CORSISTI E STAGISTI
Negli
anni, grazie soprattutto alla Scuola di Redattore di casa editrice (www.scuoladiredattore.it) tanti sono stati i corsisti e gli stagisti che hanno
imparato i trucchi del mestiere, e, in alcuni casi mettendoli in pratica,
proseguendo così la loro esperienza ben oltre il periodo di stage. Abbiamo
chiesto ad alcuni di loro di darci la propria opinione sul percorso insieme:
per una volta, non è toccato a noi giudicare… ma siamo stati l’oggetto di una
piacevole valutazione.
Di
seguito, il parere di ex corsisti e/o stagisti:
www.bottegaeditoriale.it/primopiano.asp?id=194
(intervista a Cecilia Rutigliano, fondatrice e direttrice editoriale di Edilia, e a Maristella Occhionero, fondatrice e
direttrice de La Ruota Edizioni, sulla loro esperienza da corsiste e
stagiste)
www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=159 (intervista
ad Annarita Calaudi, direttrice di Genesis Publishing, che racconta la sua esperienza
da corsista)
www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=152
(intervista a Martina Oliva, che racconta la sua esperienza da corsista e stagista)
www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=165
(articolo di Elisa Barchetta, che racconta la sua esperienza da corsista e stagista)
www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=160 (intervista a Emanuela
Catania, libraia di Unicorni di carta)
www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=181
(intervista a Costanza Lindi, fondatrice dell’agenzia Settepiani, che racconta la sua esperienza
da corsista)
Nei
seguenti paragrafi sono state raccolte altre testimonianze.
Post n.1
Riporto di seguito il
mio parere su Bottega e sullo stage da me svolto a Rende.
La prima cosa che mi
sento di dire – e che ribadisco sempre a tutti coloro a cui racconto questa
esperienza – è che ho apprezzato molto che Fulvio [il direttore
Mazza, Ndr] abbia mantenuto la parola data: durante il colloquio
telefonico, infatti, mi fu proposto uno stage in loco (e non
on line come, invece, gli avevo proposto io) e mi fu profilata un’eventuale collaborazione
con la società qualora avessi saputo dimostrare le mie capacità, la mia
competenza e, soprattutto il mio impegno, durante il tirocinio. E così è stato.
Questo è stato il punto di partenza del mio stage: una seria e
veritiera premessa da cui partire. Ed è un aspetto da non sottovalutare
perché (e posso dirlo per esperienza perché quello svolto a Bottega non era il
mio primo stage nel settore editoriale) accade spesso che per avere manodopera
a costo zero ti vengano fatte promesse che, già in partenza, si è consapevoli
di non voler mantenere. Ecco, io posso dire che questa non è la politica
seguita da Bottega: Fulvio dà concretamente una possibilità allo
stagista il quale, se la saprà mettere a frutto, concretizzerà quella iniziale
promessa di collaborazione lavorativa. Questo è stato ad esempio quello che è
accaduto a me o anche a Cecilia [la coordinatrice Rutigliano, Ndr].
Altro grande merito di
Bottega è quello di responsabilizzare gli stagisti: non si fanno
fotocopie, ma libri! Non si usa il telefono per ordinare caffè, ma per parlare
con autori e case editrici. Ricordo bene quando feci la mia prima telefonata ad
un autore: ero emozionatissima e contentissima perché dialogare con gli autori
e con gli editori è appannaggio dei redattori, dei direttori editoriali, dunque
di gente specializzata. Allo stagista, solitamente, non si affidano questi
incarichi. Ma a Bottega, invece, sì! E questo gratifica molto perché fa capire
che si sta investendo su di te, che non ti si sta facendo fare solo il “lavoro
sporco” (cioè quello tecnico come editing, controlli automatici…) ma anche
quello “nobile” (e, per esperienza pregressa, posso dire che solitamente agli
stagisti questo tipo di incarichi non viene affidato).
Poiché si è trattati
come dipendenti si ha la possibilità di partecipare attivamente alle riunioni
redazionali (altro grande vantaggio da cui, in genere, lo stagista
viene esentato), dunque non come spettatore passivo ma come interlocutore
attivo: questo dà la possibilità di confrontarsi con un team di esperti del
settore, veterani del mestiere e, pertanto, di comprendere meglio le dinamiche
aziendali, le strategie di mercato, le scelte editoriali...
Ancora: Bottega dà la
possibilità di partecipare a presentazioni dei libri, fiere, e premi
letterari: anche queste esperienze non capitano tutti i giorni e, perciò,
vanno vissute appieno perché molto formative.
Sono molto contenta e
soddisfatta del mio stage svolto a Bottega perché mi ha dato la possibilità di
diventare un’esperta del settore, di conoscere dal di dentro un mondo (quello
dei libri), per me, affascinante e stimolante, e soprattutto di formare la mia
figura professionale.
Se dovessi dare un
consiglio ad uno stagista, direi di impegnarsi ogni giorno, di cercare di fare
tesoro degli insegnamenti, di essere disposto a piccoli inevitabili sacrifici,
di essere puntuale (negli orari e nelle consegne) e, se possibile, di
aggiungere lui qualcosa di nuovo alla società: perché quello che si
respira a Bottega è l’americana chance. Qui viene data
la possibilità allo stagista di formarsi ma, soprattutto, di
trasformarsi in un professionista. È chiaro, però, che sarà cura del
tirocinante far vedere il suo talento, cercare di essere una spugna e mettere a
frutto l’esperienza vissuta.
Spero che il mio parere
possa tornarvi utile. Vi assicuro che è un’opinione sincera e sentita, anche
perché (chi mi ha conosciuto lo sa) sono una persona diretta e schietta.
Giulia De Concilio
Post n.2
Rispondo sicuramente con
piacere ed interesse.
Dei punti forti dello
stage pratico-specialistico sottolineo:
- il lavoro quasi
immediato sui testi d’agenzia, visto che la teoria è sì importante, ma in
questo campo si fonda soprattutto sulla preparazione appunto teorica che un
aspirante redattore ha accumulato a scuola, nel corso dell'università;
- varietà di genere dei
testi stessi;
- la possibilità di
confrontarsi periodicamente con i superiori, Cecilia e Fulvio, e la loro
disponibilità nel rispondere a qualsiasi tuo dubbio o approfondimento e nel
metterti di fronte ai tuoi punti deboli, mancanze e a criticarti se necessario.
La cosa più importante
che ho imparato e che è stata apprezzata quando applicata in altri miei lavori
editoriali è stato il metodo di editing: lettera, segnalazione dei
suggerimenti, modo di rivolgersi all'autore. Tra le altre cose fatte (schede
valutazione, questionari, schede critiche per case editrici) ho apprezzato
soprattutto la parte contrattualistica degli accordi.
Per quanto riguarda la
conoscenza del mondo editoriale Be ti offre sì la possibilità di partecipare a
fiere, manifestazioni culturali, di incontrare direttori editoriali e di
proporre e collaborare a strategie di marketing rivolte all'esterno, ma
inevitabilmente il passaggio da questi incontri ed esperienze all’offerta di
proposte di lavoro da parte delle case editrici contempla fattori ulteriori
quali la capacità del singolo, la fortuna, etc.
D’altro canto Be non
esita ad affidare, e faccio riferimento proprio al mio caso, a corsisti
meritevoli lavori di editoria con compenso variabile per collaborazioni
continuative nel tempo, in proporzione alle capacità e alle attitudini del
singolo redattore, chiamato sempre a confermare la sua serietà, il suo impegno
e ad arricchire le proprie conoscenze; in questo senso l’agenzia letteraria
mira a premiare tali doti e la bravura dei collaboratori, da cui dipende in
buona parte l’esito ottimale dei servizi rivolti alla clientela.
Gianmarco Tonetti
Post n.3
Lo stage ha
rappresentato per me un’esperienza positiva sia dal punto di vista
professionale, che umano. Ma volendo soffermarmi sul primo aspetto, che credo
sia quello che a voi interessa di più, dico che è stato un momento importante,
in quanto molto “utile”, perché mi ha permesso di capire di cosa si occupa nel
concreto il redattore editoriale e di acquisire conoscenze e tecniche
fondamentali per chi, appunto, aspira a svolgere tale professione.
Dunque, grado di
soddisfazione: 9!
Maria Chiara
Guglielmelli
Post n.4
Passando alla mia
personale valutazione dell'esperienza lavorativa svolta come stagista presso la
vostra agenzia letteraria, posso considerarla positiva: mi ha richiesto
sicuramente molto impegno ma mi ha dato anche la possibilità di sviluppare e
mettere in pratica alcune competenze professionali (non solo tecniche ma anche,
per così dire, “umane”, quali la precisione, la puntualità, l'organizzazione,
il lavoro di gruppo, ecc.) che avevo precedentemente acquisito in maniera quasi
esclusivamente teorica, e che sono fondamentali in questo lavoro.
Nel mio caso specifico,
si è rivelata particolarmente utile la partecipazione al Salone del libro
di Torino, che ha rappresentato non solo l'occasione per conoscere “dal di
dentro” l'evento, ma anche per prendere contatti con altre persone che lavorano
nel settore, tra cui lo stesso editore per il quale attualmente lavoro.
Eliana Grande
Post n.5
Grazie al corso ho
potuto conoscere più da vicino il mondo dell’editoria (come è organizzata una
casa editrice, le professioni dell’editoria, le agenzie letterarie, gli
incontri con gli editori, come nasce un libro, le fiere ecc.), ma soprattutto
grazie allo stage ho acquisito le competenze pratiche necessarie per svolgere
il lavoro di redattore editoriale e non solo. A tal proposito, desidero
ringraziare tutti per le conoscenze che mi hanno saputo trasmettere.
È ovvio: il processo
di formazione è e deve essere continuo. È indispensabile continuare ad
apprendere e mettersi in “gioco” in ogni nuovo piccolo o grande progetto che ti
vede coinvolto. Determinazione e costanza premiano sempre e le aspirazioni
possono diventare realtà!
Lidia Palmieri
Post n.6
Lo stage presso Bottega
editoriale è stato per me un’esperienza molto intensa e di certo
utilissima. Ho imparato a gestire e comprendere molti aspetti del mondo
editoriale, e ho capito come sfruttare e far risaltare capacità che non sapevo
neanche di avere. Ho imparato, si può dire, a leggere e a scrivere. Nel senso
che ho appreso nuovi parametri per valutare ciò che leggo e ho scoperto,
incoraggiata da un ambiente senz’altro stimolante, di saper scrivere. Ho
imparato inoltre a comunicare a livello professionale e ad organizzare con
metodo il mio lavoro.
È difficile descrivere
tutto ciò che ho fatto e imparato, perché mi sono ritrovata a fare mille cose
diverse. I miei compiti erano molto concreti e il mio impegno versatile, sono
riuscita così nel mio intento iniziale di comprendere i meccanismi e
sperimentare tutti gli aspetti dell’attività editoriale. Oltre al lavoro
d’ufficio, ho apprezzato anche quello “sul campo”, in occasione di fiere ed
eventi a cui ho potuto partecipare come parte integrante dello staff. Il mio
unico rimpianto è di non aver fatto molta esperienza sul lavoro di editing e
correzione di bozze. La colpa, è vero, è soprattutto mia che non ho mai voluto
seguire per intero il corso! Ho avuto comunque modo di approfondire anche
questo campo, pur senza potermi esercitare di persona.
Le persone che avevo
intorno durante lo stage mi hanno coadiuvato con pazienza e disponibilità,
spronandomi a superare ogni giorno un po’ di più i miei limiti. L’atmosfera in
ufficio, inoltre, è sempre stata distesa e conviviale, cosa che mi ha aiutato a
superare alcuni momenti di pressione e stress in occasione di scadenze
imminenti o di eccessivo lavoro.
È stato, insomma, un
periodo bello e stimolante, che ricordo sempre con piacere. La mia valutazione
è perciò positiva, visto anche che all’esperienza di stage hanno fatto seguito
effettive occasioni di collaborazione che ancora oggi proseguono
Agata Garofalo
Post n.7
Posso solo segnalare
note di merito per quanto riguarda lo stage in Bottega
editoriale: per tutto quello che mi hai dato la possibilità di imparare,
per il confronto costante con gli altri editor del gruppo, per
la professionalità riservata ad ogni singola operazione o lavoro.
Credo di avere appreso
in maniera abbastanza approfondita molti dei trucchi del mestiere, tutte le
nozioni di base, la dedizione e l’attenzione estrema che bisogna riservare ad
ogni singola battuta per rendere il nostro operato pregevole.
Quello che mi ha
permesso di crescere come persona e come redattore è stata la possibilità di
avere da subito delle responsabilità di lavoro serie, misurarmi con chi fa
questo lavoro da moltissimi anni, creare dei rapporti professionali
estremamente forti ed edificanti.
All’inizio non credevo
che questo lavoro fosse così arduo, credevo vi ruotassero intorno minori
responsabilità, eppure tutto nella vita è occasione per maturare, se questo è
quello che vogliamo davvero, e allora ho scoperto dentro di me delle nuove
caratteristiche: l’ordine e il rigore che credevo di non possedere.
Questo lavoro è sempre
stato il cardine a cui ancorare la mia forza intellettiva e professionale,
l’occasione che aspettavo da sempre per apprendere e mettermi alla prova, per
misurarmi e superare i miei limiti.
Che cosa dire? Che ho
imparato più di quello che potevo augurarmi: una lezione di vita!
Pamela Quintieri
Post n.8
Nel corso di Redattore
sono stati affrontati gli argomenti e le tematiche più importanti per l’inizio
della formazione di un redattore (soprattutto molto spazio è stato dato alle
fasi di editing e correzione delle bozze). Le lezioni non sono state mai
discontinue ma hanno sempre rispettato il criterio cronologico e tematico: cioè
il percorso si è costituito dalle nozioni base sino ad incorporare quelle più
settoriali come ad esempio le valutazioni sulle diverse tipologie di contratti.
Utilissimi sono stati a mio avviso sia il materiale cartaceo distribuito sin
dall’inizio, sia il chiaro discorrere, le argomentazioni (dilemmatiche), le
spiegazioni di Fulvio Mazza, che mostravano subito il nocciolo della questione
facendo delle ricognizioni a seconda delle varie sfaccettature che assumeva di
volta in volta l’argomento trattato. Di pari utilità sono state le
esercitazioni-compiti a casa e le correzioni che si facevano in aula insieme.
La chiarezza dell’esposizione, la metodologia d’insegnamento e le esercitazioni
sicuramente hanno favorito l’appropriazione delle nozioni e delle tecniche
proprie del redattore. Di grande interesse anche le visite guidate alle varie
case editrici che hanno favorito uno sguardo con lente d’ingrandimento su
alcune realtà editoriali emergenti e non. Ho notato però che alcuni argomenti
sono stati trattati e ci si è soffermati (giustamente) a lungo; mentre altri
non hanno goduto di simile attenzione. Mi riferisco soprattutto al settore
commerciale. Anche: forse ci si è dilungati troppo su questioni squisitamente
grammaticali che avrebbero richiesto, secondo me, attenzione meno peculiare. Ad
esempio: il tipo se stesso o sé stesso.
Lo stage, poiché
pratica non teoria, è stata la vera scuola! Anche in questo contesto le
indicazioni lapidarie, concise e puntuali di Fulvio Mazza sono state di grande
aiuto per capire come orientarsi nei compiti assegnati di volta in volta.
Preziosissimo è stato anche l’ausilio e la guida di Cecilia. Lo stage mi ha
consentito di mettere in pratica (appunto) tutte le nozioni acquisite durante
il corso e di conoscerne altre. Mi riferisco all’Indice dei nomi,
all’organizzazione/partecipazione alle Fiere, alla preparazione di una
Newsletter, al dialogo con gli editori e con gli autori, all’approntamento
delle Schede di valutazione, al visionare gli impaginati in Pdf e soprattutto
alle dinamiche più strettamente commerciali che sul campo si acquisiscono,
com’è ovvio, maggiormente che in aula.
Francesco Rolli
Post n.9
Per chi come me sogna
di lavorare nel mondo dell’editoria, il corso/stage della durata di sei mesi
svolto presso Bottega editoriale, è stata un’esperienza senz’altro
positiva. Veder nascere un libro, curarlo nei minimi particolari sono emozioni
indescrivibili!
Fondamentale per la
mia crescita professionale è stato il lavoro di squadra: domina un sentimento
di vera coesione e di passione per il lavoro che si svolge.
Non si può fare a meno
di notare, all’interno della grande famiglia dei “bottegai”, la presenza di una
maggiore componente femminile: di contro a tutte le statistiche nazionali, che
vogliono ancora la donna subordinata in una condizione di inferiorità rispetto
all’uomo per quanto riguarda occupazione e retribuzione, Bottega
editoriale dimostra, con notevole successo, come si possa trarre
maggiore profitto dal lavoro femminile, grazie alla cura e alla dedizione che
le donne impiegano nelle attività quotidiane.
Come in tutti gli
ambiti lavorativi, purtroppo, può capitare di perdere la calma in situazioni
non subito risolvibili: anche in questo caso le donne dimostrano di saper
gestire i casi più difficili poiché, si sa, tensioni e incomprensioni sono
sempre dietro l’angolo…
In questo senso Bottega
editoriale potrebbe fungere da modello di riferimento per qualsiasi
tipo di realtà lavorativa in cui le donne fanno, ahimè ancora oggi, fatica ad
affermarsi!
Emanuela Pugliese
Post n.10
Ho iniziato questa
avventura con Bottega editoriale con l’entusiasmo di un
bambino, sì esattamente così, il paragone rende bene l’immagine! Come, con
sforzi ed inesperienza, passo dopo passo, il pargoletto si cimenta con se
stesso, affrontando mille prove prima di tenersi finalmente in equilibrio, allo
stesso modo ho intrapreso questo percorso, un’avventura che mi ha completamente
avvolta in un mondo nuovo, da scoprire piano piano, un mondo fatto di luci ed
ombre, di successi e cadute, ma soprattutto (guardando con orgoglio
all’operato) di piacevoli soddisfazioni.
Durante i mesi di
stage ho avuto modo di sperimentare e di entrare in contatto con diverse realtà
che spaziavano dall’attività puramente editoriale al giornalismo, dall’attività
di marketing alla formazione, dalla Scuola di Redattore alle Fiere del libro.
Tutti tasselli che
affiancati l’uno all’altro hanno costruito e scandito le mie giornate di questi
ultimi anni fatti di lavoro sinergico, impegnativo, di crescita personale e
professionale ma anche di soddisfacenti relazioni interpersonali… insomma Bottega
editoriale si è rivelata per me come una seconda casa!
Al di là delle tante
poliedriche esperienze affrontate, il mio pensiero più profondo va all’attività
che maggiormente mi ha segnato durante quei mesi e che voglio qui sottolineare.
Si tratta del lavoro svolto su un testo che mi ha “tenuto a battesimo”
scandendo le calde giornate estive passate a leggere e rileggere le bozze di un
libro che, qualche mese dopo, avrei avuto il piacere di vedere pubblicato. Un
onere e un onore che mi ha permesso di seguire da vicino la realizzazione di un
importante volume allargando ancor di più i miei interessi editoriali. A
parlarne risento ancora l’emozione provata nello sfogliare le pagine, nel guardare
i paesaggi, nel leggere e riflettere, perdendomi tra la bellezza dei caratteri
stampati!
Un solo esempio a
consuntivo della soddisfazione che può nascere da un prodotto finemente finito!
Ho imparato tanto (e
tanto ancora ho da imparare) per questo lo stage si è trasformato in
collaborazione continua.
Ilenia Marrapodi
Post n.11
L’avventura con
l’Agenzia letteraria Bottega editoriale – come il team della
stessa ricorderà certamente – è iniziata nell’ottobre 2010 per concludersi
l’ultimo giorno di marzo del 2012.
La prima parte, quella
teorica, che ho svolto frequentando la Scuola di Redattore di casa editrice, è
stata piuttosto stimolante, ho avuto modo di conoscere più da vicino ogni tipo
di lavoro e impegno che si celasse dietro ciascuna casa editrice, nonché la
possibilità fisica di poterne visitare alcune personalmente. I confronti con i
miei colleghi di corso (i quali ricordo con estremo affetto e stima), sono
stati (quasi sempre) produttivi ed istruttivi, come anche le visite guidate
fatte insieme.
La seconda parte,
quella soggettivamente che mi ha arricchito di più, è stata quella pratica: lo
stage formativo.
Ho potuto in questa
fase applicare, per quanto il tempo a disposizione me lo consentisse, parte
delle nozioni acquisite durante il corso; ho preso dimestichezza con alcuni
programmi informatici, nonché impostazioni – in senso più professionale – di
invio mail, “poi non scordiamoci l’apprendimento della riuscita di una buona
scansione”, che forse non è stata mai perfetta.
Comunque scherzi a
parte, è stata una bella esperienza, anche scrivere articoli per testate
giornalistiche del territorio molto apprezzate, rivedere colleghi del corso, è
stato un piacere, confrontarsi con loro, ma anche con nuove conoscenze
ugualmente in gamba!
Non so a livello
lavorativo che mi aspetta, ma questa de la Bottega rimarrà
comunque una bella esperienza.
Patrizia Piperis
Post n.12
Ho collaborato in
qualità di stagista con Bottega editoriale per circa sei mesi,
quando ancora studentessa, mi accingevo a concludere il mio percorso di studi.
Il mio impegno è proseguito poi oltre lo stage per circa un anno e mezzo, forse
di fatto non è giunto al termine, perché la fiducia e la stima reciproca hanno
condotto me e i “bottegai” a ricercarci continuamente laddove esigenze professionali
lo richiedano. E non che sia mancato il rapporto umano, anzi! Sia in positivo,
che in “negativo” ma sempre come sprono e input a lavorare meglio e proseguire
in questo impervio percorso che è il mondo della comunicazione e dell’editoria.
Lo stage a Bottega
editoriale non ha significato semplicemente fare fotocopie o sbrigare
commissioni in Posta (certo, anche quello, visto che fa parte del lavoro). Dal
suo ingresso in ufficio lo stagista viene responsabilizzato con l’assegnazione
di incarichi “seri” come il contatto diretto con partner e clienti e la
gestione di veri e propri “rami” del lavoro di agenzia. A Bottega
editoriale ti “buttano in pasto” al lavoro, non c’è che dire. E per
quanto riguarda la mia esperienza, ho avuto modo di svolgere diverse mansioni
(dal lavoro di agenzia, alla stesura di recensioni, articoli e comunicati,
editing e correzione i bozze, ufficio stampa/organizzazione Premio Tropea,
Fiera del libro di Roma) per poi giungere a occuparmi del “dietro le quinte” di
una delle riviste on line. Perché, a Bottega editoriale mi
sono fatta le ossa, ma ho avuto la fortuna di valorizzare quelle che forse sono
le mie attitudini maggiormente spiccate. Tra alti e bassi che si hanno in
qualsiasi esperienza, tirando le somme: esperienza positiva e consigliata. Se
si ha voglia di lavorare e mettersi in gioco però!
Giovanna Russo
Post n.13
Laurearsi vuol dire
raggiungere un traguardo ma allo stesso tempo significa iniziare a navigare nel
mare aperto del mondo lavorativo. L’esperienza universitaria a me ha insegnato
a camminare ma non dove andare dopo… né da dove cominciare! Il mio desiderio
era quello di entrare nel mondo editoriale come correttore di bozze, un
desiderio molto vago a dir la verità perché non avevo ancora chiaro come fosse
organizzata questa realtà, tuttavia mi sono subito accorta che propormi alle
case editrici senza alcuna qualifica specifica era come fare un buco
nell’acqua. Così, nel mio passaggio dalla fase universitaria a quella
lavorativa, come accade a molti, ho deciso di continuare ad investire sulla mia
formazione.
Con Bottega
editoriale ho seguito un progetto formativo teorico-pratico incentrato
sulla figura del Redattore di casa editrice. Sicuramente proficui sono stati i
sei mesi di stage in cui ho abbandonato la mia fumosa (e forse retrograda) idea
sul correttore di bozze e ho scoperto e imparato concretamente il lavoro che
c’è dietro alla cura di un testo: un lavoro che esula da ogni romanticheria
immaginabile…
Grazie a questo stage
ho imparato i ruoli e i compiti ben precisi di una redazione editoriale e, da
subito, quali sono le responsabilità e le priorità per portare a termine un
lavoro professionale e ben fatto. A coordinare e supportare il lavoro degli
stagisti, Cecilia, paziente e fondamentale.
Ho avuto l’opportunità
di lavorare concretamente e di seguire alcuni testi dalla fase di
prevalutazione fino alla pubblicazione. (Non descrivibile l’emozione nel vedere
stampato un libro che hai curato e su cui hai lavorato per mesi).
Ho avuto inoltre
l’occasione di prendere parte a due delle più importanti Fiere del libro,
quella di Roma e quella di Torino, scoprendo e toccando con mano anche un altro
aspetto e un’altra fase della realtà editoriale, quella legata al marketing,
all’organizzazione di eventi e all’aspetto economico-commerciale. Accumulare in
questo campo esperienze diverse serve decisamente.
Questo stage mi ha
permesso di guardare al mondo del libro con occhi nuovi, mi ha dato delle utili
competenze professionali e mi ha fatto amare ancora di più il lavoro legato
alla cura del testo: un lavoro che è insieme indipendente e di squadra.
Continuo attualmente a
collaborare nella squadra di Bottega…
Manuela Mancuso
Continuiamo con altre testimonianze...
Post n.14
Mi sono avvicinata a Bottega editoriale nel 2014 quando,
dopo aver terminato i tre anni in Lettere Moderne, ho sentito l’esigenza di
affiancare il continuo dei miei studi con qualcosa di molto più pratico e che
mi insegnasse il mestiere dell’editor a cui aspiravo.
Non sono rimasta delusa dalle mie aspettative: ho potuto seguire il corso a
Roma e avevo l’opportunità, quando impossibilitata, di collegarmi via Skype,
elemento che per una studentessa fuorisede, sempre in viaggio, non è da
sottovalutare! Sia le dispense che le spiegazioni sono sempre state molto
chiare e i trucchi del mestiere venivano applicati subito a lezione, osservando
e modificando testi “veri”; il passaggio dalla teoria alla pratica era quindi
immediato.
Ho iniziato leggermente in ritardo lo stage rispetto alla fine del corso, ma
ciò non è stato un problema, anzi; sia Fulvio che gli altri collaboratori si
sono dimostrati disponibili e attenti, creando così un ambiente tranquillo in
cui poter lavorare. Tutto ciò che avevo imparato al corso è risultato utile al
100%: ci si interfaccia sempre con persone in carne ed ossa oltre che con i
loro dattiloscritti; lo stagista è responsabilizzato fin da subito in tutte le
sue azioni e le critiche sono sempre costruttive e volte, appunto, a
formare.
Da non sottovalutare è l’opportunità di partecipare alle numerose fiere, tra
cui quelle a Torino e a Roma che permettono di avere un contatto più diretto
con autori ed editori: un’esperienza preziosa che cerco sempre di non perdermi.
Sto continuando il mio stage con Bottega, con più sicurezza
(ovviamente) ma con lo stesso spirito dell’inizio.
Maria Chiara Paone
Post n. 15
Per riportare tutto ciò che ho imparato sono riduttive queste poche righe.
Bottega editoriale è una realtà piccola ma con una professionalità
talmente alta da suscitare invidia alle grandi realtà.
Iscrivermi nel 2015 alla Scuola di Redattore è stata una scelta che rifarei
milioni di volte perché mi ha lasciato un bagaglio formativo ricco e mi ha aperto
al mondo meticoloso dell’editoria: una realtà che posso dire di conoscere
ancora in parte (c’è sempre tanto da imparare) solo grazie ai loro
insegnamenti.
Il percorso di stage mi ha confermato la professionalità indubbia del direttore
Fulvio Mazza e della caporedattrice Ilenia Marrapodi: non posso che dirvi
grazie.
Durante i mesi di stage e la successiva collaborazione, ancora in essere, ho
imparato tantissimo cimentandomi in diverse mansioni: dall’attività editoriale
al marketing, dagli articoli delle riviste online alla composizione dei proxy
utili alla newsletter… e altre (tante) attività poliedriche di ufficio che non
posso certamente elencare.
Un percorso che consiglio a tutti coloro che vogliono crescere
professionalmente e umanamente, un’esperienza assolutamente positiva: si è più
competenti, più forti e molto più sicuri di se stessi.
Teresa Elia
Post n. 16
Ho intrapreso questa bellissima avventura per caso e di sicura c’era solo la
mia immensa curiosità per tutto ciò che riguarda l’editoria. Durante le lezioni
della Scuola di Redattore di casa editrice ho avuto modo di conoscere tutto ciò
che sta dietro un libro, e di comprendere che non è fatto solo di carta e di
lettere stampate con l’inchiostro, ma di tanto lavoro di equipe, di precise tecniche
di editing, di revisioni, di contatti tra autori ed editori e tanto altro. Ho
scoperto tutto il “dietro le quinte”, che è naturalmente fatto di tanto lavoro,
tanto impegno, ma altrettante grandi soddisfazioni.
Grazie a un ottimo gruppo di professionisti, con a capo Fulvio, mi sono sentita
accolta in questo nuovo mondo che ormai considero parte di me.
La nostra collaborazione ha poi portato altri frutti con l’avvio del percorso
di stage: ebbene, vedere concretizzarsi un lavoro editoriale nelle proprie mani
dopo tanta teoria non ha prezzo! Il direttore, infatti, mi ha proposto di
revisionare un testo e di applicarvi tutte le regole di editing che ho appreso
durante le lezioni. Credo sia stata una sua scommessa e, a lavoro terminato e a
libro pubblicato, credo proprio che l’abbia vinta!
Si è trattato di un’esperienza che mi ha formata e che mi ha portata a scoprire
una professione che riesce a integrare perfettamente la pura passione per i
libri e l’impegno lavorativo.
Inoltre, l’aria che si respira all’interno dell’agenzia editoriale è
amichevole, familiare e allo stesso tempo molto professionale: un mix di
complicità e rispetto che creano ottimi risultati lavorativi; la giusta ricetta
per il successo!
Sabrina Spina
Post n. 17
Da sempre attratta dal mondo dell’editoria, durante gli anni dell’università
decisi di conoscere Bottega editoriale di cui vedevo sempre i
manifesti affissi tra i cubi universitari.
Era la mia prima esperienza nel settore, la curiosità era notevole e una forte
passione guidava i miei passi.
Bottega editoriale mi ha insegnato molte cose sul mondo e le
attività editoriali; ma anche nel saper intraprendere e alimentare rapporti
lavorativi.
Il gruppo creato dal direttore Fulvio Mazza è uno staff affiatato che si
impegna al mille per mille; c’è passione e voglia di perfezionarsi.
Sono contenta della mia esperienza; ovviamente, ciò non deve far credere che
non ci siano state cadute, nel senso che proprio in virtù dei miei errori e,
attraverso la guida dei miei tutor, ho potuto apprendere e perfezionare il mio
sapere.
Ringrazio il direttore Fulvio Mazza, Ilenia Marrapodi e tutte le straordinarie
persone con cui sono entrata in contatto e che mi hanno trasfuso il loro
sapere.
Sebbene l’editoria sia un mondo particolare e difficile, consiglio agli
aspiranti editori, che come me inseguono la passione frutto della parola su
carta, di conoscere questo mondo e di forgiarsi presso la scuola Bottega
editoriale.
Una scuola, un’officina, una Bottega della cultura!
Selene Miriam Corapi
Post n. 18
Lo stage presso Bottega editoriale ha costituito per me un
momento di grande crescita professionale, nonché umana.
L’ambiente lavorativo, estremamente dinamico e stimolante, ha fatto sì che mi
calassi nel “Mondo Libro” in tutte le sue variegate sfaccettature,
confrontandomi quotidianamente con i numerosi personaggi che lo popolano: dagli
autori agli editori, dai grafici agli articolisti, dalle colleghe-amiche di
ufficio alle altre stagiste.
Ultimo, ma non ultimo, il costante confronto con il nostro dominus,
Fulvio Mazza, mi ha consentito di superare gli ostacoli professionali – e,
perché no, anche caratteriali – che inevitabilmente si incontrano in un
percorso di formazione.
L’epilogo di questa coraggiosa avventura è quindi stato (spero) un piccolo lieto
fine!
Antonella Napoli
Post n. 19
Ho frequentato la Scuola per redattore di Bottega
editoriale seguendo il corso online a causa di problemi tecnici che mi
impedivano d spostarmi periodicamente dalla mia regione.
Questo mi ha impedito di rimanere con una concentrazione costante sugli
argomenti trattati e ho dovuto dilatare nel tempo la durata dell'intero corso.
Ad ogni modo, data questa difficoltà, mi è stata offerta la possibilità di
applicare nel pratico la parte teorica che mi trovavo a studiare e questo ha
reso l'esperienza sicuramente più dinamica e formativa. Mi è stato fornito del
materiale didattico e degli esercizi pratici decisamente interessanti per chi
intende affacciarsi al mondo dell'editoria e, cosa che ho apprezzato più di
tutte, seppure il mio fosse un corso a distanza, ogni qualvolta si presentasse
un dubbio o una questione da chiarire, ho sempre avuto risposte esaustive e del
tempo dedicatomi appositamente per risolvere alcune lacune. Nulla è mai stato
lasciato irrisolto.
Questo è l'aspetto che, a mio avviso, ha reso il corso attivo, efficace e vivo
nella sua interazione, a differenza di quanto chiunque in una prima impressione
potrebbe aspettarsi da un corso online. Soddisfacente dunque ogni singola
lezione, spesso abbinata ad un'esercitazione pratica utile e interessante con
dei riscontri importanti.
Posso dirmi altrettanto soddisfatta dell'esperienza dello stage, anche questo
sostenuto per via telematica tramite e-mail, skype o telefono. Sono stata
costretta ad allungare nel tempo anche queste ore di lavoro che, seppure con
attimi di difficoltà dovuti alla mancata concentrazione di cui parlo sopra,
hanno avvicinato il mio occhio alla realtà editoriale.
Con un po' di rammarico ammetto che avrei preferito frequentare corso e stage
da vicino e di persona, entrando veramente nelle atmosfere che studiavo, ma non
è mancata la possibilità di esserne partecipe e riconoscere cosa dovessi
migliorare o implementare nella mia formazione.
Una buona esperienza, a mio avviso, che consiglio a chiunque voglia avvicinarsi
alle realtà del libro partendo da zero e cercando voci disponibili ad
accompagnarlo.
Costanza Lindi
Post n. 20
Un'esperienza formativa a 360 gradi sia a livello
professionale che personale. Si cresce, si migliora passo passo, si mettono da
subito le mani in pasta nel mondo del lavoro. Ho riscontrato in primis
grande professionalità, poi tanta disponibilità, attenzione, apertura al
confronto.
Mi è stata data la possibilità di partecipare alla
stesura di un libro, di dialogare con autori importanti, di recensire libri
pubblicati con case editrici rinomate. La rifarei altre mille volte e non mi
sono mai pentita un solo istante.
Spero di continuare quest'esperienza con Fulvio [il
direttore Mazza, Ndr] (che spesso mi "bacchetta" per
migliorare, sempre giusto e disponibile) e con tutte le persone splendide
dell'agenzia.
Gilda Pucci
Post n. 21
Ho svolto uno stage con Bottega appena laureata
e ho lavorato lì per un altro po' di tempo. Non posso che parlarne bene: grazie
a Bottega ho capito che questo era il lavoro che volevo fare nella vita
e ho imparato tanto, ho partecipato alla fiera del libro a Roma e ho seguito,
anche come editor senior, la "nascita" di tantissimi libri.
In particolare, Fulvio [il direttore Mazza, Ndr]
è davvero uno che ti insegna il mestiere e che ti "lancia" nel fare
le cose dandoti spazio e fiducia.
Gabriella De Santis
Post n. 22
Ho trovato lo stage molto utile e ben strutturato.
Mi ha permesso di fare pratica nell'applicazione delle regole di editing,
acquisendo col tempo un metodo efficace nell'approccio al testo. L'esperienza
che ho fatto mi ha dato modo, inoltre, di confrontarmi con altri editor,
imparando ad avere rispetto del loro stile e, ovviamente, di quello dell'autore.
Questo aspetto, in particolar modo, è strettamente legato a una formazione di
questo tipo. Nessun corso frontale, seppure in forma laboratoriale, può fornire
una reale preparazione in tal senso.
Inoltre ho avuto modo di fare esperienze fondamentali: dalla presentazione di
libri, ai colloqui con gli editori stranieri, fino alla presentazione di testi
di agenzia presso i potenziali editori italiani.
Nel complesso lo stage ha arricchito il mio bagaglio culturale e rafforzato le
mie competenze, talvolta creandone di nuove.
Il corso lo trovo interessante e metodologicamente efficace. Oltre alle nozioni
teoriche, dà la possibilità ai corsisti di verificare volta per volta il
proprio percorso di apprendimento durante la formazione.
Maria Teresa Antonaci
Post n. 23
Lo stage che ho svolto presso Bottega editoriale ha avuto una durata di sei
mesi, dunque ho iniziato a gennaio e finito a luglio. In questo periodo ho
lavorato sia da casa che in ufficio e in entrambi i casi, e in maniera
differente, sono stata affiancata dal direttore, Fulvio Mazza, e dalle
collaboratrici dell’agenzia, Ilenia, Antonella e Teresa.
Per ogni attività nuova che ho intrapreso mi sono state fornite delle
spiegazioni e istruzioni dettagliate vie email su come svolgerla e riguardanti
il metodo usato in agenzia. Oltre alle spiegazioni scritte, c’è sempre stata
grande disponibilità a ulteriori chiarimenti sia frontali, quando possibile,
che via telefono.
I lavori che ho svolto e che quindi ho imparato a svolgere sono soprattutto
preletture ed editing, ma anche attività che possono sembrare secondarie ma che
invece sono fondamentali come la stesura di una email corretta e chiara per
comunicare con l’esterno (sia autori che case editrici). Un lavoro interessante
che mi è stato affidato, e su cui ho avuto grande libertà, è stato quello di
rendere un dattiloscritto pronto per l’invio agli editori potenziali un
manoscritto, con la relative comunicazioni con l’autrice riguardo la forma da
dare, i consigli sulle modifiche ecc.
Nell’ultima fase ho avuto la possibilità di poter coordinare i lavori di altri
stagisti e quindi ho avuto un ruolo di maggiore responsabilità in quanto non si
trattava solo di svolgere un lavoro in maniera corretta ma anche di renderlo
chiaro al mio interlocutore, in modo che capisse come svolgerlo e correggesse
gli eventuali errori. Mi sento di dire che dopo sei mesi sono cresciuta
professionalmente, non solo nelle mie conoscenze.
Ilaria Iacopino
Post n. 24
Quando decisi di intraprendere questa
avventura nel campo dell’editoria attraversavo il classico periodo
“smarrimento” post laurea. Nella confusione che ottenebrava la mia mente,
l’unica certezza che possedevo, e che mi rassicurava, era: non posso fare a
meno dei libri! Mi avviai così all’esplorazione di questo piccolo-grande mondo
rappresentato da Bottega, la cui denominazione rispecchia chiaramente la sua
realtà: un luogo che vede l’operare congiunto di bravi “artigiani” verso la
realizzazione di determinate attività. Ho, fin da subito, affrontato il mare
magnum di lavori districandomi tra le varie difficoltà, acquisendo giorno
dopo giorno conoscenze, sempre più specifiche, e svolgendo concrete esperienze
sul campo.
Ho scoperto un mondo dinamico e variegato
che non conosce noia o monotonia, e che si nutre di rapporti, i quali subiscono
evoluzioni, trasformandosi in belle amicizie. Bottega, infatti, è oltretutto
lavoro di squadra!
Lo stage si è rivelato un’esperienza
davvero formativa, culminante in un arricchimento e in una crescita
professionale. E, per quanto mi riguarda, umana: oltre ad aver imparato a
gestire i ritmi spesso frenetici del lavoro – applicando questa stessa
capacità di coordinamento nella vita di tutti i giorni – Bottega è stata
una vera “palestra caratteriale”, che ha fortificato molto il mio carattere – e
il direttore (per tutti noi “Fulvio”) in questo ha svolto un ruolo
fondamentale!
Continuo, ancora oggi, a percorrere questa
strada, in cui non si smette mai di imparare, con entusiasmo e passione. E con
quella curiositas che caratterizza, da sempre, il mio agire.
Marta Le Pera
Post n. 25
Un’esperienza bellissima, sia dal punto di vista professionale sia da
quello umano. In sei mesi sono riuscito a mettere in pratica le conoscenze
iniziali che possedevano già in ambito editoriale, perfezionandole ma
soprattutto arricchendole con nuovi insegnamenti e nuove attività. Fulvio [il
direttore Mazza, Ndr] Ilenia e Antonella si sono dimostrati, fin da
subito, a completa disposizione, aiutandomi in ogni mansione, guidandomi passo
dopo passo. La loro disponibilità mi ha permesso di non sentirmi mai solo in
tutti i lavori svolti, sapendo di avere sempre qualcuno come punto di
riferimento. La cosa che mi piace enfatizzare è la fiducia che mi è stata data
fin dall’inizio; da stagista mi sono sentito totalmente “alla pari” con i
professionisti, sentendo costantemente il bisogno di ricambiare la stima,
mettendomi sempre a loro disposizione. Ho imparato bene anche cosa voglia dire
“lavoro di squadra”: agire tutti insieme per un obiettivo comune,
incoraggiandosi a vicenda giorno dopo giorno e mettersi al servizio l’uno degli
altri.
All’inizio mi era stata garantita una possibile collaborazione post-stage,
puntualmente iniziata allo scadere dei sei mesi previsti. Continuerò a
impegnarmi per l’agenzia, compatibilmente con altri impegni che, per fortuna,
sopraggiungeranno, e lo farò con la massima professionalità e con la dovuta
passione.
Luigi Innocente
Post n. 26
Sono oramai trascorsi
alcuni mesi da quando ebbi il primo mio approccio con Bottega editoriale.
Ricordo ancora quando – per puro caso, grazie a mia madre che aveva ascoltato
il direttore Fulvio Mazza, al Tgr della Calabria, illustrare il corso – venni a
conoscenza dell’esistenza dell’agenzia e della nuova edizione della scuola di
redattore editoriale.
Ho subito capito che fosse un’occasione da non lasciar sfuggire, per una serie
di ragioni: l’anno sabbatico che mi ero concesso per sistemare,
definitivamente, alcune questioni personali volgeva al termine. Pronto a
cominciare una nuova fase della mia vita lavorativa, ero dunque in cerca di
opportunità in cui la mia pregressa esperienza di giornalista potesse non
risultare vana. Era proprio il mondo dell’editoria, o culturale in genere, ad
attrarmi: devo dire che sono ben lieto di aver fatto questa scelta.
Durante il corso ho avuto modo di conoscere un ambiente sano ed empatico,
persone preparate e amabili. Le esercitazioni, parte integrante del corso,
implementando le conoscenze teoriche, si sono rivelate fondamentali per
l’acquisizione pratica degli elementi e degli strumenti attraverso i quali
interagire con il testo, e anche con il paratesto. Elemento, quest’ultimo, che
è importante forse quanto il testo stesso e che è oggetto di uno dei capitoli
del Manuale pratico di scrittura, a sua volta strumento agile e snello
che è divenuto la “Bibbia” di noi redattori editoriali: oggi posso
orgogliosamente definirmi tale. Al termine della scuola, i mesi dello stage
hanno naturalmente rafforzato le competenze acquisite. La formula mista
adottata, ovvero l’aver svolto parte del tirocinio a Cosenza e altra parte
nella mia città, Crotone, mi ha consentito il costante tutorato da parte del
direttore e delle colleghe; è davvero appassionante calarsi nel “dietro le
quinte” che sottende ad ogni pubblicazione. Non si tratta, come sperimento
oramai quotidianamente, di un lavoro meccanico o di semplice cesellatura
dei testi, bensì di una appassionata interazione con gli autori, con le loro
passioni e i loro sogni, trasposti nei dattiloscritti che pervengono
regolarmente all’attenzione dell’agenzia editoriale. Osservare un testo
evolversi lungo un elaborato iter restituisce un’emozione personale anche nel
redattore che, a vario titolo, ha partecipato alla stesura della versione
definitiva. Pur collaborando con l’agenzia da un tempo relativamente piccolo,
ho sperimentato poi altre mansioni relative al lavoro di Bottega editoriale,
ad esempio presentando un volume da essa pubblicato, assieme al suo autore,
dinanzi ad una platea interessata.
L’agenzia, a mio avviso, si presenta quale baluardo culturale in una realtà
italiana sempre più superficiale e poco attenta alla cultura come alla ricerca,
un’esperienza in cui mi sento realizzato e che mi piace consigliare.
Antonio Oliverio
Post n. 27
Durante il mio
stage presso Bottega editoriale mi sono occupata di analisi testi,
editing, correzione di bozze, dialogo con gli autori e le case editrici. Ho
imparato a leggere e valutare un dattiloscritto, analizzare e comparare più formule
contrattuali, comunicare con gli autori e le case editrici per la
rappresentanza di un libro; ma, soprattutto, ho compreso il complesso
ingranaggio che c’è dietro un lavoro di squadra, la necessaria organizzazione
del tempo e la chiarezza immediata di una comunicazione che, nella dialettica
delle parti, sappia fare del confronto reciproco il sodalizio indispensabile
affinché il dialogo delle idee non muoia nella discussione ma fertilizzi il
terreno del lavoro editoriale.
Si sono fidati di me, nonostante mi conoscessero appena: il timore di confidare
in un estraneo può essere superato solo grazie a quella lucidità
critica che si matura con l’esperienza e la passione e che, col passare del
tempo, diventa intuito.
L’ambiente che ho trovato nel contatto con gli editor “anziani” è stato
prolifico e stimolante in quanto a professionalità e correttezza; aperto e
partecipe in quanto a disponibilità ad inserirmi nell’ambiente stesso.
Veronica Lombardi
Post n. 28
Quando mi imbattei nel sito di Bottega editoriale
avevo appena formalizzato la mia iscrizione all’università ma la mia voglia di
mettermi in gioco era tutt’altro che compiaciuta. Spulciando tra i vari corsi
legati all’editoria, Scuola di Redattore di casa editrice mi sembrò
quello più appropriato: difatti, non solo vi era tra le sedi menzionate la mia
città universitaria ma, soprattutto, consentiva uno svolgimento online,
utilissimo per chi, come me, dovesse destreggiarsi tra i vari corsi
universitari.
L’approccio didattico impiegato da Bottega è
duplice: alle lezioni teoriche, essenziali e utili, si affianca la parte
pratica. Questa si attua con varie esercitazioni durante il corso (per esempio
un assaggio di lettura di editing e uno legato alla compilazione dei contratti)
per giungere poi allo stage vero e proprio.
Indubbiamente, quest’ultimo è l’aspetto formativo
più intenso perché è proprio con la messa in pratica di quanto appreso che ci
si raffronta con la sfida più grande. Lo stage consente di prendere con mano il
lavoro, di conoscere gli strumenti del mestiere necessari, di entrare in
contatto con il “cliente” e di sentirsi parte di una grande e fondamentale
“catena di montaggio”.
Il pregio più importante di Bottega è senz’altro
quello di fornirti le basi teoriche necessarie a “prendere il volo”, responsabilizzandoti
e formandoti al meglio per essere un professionista.
Letizia Lamorea