Anno XXI, n. 230
aprile 2025
 
La cultura, probabilmente
La complessità della psiche femminile:
una rilettura moderna e interculturale
al passo con i mutamenti della società
Tre rimandi biblico-mitologici manifestano i poteri della donna
e riaffermano la sua dignità di persona, da D’Ettoris editori
di Eliana Grande
«Eva, Venere e Minerva rappresentano le tre principali tipologie psicosessuali femminili che determinano in maniera differente il potere della donna». In sintesi, questa definizione tratta dalla Premessa riassume il percorso all’interno della psiche femminile proposto dalla giornalista pubblicista e critica d’arte, nonché docente di lingue straniere in diverse scuole superiori italiane, Nicoletta Hristodorescu, nel suo ultimo e interessante libro intitolato – appunto – Eva, Venere e Minerva. Il potere della donna (D’Ettoris editori, pp. 312, € 19,00).
È un percorso ricco di riferimenti e rimandi, validi spunti di riflessione e approfondimento per il lettore interessato a una tematica attuale come quella incentrata sull’identità femminile, che comporta la promozione e la salvaguardia dei diritti e della dignità delle donne nei più svariati contesti sociali e culturali, e la possibilità di favorire sempre di più una nuova modalità di realizzazione dell’identità di genere, sia maschile che femminile. Il tutto insieme a una rigenerata pratica di interrelazione fra i sessi, fondata non più sulla sopraffazione o l’imitazione, ma sul rispetto, la reciprocità e la complementarietà, nell’uguaglianza dei diritti e della dignità della persona, intesa come categoria al di sopra delle differenziazioni di genere.
La finalità del libro, o almeno una delle finalità, appare dunque essere quella di favorire l’autoconoscenza e l’autorealizzazione femminile, nell’alveo di una più generale comprensione dei profondi mutamenti sociali e culturali intercorsi a cominciare dal secolo scorso, e ancora in atto.

Costruzione della personalità e contesto familiare
«Il cammino della donna verso la femminilità è diverso dal cammino dell’uomo verso la virilità, anche se il primo camminamento evolutivo incrocia il secondo e per molti aspetti lo condiziona». Partendo da questo presupposto fondamentale, il discorso della Hristodorescu si presenta fin dalle prime pagine costruito su di una griglia metodologica lineare e originale, volta a offrire un punto di osservazione e analisi del delicato processo evolutivo che conduce alla strutturazione dell’identità femminile secondo le tre diverse tipologie prese in esame. Viene così a mostrare come le interazioni e le dinamiche psicologiche vissute fin dalla primissima infanzia, all’interno del contesto familiare, culturale e sociale di appartenenza, svolgano un ruolo determinante nell’affermazione di uno specifico “tipo psicologico” anziché di un altro.
In primo luogo va preso in considerazione il rapporto con la madre, che è «il primo “obietto” (oggetto) d’attaccamento e d’investimento» e il cui «“potere” sull’infante è all’inizio così grande da costituire (nell’inconscio collettivo) il prototipo di ogni altra forma di potere temuto o auspicato». Per quanto riguarda il rapporto con il padre, esso «non è meno significativo di quello con la madre nella formazione della personalità infantile, anche se la sua influenza incide in modo differente, espletandosi in tempi successivi». Ma il rapporto con la madre e quello con il padre, presi in considerazione singolarmente e isolatamente, non danno che «un’immagine parziale del quadro nell’ambito del quale si forma la personalità infantile», giacché il «principale fattore relazionale che influisce sullo sviluppo psichico dei bambini risulta invece insito nella dinamica interattiva esistente all’interno della famiglia […] dai rapporti d’interazione che caratterizzano la coppia genitoriale e dalla posizione che la madre occupa nel contesto familiare».

Eva, Venere e Minerva
È proprio da questa relazione triadica madre-padre-figlia, e dalla modalità in cui essa si realizza, che scaturiscono e vanno via via costruendosi i tre modelli-base di sviluppo psicosessuale della personalità femminile individuati dall’autrice nelle tipologie “Eva”, “Venere” e “Minerva”. Esse si configureranno e si manifesteranno in maniera specifica, però, solo in età adulta, al termine del lungo processo di maturazione psicologica che vedrà la donna confrontarsi e reagire non solo in relazione al contesto familiare di origine, ma anche all’ambiente sociale e culturale in cui è inserita. Infine, per avere un quadro completo di osservazione e analisi, a tali influenze esterne vanno affiancate le specifiche tendenze personali presenti in ciascun individuo e che, dunque, agiscono – per così dire – dall’interno, nella determinazione di una tipologia piuttosto che di un’altra. In sintesi, possiamo concludere con la Hristodorescu che «L’orientamento della donna verso una determinata tipologia è […] il prodotto di un compromesso con se stessa e con l’ambiente sociale in cui ella vive». E, trattandosi di un “compromesso”, «ogni orientamento tipologico sarà in realtà spurio, in quanto in ciascun tipo sarà possibile “trovare caratteristiche di un altro tipo, talvolta esattamente opposte al primo”».
Naturalmente non è possibile rendere conto in maniera esaustiva di tutte le complesse sfaccettature e degli approfondimenti che l’autrice propone in merito a queste tre tipologie femminili, per i quali rimandiamo direttamente alla lettura del testo. Qui ci limitiamo a riportare la distinzione generale dei tipi psicologici e l’individuazione di “Eva” come «tipologia femminile materna», “Venere” come «tipologia femminile narcisistica» e “Minerva” come «tipologia femminile-virile».
Ciascuna di queste tre categorie si dirama, poi, in ulteriori sottotipi, a seconda delle dinamiche relazionali e delle attitudini soggettive che caratterizzano in maniera ogni volta diversa la personalità individuale.

Il potere della donna
Può essere interessante proporre un’ultima riflessione sul concetto di potere e sulla sua valenza quando lo colleghiamo all’identità femminile, premettendo naturalmente che, anche in questo caso, si tratterà solo di un accenno, estrapolato dal discorso ben più approfondito della Hristodorescu. «Il concetto di “potere” – scrive l’autrice – è un concetto dai confini molto fluidi, che può essere inteso in un’ampia gamma d’accezioni (psicologiche, sociologiche, politiche o filosofiche) diverse le une dalle altre, secondo l’ottica attraverso la quale tali accezioni sono interpretate o interpretabili». In linea di massima possiamo affermare che esso consiste nella «capacità di un soggetto di conseguire in modo intenzionale, e non accidentale, determinati scopi in una sfera specifica della vita sociale». Da ciò «appare evidente il fatto che “avere” il potere sia connesso alla capacità di controllo o d’azione che una persona ha su un’altra, a vari livelli (affettivi, intellettivi, economici) e in varia misura». Esistono forme di «potere palese», immediatamente manifeste e collegate alle categorie dell’“avere” e del “fare”, e forme di «potere occulto», più nascoste ma non meno influenti e focalizzate, piuttosto, sull’“essere”. A seconda della propria tipologia psicologica ogni donna tende all’autorealizzazione in maniera diversa, avvalendosi del potere legato all’“essere” (come avviene per i tipi “Eva” e “Venere”) o a quello legato al “fare” (come avviene per il tipo “Minerva”). Ma, alla fine, ciò che conta è che, «essendo profondamente diversi i bisogni di ciascuna tipologia femminile, ogni donna deve poter scegliere liberamente la propria linea di sviluppo senza la paura di essere emarginata o accusata di conservatorismo se preferisce la tradizione all’innovazione» oppure «di essersi mascolinizzata, per adeguarsi a una parità tra i sessi irriguardosa della specificità».

Eliana Grande

(direfarescrivere, anno VIII, n. 76, aprile 2012)
Invia commenti Leggi commenti  

Segnala questo link ad un amico!
Inserisci l'indirizzo e-mail:

 


Direzione
Fulvio Mazza (Responsabile) e Mario Saccomanno

Collaboratori di redazione
Ilenia Marrapodi ed Elisa Guglielmi

Direfarescrivere è on line nei primi giorni di ogni mese.

Iscrizione al Roc n. 21969
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza n. 771 del 9/1/2006.
Codice Cnr-Ispri: Issn 1827-8124.

Privacy Policy - Cookie Policy