Anno XX, n. 225
novembre 2024
 
La cultura, probabilmente
Una relazione complessa e ambigua:
quando l’indagine sul sentimento
assume le sembianze di un thriller
Per Nep edizioni Sabrina Daniela Sciacca lascia il segno,
grazie ad amore e mistero. Prefazione di Antonella Napoli
di Elena Cangiamila
Un romanzo in cui si fondono perfettamente passione e mistero, descrivendo con lucidità e chiarezza le mille sfaccettature che caratterizzano, e ancor più definiscono, il sentimento amoroso. A subire le ansie e i turbamenti generati dalla complessità e dall’ambiguità dei suoi stessi sentimenti la protagonista, Sara, una giovane donna combattiva e indipendente, ma allo stesso tempo dolce, ingenua e fragile, la cui vita viene sconvolta da due uomini completamente diversi tra loro: il rassicurante Chris e l’intrigante Mattia.
Questa la storia raccontata ne La doppia trama di un amore (Nep edizioni, pp. 344, € 15,00), opera di esordio per Sabrina Daniela Sciacca, in cui tutto sembra già sentito ma niente è come sembra: né i due uomini che confondono e scuotono Sara sul piano emotivo, né le sottotrame che irrompono nelle vite dei tre personaggi. Ciò che potrebbe apparire come un semplice dubbio amoroso, finisce quindi per assumere le minacciose sembianze di una scelta in grado di condizionare l’intera esistenza della protagonista, il suo futuro e la sua incolumità.

Un nuovo sottogenere: il thriller sentimentale
L’opera, appartenente alla “Scuderia letteraria” di Bottega editoriale, è corredata da una Prefazione a cura di Antonella Napoli, editor senior e critica letteraria, mediante la quale è colto alla perfezione uno dei suoi intenti. Ovvero, per citare le sue parole, quello di «rendere l’ambiguità costitutiva del sentimento non un’ammissione di sconfitta circa la sua conoscibilità, bensì un punto di forza dal quale si diparte una trama ricca di efficaci espedienti narrativi».
Infatti, come è stato scritto in precedenza, ne La doppia trama di un amore niente è quello che sembra, e questo vale anche per il genere letterario a cui appartiene l’opera: nonostante il romanzo possa essere classificato prevalentemente nel genere sentimentale, esso racchiude in sé alcuni elementi che consentono al lettore di percepire il brivido e la tensione tipici dei thriller, la sensazione tanto coinvolgente quanto conturbante che al quadro completo manchi ancora qualcosa. Il dramma che deriva dall’incertezza amorosa viene infatti amplificato dalle sottotrame che influenzano, e che inevitabilmente stravolgono, le vite dei protagonisti, il cui futuro sembra più di una volta come appeso a un filo. A questo proposito, se stranamente l’indecisione di Sara la cristallizza immediatamente in una situazione di immobilità e paralisi, molti personaggi secondari svolgono invece un ruolo essenziale nel portare avanti l’azione all’interno del romanzo, generando tanto situazioni di crisi quanto momenti di conforto, e costringendo i tre personaggi principali a subire le loro macchinazioni.

Il fascino e il turbamento del doppio: l’ambiguità del sentimento amoroso
Unitamente all’aria di mistero e inquietudine, l’opera è pervasa da incertezza e dubbio, due delle infinite e potenti sfumature che caratterizzano ciò che chiamiamo amore. Durante la sua relazione con Chris, affascinante pilota di jet privati, Sara è così assuefatta da queste sensazioni da non rendersi conto di esserne schiava. Il suo non è un rapporto a distanza, bensì, come lei stessa lo definisce, un rapporto «part-time», condizionato dal lavoro dell’uomo che lei ama infinitamente, ma che puntualmente sparisce per settimane e l’abbandona alla sua solitudine. Sara è il porto sicuro di Chris, pur essendo per se stessa un mare in tempesta. Così convive con le sue insicurezze, resiste alla lontananza e sopravvive alle sue giornate attendendo pazientemente il ritorno di lui. Dell’ambiguità dei suoi stessi sentimenti, del dualismo tra ciò di cui ha bisogno e ciò che veramente vuole, Sara si rende pienamente conto solo quando Mattia irrompe con forza nella sua vita, risollevando tutte le incertezze e i dubbi che ella aveva ormai seppellito in fondo al suo cuore.
La doppia trama che contraddistingue il sentimento amoroso e che viene sviluppata nel corso dell’intero romanzo, non è visibile soltanto attraverso le emozioni ambigue e contrastanti che la protagonista prova per entrambi i suoi contendenti ma si dipana anche tramite le personalità e i diversi modi di agire degli uomini coinvolti, che Sara stessa definisce opposti come il giorno e la notte. Se Chris è riflessivo, pacato e premuroso, Mattia è un ammaliatore, strafottente e misterioso. Come il giorno e la notte, i due sono diversi, e come il giorno e la notte i due appaiono complementari. Ma nonostante questa apparente complementarità, nessuno dei due uomini è interamente buono o cattivo: all’incostanza di Chris corrisponde la presenza di Mattia, alla prepotenza di quest’ultimo, la dolcezza dell’altro. Luce e ombre sono quindi presenti in entrambi i personaggi, rendendo i loro caratteri sempre più complessi e generando conseguentemente in Sara quei contrastanti sentimenti di attrazione-repulsione che contribuiscono ad aggravare la sua indecisione.

Sara: la perfezione di un personaggio imperfetto
La complessità caratteriale di Chris e Mattia contraddistingue naturalmente anche Sara, narratrice e protagonista indiscussa del romanzo, donna forte e allo stesso tempo fragile. Così, il personaggio di Sara, perfetto nella sua imperfezione, diventa uno dei grandi punti di forza del romanzo: le sue debolezze, insicurezze e contraddizioni riflettono quelle dell’animo umano, il bisogno di amore e protezione che la caratterizza la accomuna ai lettori, i quali riescono dunque a riconoscersi nei suoi stati d’animo, nelle sue emozioni. Anche nella Prefazione possiamo ritrovare un’analisi a questa donna, che si ritrova «attraverso la penna dell’autrice, […] fotografata nel bel mezzo di questo groviglio inestricato di desideri e frustrazioni, sensazioni e reticenze. La nota più autentica del ritratto che la Sciacca ci offre sta proprio nella consapevolezza che, da questo groviglio, non è facile uscire.
Sara non riesce a trovare il bandolo della matassa, anzi questa sembra infittirsi sempre più a ogni suo tentativo di venirne a capo.
Forse anche perché a volte, è bene ricordarlo, la bellezza sta proprio nel naufragio, secondo una metafora che Leopardi ci regalò in altro contesto.»
Le imperfezioni di Sara, così simili alle nostre, hanno perciò il potere di renderla credibile. Ed è proprio questa credibilità, assieme alla grande capacità dell’autrice di riuscire a parlare di sentimenti complessi con parole estremamente semplici, a rendere il romanzo godibile e scorrevole in ogni sua parte, anche nei momenti in cui il dramma derivante dall’indecisione e dal turbamento raggiunge il suo culmine.

Elena Cangiamila

(direfarescrivere, anno XV, n. 160, maggio 2019)
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