Anno XXI, n. 230
aprile 2025
 
La cultura, probabilmente
I nuovi libri per bambini: se il gioco
si fa spazio per divulgare e tutelare
i loro diritti e i loro particolari bisogni
Da Armando editore, una raccolta di saggi traccia il profilo
e la poetica di una moderna letteratura italiana per l’infanzia
di Angela Patrono
Considerata a torto per decenni “letteratura di serie b”, quella per l’infanzia ha ormai acquisito una propria autonomia nel panorama editoriale italiano. Merito di autori che hanno saputo rinnovarne linguaggi e tematiche, mettendo al primo posto il bambino e i suoi diritti fondamentali. Gli scrittori per l’infanzia del passato, infatti, davano la priorità a elementi didattici e moralistici che alla lunga potevano annoiare i piccoli, calpestando le esigenze tipiche della loro età: il gioco, il divertimento, la scoperta creativa. Con l’avvento di un grande innovatore come Gianni Rodari, seguito in tempi più recenti da Bianca Pitzorno e Roberto Piumini, c’è stata una decisa inversione di tendenza.
Su queste premesse si fonda il libro a cura di Enzo Catarsi, La fantasia al potere. Gli scrittori dei bambini tra gli ultimi due secoli (Armando editore, pp. 176, € 16,00). L’opera è una raccolta di otto saggi che illustrano l’evoluzione della letteratura dell’infanzia prendendo in esame gli autori più significativi degli ultimi anni.

La riscoperta del linguaggio infantile
Se il primo saggio, a firma di Catarsi, traccia un’interessante panoramica sugli scrittori per ragazzi degli anni Novanta, ciascuno dei successivi è invece dedicato a un particolare autore contemporaneo: Stefano Bordiglioni, Nicoletta Costa, Anna Lavatelli, Beatrice Masini, Emanuela Nava, Chiara Rapaccini e Silvia Roncaglia.
Il libro non si limita alla sola analisi bibliografica, ma scava a fondo nella poetica di ogni autore, portandone alla luce i punti di forza e le caratteristiche salienti.
Nel complesso, emerge un elemento di rottura con il passato: il rispetto dell’identità del bambino, che porta gli scrittori a comunicare nella «lingua dell’infanzia», idioma che appartiene al modus pensandi dei piccoli personaggi rappresentati. La maggior parte delle volte sono proprio i bambini a esporre i loro pensieri, spesso contrastanti rispetto a quelli degli adulti. Ne sono un esempio i racconti di Stefano Bordiglioni, maestro di scuola primaria e grande conoscitore dell’universo infantile. In opere come La congiura dei Cappuccetti o Dal diario di una bambina troppo occupata, l’incomprensione con il mondo dei “grandi” sfocia nella ribellione. I bambini rivendicano il loro diritto di giocare ma anche di venire trattati come esseri pensanti con delle proprie esigenze.

Temi impegnati o giocosi per protagonisti che lasciano il segno
La dimensione ludica è un tratto fondamentale, lo si evince principalmente in autori come lo stesso Bordiglioni, ma anche in Chiara Rapaccini, che nelle sue storie, ironiche e irriverenti, introduce elementi di disturbo: personaggi che rompono gli schemi come la piccola Debbora (con due “b”), spietata osservatrice della realtà, che si schiera contro le mode e le convenzioni dettate da adulti superficiali ed egoisti. I nuovi autori per bambini rivoluzionano anche il lessico e lo stile, facendo nascere commistioni tra generi come in Silvia Roncaglia, che in Chi ha rapito Giallo Canarino? gioca con la musicalità della poesia e in Orco qua orco là crea una situazione surreale dando al bambino protagonista il buffo nome di Peonia Rosa.
La creatività dei piccoli viene stimolata anche dalle fantasiose illustrazioni di Nicoletta Costa, che, con il suo inconfondibile tratto, disegna le tenere avventure di Giulio Coniglio e della Nuvola Olga, piccoli eroi che da anni conquistano il cuore dei bambini.
Le nuove leve della scrittura per l’infanzia si distinguono anche per gli argomenti affrontati, che non disdegnano l’approfondimento psicologico come nell’ormai celebre Paola non è matta di Anna Lavatelli, ritratto di una bambina con genitori separati. Sempre Lavatelli nella serie dei Diariocuore esplora la delicata età della preadolescenza, tema trattato anche dalla collega Beatrice Masini, la cui poetica parla di trasformazione e diversità. Tematiche forti, coraggiose, “adulte”, che non ignorano nemmeno il più grande tabù: la morte. Argomento troppo spesso taciuto, nascosto o contraffatto, Masini ne parla con estrema sincerità e delicatezza in libri come Se è una bambina. Un’altra autrice che ha fatto di temi impegnati la propria bandiera è Emanuela Nava che, forte delle proprie esperienze personali in Africa, tratta con successo temi come l’integrazione e il rispetto dell’altro, credendo che «la scrittura abbia un potere unico e “curativo”».

Una formula vincente
I sette critici, autori dei saggi insieme a Catarsi, hanno saputo valorizzare i tratti distintivi degli scrittori in questione, fornendo all’occorrenza estratti dei loro testi e corredando ogni saggio di un vasto apparato bibliografico. Ne risulta un’opera organica e di assoluto interesse sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati di letteratura per l’infanzia. Questa raccolta di saggi contribuisce a dare un nuovo slancio a tale genere letterario in Italia, offrendo una panoramica del contesto editoriale dove attualmente si registra un netto sorpasso degli autori stranieri. Ecco perché i sette autori presentati sono la risposta italiana al generale calo dei lettori in età scolare. Le loro storie sono spazio di crescita e di apprendimento, ma anche terreno di gioco dove piantare i semi della fantasia, divertendo e divertendosi, senza trascurare i valori fondamentali dell’altruismo e del rispetto. È questa la formula magica della nuova letteratura per l’infanzia che nel saggio a cura di Catarsi si rivela vincente.

Angela Patrono

(direfarescrivere, anno IX, n. 91, luglio 2013)
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