Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La recensione libraria
Un grande amore autentico e fugace
porta due giovani a sfidare il destino
in un arduo cammino per la felicità
Avagliano editore pubblica l’avvincente romanzo
dell’esordiente pluripremiata Giusella De Maria
di Lidia Passarelli
«Se la musica è il nutrimento dell’amore, continuate a suonare». È questo il consiglio ereditato dal più grande drammaturgo regalatoci dalla storia: William Shakespeare. A distanza di secoli, il messaggio risuona tra le pagine della ventisettenne Giusella De Maria che, indossate da pochissimo le vesti di scrittrice, ha recentemente pubblicato il libro Suona per me (Avagliano editore, pp. 112, € 10,00), già vincitore del Premio “Nanà: Nuovi scrittori per l’Europa”, (ambìto premio letterario indetto dalla medesima casa editrice al fine di promuovere nuovi scrittori in Europa). Un romanzo fresco e appassionante, che non ha tardato a riscuotere un grande successo tra il pubblico piu’ giovane. Una storia “di pancia” ben costruita, in cui la musica si intreccia inevitabilmente con le trame del destino che coinvolge e sconvolge la vita dei due protagonisti.

La musica e l’amore: due realtà senza tempo
Può l’amore superare il corso devastante degli eventi? Può la musica preservare un ricordo? Leggendo il romanzo della giovane scrittrice sembrerebbe di sì. L’amore, quello tra Diana e Victor, si spinge oltre ogni confine.
Ancora adolescente, Diana si ritrova catapultata, grazie a sua zia Elena, nella realtà semplice della cittadina francese di Torcy. Qui, la ragazza si scontra con il suo stesso destino: Victor. Nel caldo e familiare quadro estivo le loro acerbe anime si sfiorano e pian piano si scoprono per non lasciarsi più. Due vite contrastanti e un solo percorso. Victor, tutto solo in un paesino di provincia, dietro il suo sorriso cela un passato ingombrante che pesa sul suo piccolo mondo e gli impedisce da sempre di “regalarsi” agli altri.
A salvarlo dall’abisso delle sue colpe, però, sarà l’amore per Diana che, delusa e stanca della vita monotona che si è lasciata alle spalle, desidera abbandonarsi al più dolce dei sentimenti. Darà così vita a una storia fatta di attimi e di note, destinata a durare nel tempo. Così, i due iniziano a collezionare rapidamente momenti di incontaminata serenità, momenti indimenticabili ma non eterni, destinati a consumarsi con il ritorno di “Dì” alla sua vita di sempre. Ma le tracce di quell’amore non sbiadiscono, restano impresse nella memoria della protagonista fino alla magia di un nuovo incontro, che non perde il sapore di un recente passato. Quella stessa melodia, protagonista dei loro ultimi ricordi, li porterà a ritrovarsi e a riscoprirsi in una nuova e inedita realtà.

Storie di vita vissuta
Alla base del libro vi sono le esperienze giovanili vissute in prima persona dall’autrice, come racconta lei stessa in una delle prime interviste riportate sulla nella sua pagina web ( www.giusedellamaria.it ): «ho iniziato a scrivere questa storia quando avevo diciassette anni, un mucchio di sogni e conoscevo un sacco di gente. Non l’ho pensata a tavolino, tornavo da un viaggio a Parigi, e l’idea mi venne da una curiosa conoscenza che feci ad un campeggio estivo, un coetaneo che aveva avuto problemi di droga ed emanava un’irrequietezza che a stargli accanto ti mancava l’aria e poi nella mia vita mi è capitato d’incontrare persone eccezionali che la vita aveva deluso e mortificato, ma che avevano trovato, in loro stessi o in qualcuno a loro vicino, qualcosa per cui sarebbe valsa la pena viverla ancora». Storie vere, dunque, che prendono vita sulla carta e che si innestano con discrezione nella trama messa in scena dall’autrice.

Un nobile insegnamento
Suona per me non è solo un romanzo dedicato ai più giovani, realizzato per incantare un pubblico sentimentale. Piuttosto, e’ un racconto di vita che, da una parte, evidenzia l’aspetto positivo spesso riservatoci dal destino, dall’altra, documenta gli smarrimenti esistenziali che da sempre caratterizzano il percorso evolutivo dell’uomo. Infatti, una volta catapultati nella realtà di “Vic” e “Dì” non si può fare a meno di sognare. L’amore per l’amore, ma anche per la vita stessa, inevitabilmente contagia il lettore, che si lascia trascinare dall’ottimismo della scrittrice esordiente, innamorata da sempre del più nobile dei sentimenti.
«È l’unica cosa nella mia vita in cui ho sempre creduto fermamente, sarà per questo che sono un’ottimista sempre un po’ su un altro pianeta. La mia casa mi ha nutrita d’amore fin da piccina, e me lo porto addosso anche in ciò che scrivo, anche nel dolore, anche nel buio. E non è vero che nessuno ci crede più, nell’amore, se è vero che i miei lettori di tutte le età mi scrivono, dopo aver letto la storia, esordendo spessissimo con un: “mi hai fatto commuovere!”», afferma l’autrice in un’intervista.
Considerando il cinismo che oggigiorno dilaga nella società in cui viviamo, la ripresa di valori quali l’amore non può che essere un lodevole riconoscimento per questa scrittrice che, sbaragliati i duecento concorrenti in gara, si è aggiudicata uno dei premi più ambìti dello scenario letterario europeo per le giovani promesse.

Lidia Passarelli

(direfarescrivere, anno VII, n. 64, aprile 2011)
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