Tra universi paralleli e simboli arcani,
l’eterna lotta tra il Bene e il Male
in un romanzo per amanti del fantasy
Da Armando Curcio editore, un’opera d’esordio,
prima di una trilogia, finalista al Premio “Circe”
di Costanza Carzo
«La Volontà. È da questa che ha origine la Vita. E ogni cosa è tenuta insieme dalla forza d’attrazione più potente, l’Amore […] il mio nome è Baal. Sono il riflesso, su questo piano, del Terzo dei Sette raggi d’illuminazione cosmica divina e sono qui per insegnare l’Intelligenza attiva, l’essenza che specializza la materia in trasformazione. E tutto ciò che è Vita».
Già dalle prime parole del Prologo affiora l’idea di un romanzo potente, certamente entusiasmante. Il resto del testo ne conferma l’idea.
Siamo, infatti, dinnanzi a uno urban fantasy efficace e ricco di tematiche intelligentemente costruite e sapientemente narrate. L’opera, che ha partecipato alla prima edizione del concorso letterario “Circe”, promosso dall’omonima Associazione culturale, è risultata la più votata dalla giuria popolare, composta da quaranta lettori volontari, aggiudicandosi il Premio speciale “Circe”. I figli di Baal. La guida rossa (Armando Curcio editore, pp. 512, € 16,90) è molto più di un semplice romanzo fantasy. È una miscela di suspense, avventura, amore, mistero e, ancora, di storia, cultura e conoscenza.
Direttamente ispirato ai videogiochi degli anni Novanta, come Diablo e Baldur’s Gate, I Figli di Baal costituisce il romanzo d’esordio dell’autrice Francesca Costantino, giovane giornalista, scrittrice e blogger (www.raccontifantasy.com).
Primo capitolo di una trilogia, il romanzo narra le vicende di tre personaggi, Sean, Victoria e Jason, le cui vite scorrono lontane le une dalle altre, in dimensioni spazio-temporali parallele.
I giovani protagonisti, ignari della reciproca esistenza, non riescono a ricordare il loro passato ancestrale, la loro unica e comune origine: Baal, uno dei Sette della «Stirpe divina», entità provenienti da Venere incarnate sulla Terra per diffondere tra gli uomini il «messaggio di Evoluzione».
Ma qualcosa d’inaspettato sconvolge i piani: in un’epoca remota e lontana, a causa della sete di potere del demone Mephisto, si scatena una vera e propria guerra tra gli dèi.
Il demone, infatti, contrariamente alle intenzioni originarie della Stirpe cui apparteneva, ha deciso di estendere il suo controllo su tutta la Terra e di dominare incontrastato sugli esseri umani.
Per riuscirci, il perfido Mephisto deve sconfiggere il potente dio Baal, contrario al suo progetto, che nel corso delle ere si è reincarnato in tre individui differenti, i protagonisti della storia.
All’epoca in cui si svolgono i fatti, Sean, è un giovane musicista che abita nella New York degli anni Novanta, Victoria, anche lei giovane e dal carattere ribelle, fa parte di un’antica tribù dell’Italia celtica, mentre Jason è stato imprigionato negli Inferi dal demone Mephisto.
Solo impedendo a Sean, Victoria e Jason di incontrarsi, per confluire nuovamente nella loro unica identità, il demone potrà ottenere la vittoria.
Ostacolati dal suo malefico potere, i tre passeranno parte della loro esistenza a cercarsi tra le diverse dimensioni per potersi finalmente riunire in Baal, uno e trino, l’unico in grado di sconfiggere Mephisto.
Sean, Victoria e Jason faticano a ricordare il loro passato ancestrale, che emerge a tratti e in maniera dolorosa, provocando confusione e incomprensioni; eppure percepiscono un legame, una forza misteriosa che li attrae gli uni verso gli altri. Ce la faranno a ritrovarsi e a far trionfare il Bene?
Il messaggio dell’autrice
Oltre a colpire per la trama intrigante, densa, coinvolgente, per il lessico accattivante e ricercato, per lo stile colloquiale, immediato e vivacissimo, per l’impalcatura e l’intreccio complessi e ben costruiti, il romanzo risulta interessante anche sotto un altro aspetto:
andando a indagare le ragioni intrinseche, forse più profonde, presenti nella volontà dell’autrice, ciò che emerge è l’assennatezza nei confronti della Verità e dell’Amore. Un preciso richiamo a quel compito evolutivo cui tutti siamo invitati a partecipare per elevarci e innalzarci nella più profonda coscienza, consapevolezza e conoscenza di noi stessi, riuscendo, in tale processo di crescita, anche a discernere il Bene dal Male, il positivo dal negativo, la vita dalla morte. Un messaggio, dunque, di speranza e di amore universale.
Anche i protagonisti acquisteranno gradualmente maggiore consapevolezza di sé, delle proprie capacità e abilità, in nome di quell’evoluzione spirituale simboleggiata proprio da Baal, terzo raggio di «Intelligenza Attiva».
Un testo, dunque, interessante sotto più punti di vista. Da cornice, i riferimenti a elementi riguardanti la New age, la musica rock, l’esoterismo, la teosofia, la mitologia, i giochi di ruolo e i videogame che rendono il testo una miscellanea complessa ed entusiasmante.
Ma non solo. La ricca appendice che correda il testo è un ottimo espediente che arricchisce la lettura, fornendo informazioni dettagliate sui luoghi, la simbologia, le «Stirpi e le classi» e su ogni singolo personaggio della vicenda.
Ecco, dunque, che riusciamo a conoscere ciascuno di loro, i valori-guida che li caratterizzano, le loro potenzialità. Tanto coinvolgente e appassionata è la scrittura, che si fa fatica a non provare empatia per i protagonisti.
Una rivalutazione della figura femminile
Inoltre, preme sottolineare un altro aspetto che merita particolare considerazione: la cura, la sensibilità e l’attenzione con cui l’autrice tratteggia Victoria, protagonista femminile del romanzo. Da parte di Francesca Costantino, infatti, vi è il preciso tentativo di emancipare la figura femminile dai ruoli tipici di una società patriarcale. Non più solo madre e moglie devota, qui la donna segue liberamente le inclinazioni del proprio animo, avendo finalmente una possibilità di riscatto.
Il desiderio di giustizia di Victoria non le impedirà, tuttavia, di essere guerriera e madre allo stesso tempo, sottraendosi a ogni concetto precostituito e a ogni retorica.