Anno XXI, n. 230
aprile 2025
 
La recensione libraria
Esame di maturità o rito d’iniziazione?
Emozioni umane e curiose esperienze
extracorporee di un ragazzo speciale
Da Città del sole, il primo romanzo di una serie
ironica e avvincente che si legge tutta d’un fiato
di Selene Miriam Corapi
Ognuno di noi ricorderà l’ultimo anno delle superiori e il paventato esame di maturità. La gita con i compagni di scuola, i cento giorni prima, il pranzo o la cena con i professori; la preparazione alle diverse modalità d’esame, la temutissima terza prova e l’incubo dell’orale.
I giorni che scorrono via veloci come l’acqua e il countdown per l’inizio della maturità.
Emozioni che si alternano, domande che sorgono spontanee: “Ma sarò davvero pronto?”. La paura e l’ansia crescente fino al fatidico giorno… e poi, vedere i corridoi ricolmi di banchi disposti in file e ordinati geometricamente. La prima prova scritta, la seconda e poi la terza; il sorteggio della lettera che darà il via alle danze, un intervallo di tempo essenziale per l’ultimo ripasso, specialmente per chi durante l’anno è stato un po’ vagabondo, nel tentativo di recuperare in vista della fatidica prova, la più temuta, in cui si giocano tutte le proprie carte: l’orale.
I volti dei giovani che affrontano l’esame di confine tra adolescenza e maturità sono stanchi e stressati. E quando finalmente ha termine il supplizio, si emette un sospiro di sollievo, si festeggia, si avverte la libertà, con la certezza di poter affrontare tutto, senza immaginare che un giorno, voltandosi indietro, tutti quei momenti, tutti i sorrisi, gli scherzi con gli amici, le risate spensierate e le follie che si pensava non avrebbero mai avuto fine torneranno alla mente con prepotente nostalgia.
Tutte queste emozioni rivivono nel romanzo La chiave per la maturità, di Daniele Colosimo (Città del sole edizioni, pp. 286, € 14,00).

Una storia dal finale imprevedibile
Il protagonista principale è Daniel, un ragazzo dall’animo nobile, legato a canoni comportamentali che non si osservano più, un po’ “all’antica”.
La narrazione è in prima persona, la voce del protagonista è simpatica, ironica, intelligente e coinvolgente e, fin dall’inizio, suscita forte simpatia per le sue pene d’amore. Daniel è profondamente innamorato di Juliet, una bellissima ragazza, che non lo degna neanche di uno sguardo: ogni mattina sull’autobus che li accompagna a scuola, Daniel tenta di sedersi accanto a lei, ma puntualmente viene respinto.
Ci sono i suoi amici: Hugo, un ragazzo molto robusto con cui il protagonista ha legato fin da piccolo, timido, impacciato ma molto intelligente; poi James, il bello e impossibile che ha un grande successo con le ragazze tanto da cambiarne una ogni sera; infine Anna, una ragazza carina e intelligente, che prova qualcosa per Daniel, ma viene respinta perché lui è troppo preso da Juliet; e, nonostante alcuni tentavi, la scintilla non scocca e loro riescono comunque a non rovinare il bellissimo rapporto d’amicizia. Il racconto seguirebbe un filo normale, se non fosse per alcuni avvenimenti strani e inspiegabili: i blackout, che si manifestano con una luce abbagliante e che catapultano l’anima, di Daniel al di fuori del suo corpo permettendogli di osservare il sé terreno compiere gesti che mai nella vita si sognerebbe di fare, come parlare tranquillamente con Juliet, in una realtà in cui lei non lo evita, lo conosce e, cosa molto sorprendente, sembra ricambiare il suo sentimento. Daniel, temendo di avere qualche rotella fuori posto, cercherà di comprendere, senza successo, quello che gli accade e addirittura avrà un confronto con Juliet che lo lascerà esanime, senza risposte, procurandogli invece ulteriori domande che si accavalleranno a quelle già esistenti. Durante questi momenti di blackout, inoltre, una sagoma scura, che intimorisce fortemente Daniel, grida chiedendo perdono. Il tutto rimane oscuro e inspiegabile fino al giorno dell’esame orale, già vissuto in sogno come una sorta di premonizione, una seconda possibilità.

Struttura del romanzo
Il testo è davvero molto scorrevole e fluido, ironico e coinvolgente; e, per quanto l’autore si giustifichi dicendo di essere un esordiente, sembra invece già un abile scrittore. Il romanzo si legge tutto d’un fiato e il lettore non si stancherà di “divorare” il libro, che emoziona fino alla fine. Inoltre il racconto è corredato da pensieri e messaggi che l’autore affida a Daniel, evidenziando come la gioventù odierna sia notevolmente mutata e come l’apporto di Facebook abbia peggiorato la comunicazione tra gli individui, rendendo più difficili i veri rapporti d’amicizia.

L’epilogo
La fine del romanzo è imprevedibile e fantasiosa, capace di strappare qualche lacrima a chi legge e a chi ha vissuto al fianco di Daniel la sua avventura, desideroso di conoscere la ragione e le conseguenzedi quegli strani episodi.
Il lettore, voltando l’ultima pagina di questa incredibile storia, giunge alla fine con un malinconico sorriso sulle labbra.
Ma l’autore ci avverte: non è un addio! La storia proseguirà in un’altra opera, La chiave della vita, da lui già redatta e di prossima pubblicazione.
Allora a noi non resta che aspettare il secondo romanzo per scoprire come proseguirà l’avventura del protagonista.

Selene Miriam Corapi

(direfarescrivere, anno X, n. 105, settembre 2014)
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