Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La recensione libraria
Un corriere nella Città eterna che,
facendo leva sull’ironia, traccia
i tratti caratteristici degli abitati
Per Arduino Sacco, lo sguardo
su Roma di Fabio Luzzitelli
di Ilaria Coppolaro
Affrontare il traffico cittadino è già di per sé complesso e prevede una dose eccessiva di pazienza, autocontrollo e senso civico, a maggior ragione se come lavoro consegni merci. È quello che ci racconta Fabio Luzzitelli, corriere da tutta la vita, in Vita da corriere. Sopravvivere allo stress del traffico di Roma (Arduino Sacco Editore, pp.98, €12.00).
Grazie alla sua esperienza di corriere, appunto, l’autore è riuscito a fare una classificazione dei vari guidatori incontrati nel traffico: dai principianti ai neopatentati, dai jungle man (come li definisce l’autore) ai guidatori della domenica fino ad arrivare alle donne e ai famigerati anziani che Luzzitelli definisce «guidatori con il cappello».
Roma, si sa, è una delle città italiane più trafficate e congestionate. Secondo un calcolo, i romani passerebbero circa il 23% del loro tempo nel traffico cittadino e forse è per questo che hanno sviluppato un modo tutto loro di guidare che, l’autore è stato davvero bravo a descrivere con ironia, raccontando la vita che solo un “vero” romano può comprendere in pieno.

Dimmi come guidi e ti dirò chi sei
Nel raccontare gli episodi particolari che gli sono capitati, ai quali ha assistito o che semplicemente gli sono stati raccontati, l’autore fa un preambolo ironico sui vari tipi di guidatori cercando, sempre con ironia e precisione, di creare nel lettore un senso di legame. Cercando magari di fargli riscoprire ciò a cui anche lui, nella vita di tutti i giorni, è costretto ad assistere.
Nel descrivere i principianti, per esempio, si assicura di suscitare nel lettore anche ricordi legati magari al tempo in cui anche loro sono stati, loro malgrado, inseriti in una determinata categoria di guidatori. O, ancora, nel descrivere le donne alla guida, cerca un modo originale di far comprendere che ci sono donne capaci quanto se non più capaci di un uomo nel parcheggiare un grande camion.
Nel capitolo sui “guidatori con cappello” affronta con ironia il momento in cui, di ritratto per un appuntamento importante o di fretta per una consegna a orario, sulla tua strada ti ritrovi l’anziano con il cappello che, noncurante della fila chilometrica che si sviluppa dietro la sua vettura, procede a suo passo. In questo caso, si offre anche di dare consigli, sempre in modo ironico, su come affrontare questo genere di guidatori.
Si sofferma, inoltre, sul ruolo che i vigili urbani, i parcheggi e le piogge hanno sulle persone e sul traffico. Con primi, seppur l’autore consideri il loro lavoro difficile e rispettoso, l’autore si è ritrovato spesso a dover “fare i conti” nel momento in cui, non trovando un parcheggio si è ritrovato a sostare in doppie o terze file nella speranza di non ritrovarsi con una multa sul parabrezza.
Al clima romano e, in particolar modo alla pioggia, l’autore dedica un capitolo intero raccontando come questa crei disagi incredibili agli automobilisti e, ancor di più, ai motociclisti che spesso e malvolentieri si ritrovano incastrati in buche rese invisibili o trasformate in laghi dalla pioggia.

Racconti e aneddoti di un corriere a Roma
Come corriere, Luzzitelli ne ha viste e sentite “di cotte e di crude” tanto da arrivare a scrivere questo libro, a raccontare le vicissitudini e le esperienze che in anni e anni di servizio ha “subito”. Cercando, non solo di strappare un sorriso a chi lo leggerà, ma anche una leggera riflessione sulla vita di tutti i giorni così da alleggerire lo stress che, giorno dopo giorno, si è costretti a sopportare.
Luzzitelli ci racconta di come, credendo che fosse un rapinatore, è stato fermato da poliziotti che gli hanno puntato un mitra. O di quella volta in cui, a causa di uno sbaglio della ragazza che stava in ufficio, si sono ritrovati all’una di notte in un autogrill fiorentino per scambiare dei documenti della merce che doveva arrivare da Roma a Treviso, Venezia, Padova e Trieste. O ancora, racconta di un episodio accaduto a un altro corriere che si trovava nei pressi di un centro commerciale per scaricare della merce e che si è ritrovato un uomo col viso coperto che gli puntava la pistola intimandogli di salire sul camion e di guidare dove diceva lui. Successivamente lo avrebbe fatto scendere e avrebbe continuato la guida da solo, prima dicendogli però dove avrebbe potuto successivamente ritrovare il camion.
Tutti questi episodi, insieme ad altri ancora, raccontano in modo ironico e preciso, quanto la vita dei corrieri possa essere complicata e caotica e ci fa riflettere su quanta sia la loro pazienza e il loro buon senso nel non soccombere al traffico che, solitamente, colpisce il popolo romano facendolo impazzire.

Consigli e soluzioni a un problema comune
Alla fine delle sue innumerevoli vicissitudini, l’autore si ritrova a dare consigli, a cercare soluzioni più o meno fattibili all’aumento progressivo e annuale che colpisce una grande città come Roma. Problemi di traffico che non sono legati solo all’aumento delle auto, ma anche alla presenza di monopattini che porta spesso chi li usa a non curarsi molto delle regole stradali finendo per causare ed essere coinvolti in incidenti stradali più o meno gravi.
Altro problema che causa traffico sono le innumerevoli manifestazioni che si svolgono in città e che causano il blocco di intere aree che diventano così inaccessibili e che comportano deviazioni che causano ulteriori ingorghi.
Nel dare suggerimenti l’autore propone, come accaduto anche in Brasile, di creare una seconda capitale dove spostare ambasciate, parlamentari, manifestazioni, liberando così la città principale da ingorghi. Propone, inoltre, un incremento dei servizi pubblici, magari privatizzandoli, e trovando un modo per far pagare a tutti i biglietti, magari proponendo uno sconto sugli eventuali abbonamenti.
Da umile cittadino, l’autore consiglia a chi di dovere di fare un giro in incognito per la città così da rendersi davvero conto dei problemi reali della città.
In conclusione possiamo dire che Luzzitelli, con l’aiuto di un linguaggio semplice, diretto e ironico, cerca di raccontare i problemi veri che i cittadini si ritrovano a dover affrontare tutti i giorni, partendo proprio da quello che ogni romano considera come il problema principale che deve affrontare e che spesso è causa di ritardi a lavoro, di parcheggi inesistenti e di lunghe code perché come ogni romano dice: «Nel traffico romano sai quando ci entri ma non sai mai se e quando ci esci».

Ilaria Coppolaro

(direfarescrivere, anno XIX, n. 215, dicembre 2023)
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