Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La recensione libraria
Storia di una mamma da… “manuale”
attraverso il racconto autobiografico
delle sue avventure tra ironia e realtà
Il ritratto di una famiglia assolutamente normale
con i suoi problemi quotidiani, di Edizioni Magi
Valentina Alfarano
«I figli sono il nostro investimento migliore; non ci fanno guadagnare soldi, anzi esauriscono le nostre finanze, ma producono sempre frutto, anche se possono essere l’opposto di come li avevamo sognati». È con questa e altre illuminanti e sincere affermazioni che prende vita il libro di Barbara Mondelli Io ti amoro, ovvero sull’arte, in disuso, di essere genitori normali (Edizioni Magi, pp. 104, € 12,00), che non pretende di essere un vero e proprio manuale per genitori, ma che con grazia e ironia presenta, attraverso il racconto del modo in cui la scrittrice ha organizzato la sua famiglia, un’interpretazione corretta dei comportamenti dei suoi figli, indicando il modo (da lei ritenuto) più giusto per educarli, gestirli... affrontarli! Il libro offre sin dalle prime pagine uno spassoso quadro di vita quotidiana, ritraendo esempi ed episodi che, pur unici nel loro genere, non esulano dall’essere validi, dal momento che affrontano problemi comuni un po’ a tutti, nei quali tante famiglie possono rispecchiarsi.

La realtà della famiglia
Assolutamente personale, quindi, il libro nasce dall’esperienza della scrittrice, moglie, figlia, insegnante e giovane madre di tre figli, Giacomo, Matteo e Luca, rispettivamente di 11, 9 e 4 anni: tre età diverse, come diversi sono i loro caratteri, non sempre facilmente gestibili. Specialmente se i pargoli sono tre maschietti vogliosi di coccole e di attenzioni, gelosi dell’amore della mamma e del papà, a loro volta “costretti” a dover fare i salti mortali per distribuire il loro immenso e infinito affetto in parti uguali. Ed è partendo da queste premesse che vengono snocciolati i primi consigli e suggerimenti pratici, utili per sopravvivere a una prima crisi di nervi! Viene difatti sottolineata l’importanza fondamentale di un ascolto attivo, di uno scambio costante di attenzioni, della necessità di far creare ai ragazzini uno spazio concreto all’interno del nucleo familiare, nel quale possano sentirsi sempre e comunque protetti, rassicurati e riconosciuti.
Ma allora come fare per sanare le liti dei tre pargoli? La scrittrice adotta una strategia infallibile: lascia che i ragazzini se la sbrighino da sé! Meglio evitare di mettere il becco nelle plausibili liti quotidiane (a meno che la situazione non degeneri!) in quanto «spesso le loro risse hanno come unico scopo il voler coinvolgere noi genitori per obbligarci a schierarci o di qua o di là», perciò è bene reagire con assoluta indifferenza, in attesa del momento propizio per parlarne con calma e risolvere la questione nel modo più semplice e appropriato, sanando con ironia gli eventuali motivi di conflitto, con lo scopo primario di far ritornare al più presto la serenità.
Al giorno d’oggi è oltretutto sempre più difficile gestire casa, figli e lavoro senza diventare matti, lo sa bene la nostra Barbara, che lavora part-time in una scuola elementare. Le sue giornate sono scandite dalle grida di ragazzini bisognosi di costanti attenzioni; tornata a casa la situazione non cambia affatto: al contrario, l’incombenza diventa maggiore, dal momento che i figli, in generale, hanno la tendenza a non ubbidire volentieri ai propri genitori! Diventa quindi fondamentale l’imposizione di regole ferree e coerenti, regole che spaziano dal rispetto di orari precisi per mangiare (e mangiare tutto, comprese frutta e verdura!) all’orario in cui devono andare a dormire, al divieto di giocare alla Playstation se i compiti sono ancora lontani dall’essere ultimati... Ognuna di queste regole, seppure a volte stressante da far rispettare, sussiste grazie alla consapevolezza che ciò comporta il meglio per loro, per il presente e per un domani. Difatti ciò che con certezza afferma la scrittrice è che i bambini, per crescere sani e con validi punti di riferimento, devono essere obbligati. «La mia speranza è che, giorno dopo giorno, i miei figli riescano a interiorizzare la nostra autorità, riconoscendone il valore. Solo così potranno sentirsi protetti dalla nostra guida e non ostacolati come l’apparenza potrebbe fare intendere».

Pratica quotidiana
I problemi affrontati in questo simpatico libro toccano anche gli aspetti pratici della vita quotidiana, in particolare, con un occhio di riguardo, è trattata l’economia domestica. La scrittrice non risparmia di descrivere alcuni stratagemmi di vita quotidiana applicati al momento delle varie spese, in modo da non arrivare “in rosso” alla fine del mese. Come, per esempio, fare spese solo ed esclusivamente nel periodo dei saldi o “riciclare” i vestiti da figlio in figlio.
Una grande utilità è poi riconosciuta all’uso della “paghetta” settimanale, in quanto si insegna ai figli ad amministrare le proprie finanze già in tenera età: «Se i bambini vengono educati sin da piccoli ad avere riguardo per tutto ciò che li circonda, potrebbero vivere con minore ansia il rapporto con il denaro e tutto ciò che ne consegue», afferma Mondelli.
In questo libro, oltre all’importanza della vita familiare, viene messa in risalto la necessità di instaurare relazioni significative. Quindi di collaborare con persone competenti estranee alla famiglia. Ne è un esempio la vacanza con il gruppo dei boyscout di Giacomo e Mattia, guidati in questa avventura dai capi-scout che aiutano la famiglia a insegnare valori universali come la solidarietà, l’amicizia, lo spirito di collaborazione, l’amore verso il prossimo. È fondamentale che i ragazzini vivano esperienze differenti da quelle che potrebbero fare con la famiglia, ciò farà in modo che scontrandosi con idee magari diverse da quelle dei propri genitori, arricchiranno il loro bagaglio personale in modo da ottenere, attraverso il proprio processo di crescita, la migliore gamma di presupposti per poter decidere le priorità e gli obiettivi verso i quali puntare nella vita.
Attraverso la sua forma vivace e diretta, e grazie al modo in cui l’autrice riesce a cogliere atmosfere realistiche e certamente attuali, questo libro risponde in modo semplice a decine di temi su cui i genitori si trovano a riflettere ogni giorno con i loro bambini.
Con uno stile fresco, dinamico e coinvolgente, la scrittrice ci fa respirare l’amore sconfinato che prova per i suoi bambini, che si traduce nell’importanza di farli crescere in un ambiente sereno e tranquillo; ma soprattutto è un amore basato sulla “semplicità”, intesa in tutte le sue forme e sfumature: «semplicità come sincerità dei sentimenti, come facilità di organizzazione domestica, come chiarezza di valori»

Una morale d’amore
L’amore che ci si scambia vicendevolmente è emblematico del benessere della famiglia nella sua totalità e, come afferma la stessa Barbara Mondelli: «non c’è serata fuori che valga la pena di godere, di fronte a mio figlio che mi stringe forte e mi sussurra con la voce impastata per il sonno – ti voglio benissimo e ti sogno tutta la notte».

Valentina Alfarano

(direfarescrivere, anno IV, n. 28, marzo 2008)
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