Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La recensione libraria
L’editoria dell’infanzia e le sue novelle
nell’affascinante universo delle favole
si arricchiscono di una storia a puntini
Coccole e caccole edita un racconto “gustoso”
di Roberto Piumini, con fantasiose illustrazioni
di Andrea Vulpitta
Fa uno strano effetto avvicinarsi alla lettura di una favola con lo scopo di trarne una recensione e addentrarsi nel complesso mondo dell’editoria dedicata all’infanzia. Le persone adulte, generalmente, si accostano alle fiabe con una curiosità e un’attenzione legate alla possibilità che il testo possa o meno piacere ai bambini che gravitano nel proprio ambiente. Il testo che abbiamo letto e osservato, Storia a Puntini (Coccole e caccole, pp. 24, € 15,00), ha come autore il conosciuto Roberto Piumini (suoi racconti e poesie sono spesso pubblicati anche sui testi delle scuole materne e delle elementari) e come soggetto un racconto semplice quanto avvincente. Prima ancora di addentrarci nella lettura osserviamo con attenzione la particolare dimensione quadrata del libro, l’accattivante e resistente copertina cartonata e le vivaci illustrazioni realizzate dalla mano esperta di Manuela Trimboli. Viene naturale chiederci se, tenendo fede alle esigenze di mercato di qualsiasi casa editrice, la cura dell’immagine e delle illustrazioni, in una parola dell’impatto visivo della pubblicazione, sia indirizzata prevalentemente ad un pubblico adulto, esecutore materiale dell’acquisto, o sia pensata esclusivamente per il pubblico dell’infanzia che poi deve leggere, fantasticare e forse anche ridurre a brandelli, dopo varie letture, il libro. L’analisi si riallaccia alle parole che abbiamo ascoltato dalla direttrice di Coccole e caccole, Daniela Valente, lo scorso novembre a Cosenza, in occasione di un incontro speciale della Scuola di Redattore di casa editrice de la Bottega editoriale inserito nel programma della rassegna “V Settimana regionale delle biblioteche”, con cui la stessa direttrice sottolineava l’importanza delle illustrazioni non come completamento, ma come elemento essenziale della fiaba da pubblicare (l’incontro è stato recensito nella nostra rivista Bottega Scriptamanent, al seguente link: http://www.bottegascriptamanent.it/?modulo=Articolo&id=477&ricerca=).

La misteriosa causa dei puntini
La prima considerazione che facciamo nell’addentrarci nel testo, è sulla curiosa rima ben visibile in copertina, non sappiamo se voluta, tra il cognome dell’autore e il titolo della fiaba: «Piumini» e «puntini ». L’effetto è sicuramente accattivante e, intenzionale o no, potrebbe rappresentare un motivo in più per attirare i potenziali acquirenti. La storia ha due personaggi principali: Silvia, una bambina vivace e curiosa dai capelli rossicci, e un pappagallo di nome Pablo che nell’intero racconto ripete «Brava» ad ogni azione della bambina. Una delle cose che più piacciono a Silvia sono le fragole, anche perché ha la fortuna di avere una zia con un giardino, simile ad un bosco, dove in estate si possono raccogliere dei gustosissimi frutti. La bambina si ricorda che qualcuno le ha detto che le fragole possono avere diversi gusti: alla cioccolata, alla menta e così, un giorno, mentre le raccoglie, ne prova in quantità. La mattina successiva Silvia si sveglia presto perché deve uscire con la mamma per andare a fare la spesa. Al ritorno guardandosi allo specchio si rende conto di essere piena di puntini rossi, così chiama la mamma e insieme scappano dal dottore. È convinta che i puntini siano la conseguenza della scorpacciata di fragole, ma il dottore dopo la visita le spiega che ha contratto il morbillo. Così tornando a casa (nell’illustrazione non passa inosservata la corretta riproduzione di mamma e figlia in auto con cintura di sicurezza allacciata), Silvia chiede, timidamente, alla mamma se nel proseguimento dell’estate potrà mangiare ancora fragole; la mamma, che intuisce la sua preoccupazione, le risponde «un po’ meno».

Il sogno a puntini
La notte seguente Silvia fa un sogno strano in cui è in un bosco insieme al pappagallo Pablo e da una casa a forma di fragola esce una signora, anche lei con la testa a forma di fragola. «Scappiamo» grida Silvia, «Brava» risponde Pablo. Al risveglio la bambina avverte un profumo particolare: è la crostata di fragole che la mamma ha preparato per lei perché è il suo piatto preferito. Un sogno, quello di Silvia, oltre che a puntini, evidentemente premonitore.

Andrea Vulpitta

(direfarescrivere, anno V, n. 40, aprile 2009)
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