La descrizione della passione con cui due corpi si intrecciano rientra nei tòpoi letterari: questo romanzo, con disinvoltura e agilità, compie l’ardua impresa di profanare il canonico schema espositivo del romanzo di genere erotico. L’esordiente scrittrice Emanuela Cangemi, già musicoterapeuta, per dar corpo alle sue riflessioni, ha creato un avvincente intreccio di relazioni lavorative e personali tra due personaggi apparentemente inconciliabili: una brillante e razionale psicologa e uno spavaldo e passionale giornalista, entrambi incuriositi e, a tratti, esasperati l’uno/a dall’altra/o. Maggiore movimento al romanzo è dato dallo scopo del loro incontro: la stesura di un saggio psicoerotico sulla comunicazione di coppia. Attraverso l’odierno mezzo di comunicazione per eccellenza (la chat dei social) i due si scambiano pensieri e opinioni con innumerevoli ed esilaranti battibecchi. Ambientato nel 2016, il «Breviario» di Comunicazione erotica. Romanzo psicologico in chiave musicoterapica (Falco editore, pp. 114, € 13,00) descrive il viaggio esplorativo all’interno delle diverse concezioni che i protagonisti hanno dell’eros, porta alla luce le pulsioni carnali e ne dimostra una nuova e interessante trasposizione in chiave musicoterapica.
Un incontro guidato genera una positiva metamorfosi
Nel corso della lettura, ci troviamo di fronte a una più approfondita descrizione dei caratteri dei protagonisti, Aurora e Filippo, grazie all’ausilio di altri due personaggi: Giulia e Andrea. La tecnica di inserire nuove voci, oltre a quelle dei protagonisti, per portare alla luce più sfaccettature dei caratteri dei due antagonisti, rientra nella struttura classica del genere romanzo, ma in questo caso ha anche la funzione di condurre la trama a compimento. Gli amici fraterni, Giulia per Aurora e Andrea per Filippo, consolano, supportano e sopportano i protagonisti, ma la loro funzione chiave è quella di metterli davanti alle difficoltà e, in modo indiretto, spronarli ad affrontare il rispettivo nemico, che sia direttamente l’altro/a oppure la diversa forma di impulso passionale che provano. Giulia e Andrea assolvono una funzione quasi genitoriale: accompagnano i protagonisti fino all’incontro dell’uno/a con l’altra/o, agiscono da dietro le quinte, in maniera soffusa, ma assolutamente indispensabile al compimento del romanzo. Coronamento di tale incontro è la nascita del saggio psicoerotico sulla comunicazione di coppia, nel quale Aurora e Filippo creano, non senza difficoltà, dei loro alter ego: posano l’ascia di guerra e si vengono incontro.
Aurora e Filippo hanno compiuto una mutazione parallela a quella compiuta dal genere del romanzo stesso: sono riusciti ad andare oltre i propri limiti caratteriali creando delle nuove personalità, unendosi e fondendosi tra loro; allo stesso modo, il romanzo ha subìto non solo una mutazione, ma una vera e propria trasformazione in positivo del genere erotico, da basso, ossia esplicito e carnale, ad alto, cioè elegante, sensuale, raffinato e musicale.
La vera essenza dell’Amore attraverso le sue melodie
«Purtroppo, siamo tutti portati a considerare il sesso e la sensualità come qualcosa di esclusivamente fisico, dimenticando che, in realtà, tutti i sensi e le emozioni sono coinvolte e che queste vanno comunicate, perché fanno parte dell’atto amoroso». Cangemi è riuscita non solo a dare forma concreta e fluida alla sua causa, ma a portare agli occhi e ai cuori dei lettori una nuova chiave interpretativa delle pulsioni amorose, senza cadere nel banale o nello scontato. Aurora, alter ego dell’autrice, propone al giornalista Filippo un lungo elenco di termini soft da utilizzare nella descrizione degli atti erotici: è il passo con cui l’autrice si mette a nudo ed esterna con maggiore forza il suo desiderio di rinnovare il linguaggio con cui si espone la passione erotica. Nel testo sono molteplici i momenti di chiaro confronto tra i due modi di raccontare e descrivere le azioni amorose: la scrittrice ha dato nuova luce alle descrizioni arrivando al medesimo risultato. Come è riuscita a compiere tale mutamento? Ha inserito quello che troppe volte viene escluso, dimenticato e sormontato dai soliti clichés: l’Amore.
Principale innovazione del testo è quella di aver presentato tale cambiamento utilizzando attivamente la musicoterapia. «L’innamoramento, presente nella sonata per pianoforte di Beethoven dedicata alla sua alunna prediletta. La crescita di questo innamoramento, nella composizione per pianoforte di Liszt e l’espressione sensuale della coppia, espressa a mio parere dal Bolero di Ravel»: è così che l’autrice associa il tempo musicale a quello dell’Amore. Non capita tutti i giorni di trovare nelle letture degli accostamenti di emozioni a forme e strutture musicali: ogni individuo, nel proprio quotidiano, associa stati d’animo a suoni e musica, ma risulta complesso riuscire a trasformare tali sensazioni in parole, in descrizioni. Cangemi ha applicato un modello descrittivo in chiave musicale, per raccontare il crescendo della passione e ha mostrato ai non addetti ai lavori l’importanza di dare peso e concretezza ai suoni del corpo, della mente e dell’anima.
Lo sguardo rivolto al futuro
Il romanzo si configura come antesignano di un innovativo modo di concepire l’eros letterario. Un monito di cambiamento trasuda dalle parole di Aurora al fine di creare nuovi “iniziati” al genere, nuovi adepti. Tuttavia, gli appassionati del genere erotico tradizionale non abbandoneranno facilmente la propria posizione. Ma siamo sicuri che, al termine di questa lettura, i medesimi amanti del genere non abbiano alcun rammarico notando inevitabilmente la differenza dell’esposizione degli atti erotici? Lasciamo ai lettori la risposta.
Sabrina Spina
(direfarescrivere, anno XII, n. 129, ottobre 2016)
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