Anno XXI, n. 230
aprile 2025
 
In primo piano
La letteratura: lo strumento
per creare intrecci di memoria
Edito da Pellegrini, il testo in cui Gisella Florio
ripercorre gli snodi decisivi della sua esistenza
di Ivana Ferraro
Un’opera letteraria può essere capace di esplorare le intricate connessioni tra memoria, identità e tradizione. Per far sì che questo avvenga il racconto deve sapere intrecciare sapientemente passato e presente, personale e collettivo.
È quanto accade nel testo La carta e la stoffa. Sul filo dei ricordi (Pellegrini Editore, 2023, pp 104, € 12,00) di Gisella Florio. Nei contenuti, l’autrice riesce a creare un tessuto narrativo che, come suggerisce il titolo, è fatto di materiali diversi ma ugualmente essenziali: la carta, simbolo di ciò che è scritto e tramandato, e la stoffa, metafora di ciò che è vissuto e tangibile.


Una storia sinestetica

Il romanzo si apre con un’immagine evocativa: una vecchia sartoria, con le sue stoffe pregiate e i suoi modelli unici, che diventa il simbolo di un mondo che sta scomparendo. La sartoria appartiene alla famiglia di Gisella, la protagonista, e rappresenta il fulcro attorno al quale ruotano le vite, i racconti, le esistenze dei personaggi. Gisella, attraverso la riscoperta di questo spazio e degli oggetti che vi sono custoditi, intraprende un viaggio nel tempo che la porterà a riannodare i fili della sua storia familiare.
La narrazione si dipana su due livelli temporali principali: il presente, in cui Gisella cerca di dare un senso alle proprie radici e alla propria identità, e il passato, raccontato attraverso flashback e ricordi tramandati, che ci riportano nella vita, dei suoi antenati e dei suoi cari, soprattutto della nonna e della madre di Gisella.
Questi salti temporali sono gestiti con maestria da Florio, riuscendo a mantenere un sano equilibrio tra le due dimensioni, arricchendo la trama con minuziosi e preziosi dettagli storici e culturali che conferiscono profondità e sapidità al racconto.
Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è la capacità dell’autrice di evocare atmosfere e sensazioni attraverso descrizioni dettagliate e poetiche.
Infatti, la narrazione è fortemente “intrisa” di sapori, odori, profumi, suoni, echi di parole, di visioni tanto da connotarsi in una vera e propria ambiance sinestetica. Le stoffe della sartoria, con i loro colori e le loro trame, diventano quasi personaggi a sé stanti, portatrici di storie e significati. Florio riesce a far percepire al lettore il profumo dei tessuti, la loro consistenza sotto le dita, il fruscio che producono al contatto con la pelle. Questa attenzione ai dettagli sensoriali contribuisce a creare un’immersione totale nel mondo descritto, rendendo la lettura un’esperienza profondamente coinvolgente e ammaliante.
La carta, d’altro canto, rappresenta il lato intellettuale e riflessivo della narrazione. I diari, le lettere e i documenti che la protagonista scopre nel corso della sua ricerca diventano strumenti di conoscenza e di comprensione. Essi offrono uno spaccato delle vite dei suoi antenati, rivelando segreti e verità nascoste. La scrittura, sia quella del romanzo sia quella contenuta nei documenti, assume un ruolo fondamentale nel processo di ricostruzione identitaria della protagonista.

Intrecci di storie: tra memoria, tradizione ed innovazione
La carta e la stoffa è anche un romanzo che riflette sull’importanza della memoria e della tradizione.
La sartoria di sua madre in via Galluppi, a Cosenza, è sia il punto di partenza per esplorare le dinamiche urbane e sociali di una città in continua evoluzione, con le sue tecniche antiche e i suoi modelli di carta tramandati di generazione in generazione, che un simbolo della continuità e della resistenza contro l’omologazione e l’oblio, mantenendo vivida la memoria di un artigianato di nicchia e la sostenuta tradizione del Made in Italy. La narrazione è arricchita da aneddoti personali e storici, che offrono una visione intima e dettagliata della vita quotidiana e delle trasformazioni culturali.
Florio rende omaggio alle mastre sarte e alle couturières, figure spesso dimenticate ma di fondamentale importanza nella storia della moda. Il libro descrive con cura l’arte del cucito e del rinaccio, le riviste di moda dell’epoca e i modelli innovativi che hanno segnato un’epoca. L’autrice sottolinea come gli abiti siano un’estensione della pelle umana, per dirla con Umberto Eco, e come chi li crea sia, in effetti, un architetto della sensibilità umana e della moda. Uno degli aspetti più interessanti è l’attenzione dedicata ai cambiamenti portati dall’introduzione dei pantaloni femminili. Questo capo d’abbigliamento non solo ha rivoluzionato la moda, ma ha anche permesso uno scambio di esperienze e competenze tra sarte e sarti, segnando una svolta nella storia dell’abbigliamento femminile.

Personaggi descritti con sensibilità e profonda psicologia
I personaggi del romanzo sono tratteggiati con grande sensibilità e profondità psicologica. Gisella è una protagonista complessa, divisa tra il desiderio di fuga e la necessità di radicarsi, tra il bisogno di indipendenza e la volontà di mantenere viva la memoria della sua famiglia. Gli altri personaggi, dalla nonna forte e determinata alla madre fragile e sognatrice, arricchiscono il quadro con le loro storie e le loro personalità uniche. Ognuno di loro contribuisce a costruire un mosaico di vite intrecciate, in cui ogni tassello è indispensabile per comprendere il quadro d'insieme.
Attraverso la descrizione dell’atelier in via Galluppi, Florio offre uno spaccato delle trasformazioni urbane e sociali di Cosenza. Questo luogo diventa un microcosmo in cui si riflettono i cambiamenti della città e della società. La narrazione è arricchita da vivide descrizioni delle donne che frequentavano lo stadio "Emilio Morrone", osservando come le loro abitudini e il loro abbigliamento si evolvevano nel tempo.
Le descrizioni dettagliate degli abiti e degli indumenti utilizzati dalle donne in occasione delle partite di calcio sono particolarmente affascinanti. Florio cattura non solo l’evoluzione della moda, ma anche il cambiamento delle dinamiche sociali e dei ruoli di genere. Queste osservazioni offrono uno spaccato unico della vita quotidiana e delle interazioni sociali di quell'epoca.
Gisella Florio dimostra una notevole abilità nel gestire temi complessi e universali, come la ricerca di sé, il rapporto con il passato, e l’equilibrio tra tradizione e modernità.
La sua scrittura è elegante e raffinata, capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano. Il linguaggio utilizzato è ricco e variegato, alternando momenti di grande lirismo a passaggi più asciutti e integrante della narrazione, contribuendo a creare un senso di appartenenza e di radicamento che pervade tutto il romanzo.

Un mosaico di riferimenti culturali e il riscatto della donna
Il libro è arricchito da numerosi riferimenti a cosmetici, cinema e letteratura, creando un mosaico di ricordi e influenze culturali. Florio cita passi di volumi amati e richiami cinematografici che arricchiscono la narrazione, rendendola ancora più coinvolgente e multidimensionale.
Questo aspetto multidisciplinare del libro dimostra come la moda non sia un fenomeno isolato, ma sia profondamente intrecciata con vari aspetti della cultura e della società. Florio riesce a collegare questi elementi in modo naturale, offrendo al lettore una visione completa e affascinante dell’epoca. Uno dei temi centrali del libro è il riscatto culturale delle donne che, grazie al loro lavoro e alla loro determinazione, sono riuscite a diventare protagoniste della loro epoca. Florio celebra queste donne, che con la loro abilità e creatività hanno contribuito a plasmare la società e la cultura del loro tempo.
Attraverso le storie delle donne che hanno segnato la sua vita, l’autrice mette in luce la forza e la resilienza delle donne, evidenziando come siano state in grado di superare le sfide e di affermarsi in un mondo dominato dagli uomini, anche in luoghi, come la città di Cosenza, provincia calabrese in cui potrebbe sembrare molto strano che ci siano state donne che si siano impegnate per l’affermazione di genere ed abbiano combattuto lotte per la rivendicazione dei propri diritti.
Questo tema di riscatto ed empowerment femminile rende il libro non solo una testimonianza storica, ma si propone anche come un’ispirazione, un pungolo, un forte motivazione per le donne di oggi.

Uno stile narrativo coinvolgente
Lo stile narrativo di Gisella Florio è coinvolgente e ricco di dettagli. L’autrice utilizza una prosa elegante e fluida che cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine. Le descrizioni vivide e le riflessioni profonde offrono un’esperienza di lettura intensa e appagante.
Florio dimostra una grande abilità nel tessere insieme storie personali e collettive, creando una narrazione che è allo stesso tempo intima e universale. La sua capacità di descrivere i dettagli con precisione e sensibilità rende ogni capitolo una scoperta, invitando il lettore a immergersi completamente nel mondo che ha creato.
Pertanto, l’invito alla lettura del libro è più che consigliata. Esso è un libro che offre molto più di una semplice narrazione storica. È un tributo alle donne e alla loro creatività, un’esplorazione delle trasformazioni sociali e culturali e un omaggio alla moda e all’artigianato sartoriale. Gisella Florio riesce a catturare l'essenza di un'epoca e a trasmettere al lettore un profondo apprezzamento per il lavoro e la dedizione delle sarte e delle couturières.
Questo libro è una lettura imperdibile per chiunque sia interessato alla moda, alla storia sociale e culturale e alle storie di riscatto ed empowerment femminile di piccole città di provincia. Con la sua prosa elegante e la sua narrazione avvincente, Florio offre un'opera che rimarrà nel cuore e nella mente del lettore, ispirandolo a guardare con nuovi occhi il passato e il presente.

Ivana Ferraro

(direfarescrivere, anno XX, n. 222, luglio-agosto 2024)
 
Invia commenti Leggi commenti  
Segnala questo link ad un amico!
Inserisci l'indirizzo e-mail:
 

 

Direzione
Fulvio Mazza (Responsabile) e Mario Saccomanno

Collaboratori di redazione
Ilenia Marrapodi ed Elisa Guglielmi

Direfarescrivere è on line nei primi giorni di ogni mese.

Iscrizione al Roc n. 21969
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza n. 771 del 9/1/2006.
Codice Cnr-Ispri: Issn 1827-8124.

Privacy Policy - Cookie Policy