Il mondo visto dagli occhi di un bambino è sempre un po’ diverso, ma sicuramente speciale. Tutti gli avvenimenti, sia belli che brutti, vengono osservati con il filtro dell’innocenza e della ingenuità di chi non ha ancora abbastanza esperienza per districare la matassa emotiva che gli appartiene. Capita, allora, che un bambino possa avere una sua visione su quello che gli accade e, soprattutto, che possa avere una sfera sentimentale molto più amplificata rispetto a quella di un adulto, anche se non è ancora pienamente consapevole della sua importanza.
Come fare, allora, a spiegare ai più piccoli gli eventi di massima portata che stiamo vivendo? Come far fluire i messaggi morali adeguati in modo che possano comprendere l’importanza dei valori basilari dell’umanità? Fortunatamente, la narrativa per bambini può risultare davvero molto utile per far cogliere al meglio anche le situazioni più complesse.
Lo dimostra il testo di cui stiamo per andare a parlare. Le avventure di Mattia (Nep edizioni, pp. 72, € 20,00) di Letizia Maio è, infatti, il libro più adatto per permettere ai bambini di comprendere il difficile periodo che abbiamo attraversato, ma anche per approfondire i legami parentali, i rapporti di amicizia e per definire al meglio sé stessi.
Il vero volto dell’innocenza
Mattia, un bambino molto dolce, è il protagonista indiscusso di questa raccolta di racconti appartenente alla “Scuderia letteraria” di Bottega editoriale. Le sue avventure sono accompagnate da disegni in stile cartoonesco che, volontariamente, sembrano far pensare al lettore che sia lo stesso bambino ad averle volute illustrare, come se volesse documentarle nonostante la ancora acerba predisposizione al disegno.
Ogni capitolo scandisce una nuova attività intrapresa dal piccolo Mattia che, di volta in volta, ha a che fare con persone a lui care e che gli permettono di imparare sempre nuove piccole cose che, d’altro canto, non possono far altro che arricchirlo profondamente.
Il libro è scritto dal punto di vista del protagonista e, proprio per questo motivo, lo stile è semplice come se Mattia si rivolgesse direttamente ai bambini che lo leggeranno, come se fossero suoi amici. Parole semplici e chiare, per arrivare dritte al cuore e riuscire a coinvolgere anche i più piccini nelle vicende ivi esposte.
Nel primo capitolo, per esempio, Mattia presenta ai suoi amici bambini il fratello maggiore: Davide. Con gli occhi di chi appartiene all’universo infantile, Mattia mostra Davide con le caratteristiche che più lo colpiscono: la capacità di mangiare un hamburger mentre guarda la televisione, i suoi gusti di gelato preferiti, ma anche l’amore fraterno e protettivo di quest’ultimo nei confronti di Mattia che un giorno era finito nel mirino di un bullo.
Grandi tematiche raccontate con delicatezza
Come si è già detto, questo libro ha il pregio immenso di riuscire a toccare le tematiche più complesse utilizzando un linguaggio appropriato. In tal modo, infatti, il piccolo pubblico sarà in grado di immedesimarsi nel protagonista, riuscirà a comprenderne i sentimenti e, infine, ad afferrarne gli insegnamenti più vividi.
L’amore per una piccola compagna di giochi, l’attenzione per la natura, l’ecologia, la pandemia, sono tutti argomenti che, di volta in volta, Mattia si ritrova a dover elaborare e digerire. Il tutto, naturalmente, è vissuto con l’innocenza che gli è propria senza mai decontestualizzare gli elementi snocciolati all’interno di questo dolcissimo testo. «Una cosa che si può fare è riusare le cose vecchie in altri modi e con intelligenza», viene affermato in uno dei racconti proposti, per far meglio arrivare anche ai lettori più piccini un messaggio così importante e potente come il bisogno di non prosciugare le risorse del nostro pianeta e di evitare di portarlo all’autodistruzione a causa del nostro egoismo.
Naturalmente, non poteva mancare la trattazione della pandemia, un periodo che, purtroppo, ha turbato anche il mondo dell’infanzia. «La mia mamma ha detto che è arrivato sul pianeta Terra un virus briccone di nome Corona Virus». Con tali parole Mattia inizia la propria trattazione di un male che ha colpito duramente l’intero pianeta. La sua visione delle cose, giustamente, è quella di un bambino non in grado di afferrare a fondo quanto è avvenuto, ma che ha comunque la sensibilità adatta per sapere che qualcosa di ingiusto e pericoloso ha allungato i propri tentacoli sulla società.
Questo racconto, così come gli altri, può essere utilissimo per aiutare i più piccini a capire quanto avvenuto e, soprattutto, a fare proprie le norme igieniche e comportamentali da adottare per diminuire la portata di un male così potente.
La contestualizzazione infantile è utile per ampliare la portata del messaggio anche alle fasce di età più piccole, non dimenticando mai la dolcezza che dovrebbe aleggiare intorno all’infanzia e ai suoi protagonisti.
La tutela dell’infanzia
L’epigrafe che apre l’opera proposta fa comprendere al meglio le intenzioni dell’autrice. Essa, infatti, recita così: «Il mio albero preferito si chiama famiglia:/ ha radici solide, è forte, è altissimo/ ed è colmo di rami e di foglie./ I suoi frutti sono i più dolci del mondo/ e si chiamano amore, affetto e passione…».
La leggiadria e la grazia sono gli elementi cardine di un piccolo libro che si fa momento di svago e istruttivo allo stesso tempo. Un testo che sa di leggerezza pur riuscendo a toccare i temi più caldi del momento, senza mai lasciare andare l’innocenza propria dei bambini.
Dedicato a tutti i bimbi che hanno il bisogno di affacciarsi al mondo per la prima volta e, allo stesso tempo, a tutti quei genitori che non sanno bene che parole utilizzare per spiegare alcune problematiche. Un testo pedagogico e divertente al medesimo tempo che saprà trovare l’apprezzamento sia dei bimbi, sia della loro famiglia.
Rosita Mazzei
(direfarescrivere, anno XVII, n. 190, novembre 2021)
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