via».
Questa consapevolezza segna l’inizio della sua ribellione. Atena decide di affrontare la realtà, di analizzare i meccanismi del narcisismo patologico e di spezzare la catena che la lega a un rapporto tossico.

Il narcisismo patologico: una malattia dell’anima
Uno degli elementi più interessanti del libro è l’approfondimento psicologico che Imma Pettrone offre sul narcisismo. Non si tratta solo di un racconto di sofferenza, ma anche di un’indagine su questa patologia, che colpisce sia chi la subisce che chi la incarna.
Il narcisista non è semplicemente una persona egoista o vanitosa, ma un individuo che soffre di una profonda ferita interiore. La sua incapacità di provare empatia, il bisogno di controllo sugli altri e la ricerca costante di conferme esterne derivano da un vuoto emotivo che lo rende incapace di amare in modo sano. Pettrone sottolinea che spesso i narcisisti non sono pienamente consapevoli della loro condizione: «Il messaggio va dato anche a chi è affetto da narcisismo consapevolmente e inconsapevolmente. È di fondamentale importanza far prendere coscienza al narcisista di essere un malato che va curato, va curata la sua anima per evitare che continui a mietere vittime».
Questa riflessione aggiunge una prospettiva interessante al libro: non si tratta solo di liberarsi da una relazione tossica, ma anche di comprendere che il narcisista stesso è una vittima di sé stesso. Questo non significa giustificare i suoi comportamenti, ma piuttosto riconoscere che il vero nemico non è l’individuo in sé, ma il disturbo che lo domina.

Il percorso di guarigione: il battito d’ali della libertà
Il titolo del libro racchiude una potente metafora. Il “battito d’ali” rappresenta la leggerezza, la libertà, il ritorno a se stessi dopo un periodo di prigionia emotiva. Uscire da una relazione con un narcisista non è facile: richiede forza, consapevolezza e un profondo lavoro interiore.
Atena, attraverso il suo percorso di crescita, scopre l’importanza di ricostruire la propria autostima e di riscoprire chi era prima di quella relazione. La sua storia diventa un esempio di resilienza per tutti coloro che hanno vissuto esperienze simili.
«Un giorno mi sono svegliata e ho capito che non dovevo più chiedere scusa per essere me stessa. Ho smesso di cercare spiegazioni nei suoi silenzi, di farmi consumare dai suoi giochi di potere. Ho scelto me, e in quel momento ho iniziato a volare di nuovo»: questo passaggio rappresenta il cuore del libro poiché racchiude la rinascita, la presa di coscienza che la felicità non dipende da nessun altro se non da noi stessi.

Un libro che scuote e ispira
Un battito d’ali e un narcisista è molto più di un semplice racconto: è un viaggio emotivo che porta il lettore a riflettere sul valore della propria libertà e sul diritto di vivere relazioni sane e rispettose. Pettrone, con uno stile diretto e coinvolgente, offre una narrazione che è al tempo stesso una denuncia e un inno alla rinascita.
Il libro si rivolge a un pubblico ampio: chiunque abbia vissuto una relazione tossica vi troverà spunti di riflessione e conforto, mentre chi non ha esperienza diretta con il narcisismo potrà comprenderne i meccanismi e imparare a riconoscerli.
Il messaggio finale è chiaro: nessuno merita di essere prigioniero di un amore malato. La vera forza sta nel riconoscere il proprio valore e nel trovare il coraggio di spiccare il volo.

Ivana Ferraro

(direfarescrivere, anno XXI, n. 229, marzo 2025)
 
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