Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La cultura, probabilmente
Raccontare l’inizio degli anni Venti:
le conseguenze della guerra, il biennio
rosso, la lotta al fascismo e… lo sport
Ritratto italiano di un periodo storico molto cruciale
in un romanzo con sapore d’avventura per Ed. Infinito
di Emiliano Peguiron
Nella notte delle stelle cadenti. Lotta anarchica e ascesa del fascismo negli anni Venti (Infinito edizioni, pp. 144, € 14,00) di Maurizio Casarola, giornalista e autore di altri due volumi per Infinito edizioni (Frank Chamizo. La Rivoluzione della Lotta e Domani si va all’assalto) è un romanzo storico particolarmente ambizioso che è introdotto dalla Prefazione di Lucio Rizzica, anch’esso giornalista e scrittore.
L’autore racconta attraverso la voce narrante del protagonista Lorenzo Cartulli le vicende in un arco temporale di tre anni, dall’agosto del 1918 all’agosto 1921.
Di particolare importanza, come si avrà modo di vedere in seguito, sono i luoghi in cui la trama si sviluppa e a cui i fatti si intrecciano in maniera indissolubile, ovvero in ordine di apparizione: il passo del Tonale, Popetto in Lunigiana, La Spezia, Fivizzano, Vezzano Ligure, Sarzana.
Altri aspetti centrali sono, sempre nella cornice storica degli anni Venti, il legame tra guerra e sport (in particolare il “fare a braccia” e il pugilato), e l’opposizione tra la bellezza dei contesti naturali descritti attraverso gli occhi di Lorenzo e l’orrore della guerra, della fame e della miseria che essa porta con sé e delle successive violenze dei fasci da combattimento.
Vediamo ora in dettaglio i temi principali di questo avvincente romanzo storico che nel suo scorrere con grande rapidità ha il pregio di informare e spingere alla curiosità per eventuali approfondimenti, da un punto di vista locale e di conseguenza identitario, circa gli eventi storici dal primo dopoguerra in poi.

Luoghi tematici
Il legame tra luoghi e argomenti trattati risulta ben saldo. Infatti, la maggior parte dei capitoli porta il titolo dei piccoli paesi e delle città che il protagonista attraversa. Il giovane alpino Cartulli inizialmente si sposta dalla Lombardia, dove avvengono gli ultimi efferati combattimenti della Grande guerra, a Popetto, suo paese natale, luogo in cui la natura incontaminata regna sovrana e in cui risiedono tutti i suoi affetti più cari che, però, patiscono la fame dovuta alla povertà causata dalla fine del conflitto. Sarà l’amore per Ida, appena trasferita a Fivizzano per questioni lavorative, a spingere il ragazzo nella città di La Spezia per trovare anch’esso un lavoro presso un cantiere navale. A questo punto si registra un cambio repentino sia per gli anni vissuti (siamo all’inizio del 1920) sia per il cambiamento della realtà in cui il protagonista si imbatte: dalla campagna alla città e dalla logica contadina, più vicina al vissuto del protagonista, a quella operaia che è in via di sviluppo dal punto di vista di classe e coscienza sociale. Il territorio spezzino rappresenta uno dei “luoghi tematici” principali di questo romanzo per la potente influenza che esercita sul protagonista, l’ambiente fisico e sociale in cui Lorenzo ha i primi contatti con le rivolte operaie e gli anarchici.
Ancora, Fivizzano e Sarzana rappresentano luoghi di tragedie che smuovono l’animo del giovane, tornato dalla guerra soltanto due anni prima: e sono rispettivamente il terremoto e le lotte tra gli anarchici e i fasci da combattimento.
Qui si muovono personaggi realmente esistiti e un altro tema di sottofondo, che può sembrare abbastanza insolito data la gravità degli altri eventi: lo sport, in particolare il pugilato…

Tra l’indagine storica e l’amore per lo sport
Chi sono questi personaggi storici? Il primo che l’autore riporta alla memoria è il sergente degli alpini Ernesto Taborelli, eroe caduto proprio sul fronte del Tonale nel 1918. Sul finire del primo capitolo il protagonista si imbatte in Sandro Pertini e, nella seconda parte, fa la conoscenza di Dante Carnesecchi, anarchico e figura affascinante che introduce al protagonista la logica della lotta operaia. Inoltre, come l’autore ci informa verso la fine della storia, personaggi minori e meno conosciuti, storicamente parlando, fanno parte dell’infanzia e dell’albero genealogico di chi scrive.
Il racconto storico si fonde però con la nobile disciplina della lotta. “Fare alle braccia” è un’espressione che ricorre sin dall’inizio della storia e pervade l’intero romanzo. I personaggi che Cartulli incontra, effettivamente, sono tutti legati e appassionati allo sport del pugilato. Quest’ultimo ha una valenza storica e al tempo stesso identitaria, rappresentando un modo inedito di raccontare i fatti avvenuti dal primo dopoguerra in poi. Un modo di dimenticare gli orrori passati e di affrontare le difficoltà del presente, oltre che le problematiche della fame, della miseria e dell’avvento del fascismo che si profilano sul finire di questa interessante storia.

Il personaggio
Se tutti i personaggi che il protagonista incontra e con i quali si relaziona sono realmente esistiti, cosa dire di Lorenzo Cartulli? Nell’Epilogo l’autore afferma che l’alpino proveniente da Popetto in Lunigiana è un caduto della Prima guerra mondiale. Il suo nome appare su una lapide e l’autore, per mancanza di fonti, non ha potuto ricostruire la sua storia. Da quello che apparentemente può rappresentare un problema diventa il punto di forza: Lorenzo riceve una nuova vita, questo il lato di maggiore invenzione del romanzo, diventando la guida e il narratore di eventi che in realtà non avrebbe potuto vivere.
Infine, ponendo la lente sul protagonista del romanzo in questione si possono trarre numerosi spunti. Il principale è che gli occhi di Lorenzo Cartulli diventano quelli del lettore. Attraverso di essi, infatti, si seguono tutte le vicende storiche e le avventure (o disavventure).
Infine, un appunto doveroso sul titolo: La “notte delle stelle cadenti” è un riferimento alla notte del 10 agosto, San Lorenzo, che è la data di nascita di Cartulli, un soldato che non ha potuto vedere tutte le stelle cadenti che seguono il 1918 e che nel finale del romanzo, al contrario, ha intenzione di ammirare in occasione del suo ventunesimo compleanno.

Emiliano Peguiron

(direfarescrivere, anno XVIII, n. 196, maggio 2022)
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