Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La recensione libraria
Da Daniel Wallace, autore di Big fish,
la favola “seria” del piccolo Orlando
alla ricerca dell’infinito e dell’eternità
Un’avventura per riflettere sulla vita e la morte.
Illustrata e dedicata ai piccoli. Da Falzea editore
di Salvatore Reale
Ci sono molti luoghi nella penna dei narratori, ma vi è un posto che, più di tutti, è fonte di ispirazione, un luogo in cui il tempo si ferma e gli spazi divengono infiniti, gli orizzonti si moltiplicano e le leggende che prendono vita sembrano scaturire da altri mondi in cui tutto ciò che conta è la fantasia inesplorata: questo luogo così misterioso e prolifico è il mare.
Molte storie ci raccontano di un “andare verso” e di un “tornare indietro”, come a simboleggiare la transitorietà della vita, la quale altro non è se non un continuo cammino che ci proietta in avanti e mai ci permette di retrocedere in quella linea sottile e concretamente impercettibile che è il tempo.
A volte però ciò può succedere, soprattutto quando si ha a che fare con la genialità narrativa di uno scrittore come Daniel Wallace (già noto per il romanzo Big Fish: A Novel of Mythic Proportions, dal quale è stato tratto il film Big Fish - Le storie di una vita incredibile, diretto dal regista Tim Burton) che nel libro Elynora, edito da Falzea (pp. 42, € 12,50), ci regala una storia straordinaria con una moltitudine di spunti riflessivi che, rivolgendosi soprattutto ai bambini dagli otto anni in su, contribuiscono ad una crescita morale positiva.

Viaggio e coraggio
Lo scrittore affronta il tema del viaggio in mare, verso un luogo inesplorato, avvolto da una strana leggenda.
Il racconto vede protagonista un bambino, Orlando, che vive vicino al mare in compagnia di una mamma attenta e premurosa. Orlando guarda verso l’orizzonte, al di là del mare e vorrebbe, nel suo cuore, spingersi oltre lo spazio limitato di quell’orizzonte. L’aver smarrito il proprio cane diventa la scusa per farlo; così il bambino si spinge verso le acque sconfinate. È una scelta coraggiosa che fa riflettere il bambino/lettore su come sia necessario, a volte, affrontare la realtà con coraggio e intraprendenza, per non rimanere in uno stato di passività che rende l’esistenza priva di stimoli. Ma per Orlando si prospetta un evento inaspettato: scoprirà infatti un mondo mai conosciuto da altri e dal quale nessuno può tornare, e…
Grazie all’evolversi della storia, il lettore si ritrova immerso, assieme al protagonista, in un oceano percepito come luogo ideale per riflettere su alcuni temi fondamentali della vita.

Oltre la morte
Una delle questioni più difficili che il racconto solleva è quella della vita oltre la realtà terrena, un argomento delicato da spiegare ai bambini, proprio perché si presenta come l’aspetto più oscuro dell’esistenza.
Wallace propone una sua chiave di lettura di questo tema e presenta la dimensione della morte come un luogo in cui le persone continuano a vivere, anche se con il desiderio e la possibilità di tornare indietro. Vi è un posto dove la vita e la morte si incontrano, che Orlando scopre involontariamente e nel quale si ritrova immerso.
Attraverso questa avventura si vuole trasmettere ai giovani lettori un segno di speranza verso l’esperienza della morte, soprattutto pensando a quei bambini che l’hanno incontrata più da vicino, magari subendo la perdita di qualche familiare. Non a caso, nel racconto, la figura del padre di Orlando è assente, come per far capire al lettore che effettivamente una perdita, per il protagonista, c’è stata, dunque anche lui ha vissuto in prima persona questa esperienza del distacco.

Natura, creature e amore materno
Lo sfondo del racconto è caratterizzato da un paesaggio marino, nel quale Orlando è immerso e con il quale si confronta ogni giorno. Viene presentato il doppio aspetto della natura: la sua bellezza da una parte, e i suoi pericoli dall’altra. In tal modo il lettore viene messo in guardia rispetto alle incognite dell’esistenza. Emerge inoltre il forte legame con il mondo animale, poiché l’avventura del protagonista inizia proprio al fine di ritrovare il suo amato cane scomparso.
Altro tema importante del libro è il rapporto meraviglioso tra madre e figlio, dove la figura materna è vista come un’avvolgente immagine protettiva capace di rigenerare la vita del proprio figlio. L’amore che emerge dal racconto è spinto oltre ogni limite, trasmettendo al lettore la positività degli affetti e la sicurezza derivante dal supporto che si ha quando vi è una persona pronta a sacrificare se stessa per l’altro. La figura materna è colta in tutto il suo significato di datrice di vita e di soggetto imprescindibile di un progetto nel quale la vita stessa deve continuare, anche, e soprattutto, quando ci si trova in pericolo, poiché ella è pronta sempre a tendere la mano.

Solidarietà e solitudine
Nel racconto si incontrano alcune figure che rappresentano due aspetti contrapposti dell’uomo, quali l’egoismo e la solidarietà. Questi due sentimenti caratterizzano alcuni personaggi che Orlando incontra nel luogo misterioso che è destinato a raggiungere, dove essi, che non hanno più contatto con la realtà terrena, vorrebbero servirsi di lui per riacquistare il privilegio di ritornare a vivervi. Su tutto però domina l’amore smisurato della figura materna, sentimento che, per il semplice fatto di mostrarsi tale agli altri, induce a lasciare da parte l’egoismo, per aprire la via all’altruismo e al buon senso.
L’andare per mare su di una zattera provoca una particolare sensazione dell’essere soli, immersi in una dimensione nella quale ci si ritrova a fare i conti con se stessi e ad affrontare, con slancio e fermezza, ciò che la vita riserva.
Il lettore è spinto ad assumere, su tutto ciò, un atteggiamento riflessivo che è sicuramente l’obiettivo principale di questo libro.

Una storia per tutti
Il racconto è una lezione di vita anche per gli adulti. Si presenta con delle tinte molto forti ed è carico di un significato narrativo affascinante.
Altro aspetto che rende questo libro un oggetto non solo da leggere, ma anche da sfogliare e ammirare, è costituito dalle illustrazioni di Daniela Tordi, che con un tratto molto vicino a quello dei fanciulli, riesce a farci entrare pienamente in una dimensione fantastica per cui si ha la sensazione di trovarsi immersi in una fiaba antica.
La leggerezza e lo stile semplice e accattivante sia delle parole che dei colori, fa di questo libro uno sforzo editoriale ammirevole da parte di Falzea editore, il quale ci offre, come è accaduto anche in altre occasioni, la possibilità di leggere opere narrative di autori stranieri.

Salvatore Reale

(direfarescrivere, anno V, n. 45, settembre 2009)
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